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| << | < | > | >> |Pagina 6A ogni modo, dato che il femminismo non era africano, ho deciso di definirmi una Femminista Felice Africana. Poi un caro amico mi ha detto che definirmi femminista voleva dire che odiavo gli uomini. Cosí ho deciso di definirmi una Femminista Felice Africana Che Non Odia Gli Uomini. A un certo punto ero diventata una Femminista Felice Africana Che Non Odia Gli Uomini e Che Ama Mettere il Rossetto e i Tacchi Alti Per Sé e Non Per Gli Uomini.Naturalmente in questo c'era parecchia ironia, ma la vicenda dimostra che la parola «femminista» si porta dietro un bagaglio negativo notevole: odi gli uomini, odi i reggiseni, odi la cultura africana, pensi che le donne dovrebbero sempre essere ai posti di comando, non ti trucchi, non ti depili, sei perennemente arrabbiata, non hai senso dell'umorismo, non usi il deodorante. | << | < | > | >> |Pagina 13Uomini e donne sono diversi. Abbiamo ormoni diversi, organi sessuali diversi e capacità biologiche diverse: le donne possono avere figli, gli uomini no. Gli uomini hanno piú testosterone e sono generalmente piú forti delle donne. Le donne sono leggermente piú numerose degli uomini (il 52 per cento della popolazione mondiale è femminile), ma la maggior parte dei posti di potere e di prestigio è occupata da uomini. Wangari Maathai, attivista keniana e Nobel per la Pace morta nel 2011, l'ha sintetizzato perfettamente cosí: piú sali e meno donne trovi.Alle elezioni statunitensi del 2012 Si è sentito spesso parlare della «legge di Lilly Ledbetter». Dietro questo nome pieno di belle allitterazioni c'è il seguente fatto: negli Stati Uniti se un uomo e una donna fanno lo stesso lavoro e hanno le stesse qualifiche, l'uomo sarà pagato di piú perché è un uomo. Quindi gli uomini governano, nel vero senso della parola, il mondo. La cosa poteva avere senso mille anni fa, quando gli esseri umani vivevano in un mondo in cui la forza fisica era la qualità piú importante per sopravvivere. La persona fisicamente piú forte aveva piú probabilità di diventare il capo. E gli uomini di solito sono fisicamente più forti (è ovvio che esistono molte eccezioni). Oggi viviamo in un mondo profondamente diverso. La persona piú qualificata per comandare non è quella piú forte. È la piú intelligente, la piú perspicace, la piú creativa, la piú innovativa. E non esistono ormoni per queste qualità. Un uomo ha le stesse probabilità di una donna di essere intelligente, innovativo, creativo. Ci siamo evoluti. Ma le nostre idee sul genere non si sono evolute molto. | << | < | > | >> |Pagina 40Penso molto spesso al mio amico Okoloma. Mi auguro che lui e le altre vittime dell'incidente aereo della Sosoliso Airlines riposino in pace. Okoloma sarà sempre ricordato da coloro che lo hanno amato. E aveva ragione quel giorno, tanti anni fa, quando mi diede della femminista. Io sono una femminista.E quando, tanti anni fa, cercai la parola sul vocabolario, trovai: «Femminista: una persona che crede nell'eguaglianza sociale, politica ed economica dei sessi».
La mia bisnonna, a quanto mi hanno raccontato, era una femminista. Fuggí dalla
casa dell'uomo che non voleva sposare e
sposò l'uomo che aveva scelto. Si oppose,
protestò, disse ciò che pensava quando le
sembrò che la stessero privando della sua
terra perché era una donna. Non conosceva la parola «femminista». Ma ciò non vuol
dire che non lo fosse. Dovrebbe esserci piú
gente a rivendicare questa parola. Il miglior
sostenitore del femminismo che conosco è
mio fratello Kene, che è anche un ragazzo
buono, bello e molto virile. La mia definizione di «femminista» è questa: un uomo
o una donna che dice sí, esiste un problema con il genere cosí com'è concepito oggi
e dobbiamo risolverlo, dobbiamo fare meglio. Tutti noi, donne e uomini, dobbiamo
fare meglio.
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