Copertina
Autore Antonio Albanese, Enzo Santin
Titolo Diario di un anarchico foggiano
EdizioneBaldini & Castoldi, Milano, 1995, Le Formiche 37 , Isbn 978-88-8089-046-1
LettoreRenato di Stefano, 1995
Classe umorismo
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Pagina 17

Foggia Cremonese 1-1


Partita avvincente, che si è svolta per lunghi tratti nell'indifferenza generale, mia e della mia fidanzata Nirvana.

Nel primo tempo io e Nirvana abbiamo trovato un angolino appartato, un piccolo nido d'amore, così, nell'intimità, in mezzo ai tifosí del Foggía e ai loro coretti armoniosi: «Ci nun zumpa è 'nu barese! Ci nun zumpa è 'nu barese!»

I nostri cuori pulsavano all'unisono, sospinti dal ritmo etereo di mille tamburi e trombette, e in questa atmosfera ovattata di sogno e di poesia, tra una romantica esplosione di fumogeni e l'altra, ci siamo quasi dimenticati di essere allo stadio. In questa cornice onirica dei sentimenti, ho composto per la mia Nirvana un sonetto dal titolo profondamente evocativo, 'Ndo stece u stedio:

   Pigghia a cumplanare
   Mo alla prima uscita,
   Mo alla seconda,
   Alla terza uscita STOP,
   come Frengo e Stop.
   A destra stece l'Autoscuola Autopuglia,
   A sinistra stece u stedio.

Sono un poeta.

Mentre la partita proseguiva, con i suoi se, i suoi ma, i suoi why e i suoi because, e i giocatori del Foggia tentavano per l'ennesíma volta di realizzare, io con Nirvana avevo già segnato il mio grosso gol e le avevo già sussurrato teneramente: «Sei contenta? Ti è piaciuto?»

Nell'intervallo, niente dì particolare da segnalare. Ci siamo uniti alla combriccola dei giocatori fuggè, e tutti insieme in compagnia, come avviene regolarmente in ogni intervallo che si rispetti, sotto il vigile sguardo di Zeman, abbiamo fatto un po' di corsa coi sacchi, tiro alla fune, mosca cieca, quattro cantoni, braccio di ferro, freccette, birilli, bowling, rialzo, bandiera, testa o croce, un due tre stella, caccia al tesoro, palla prigioniera, palla avvelenata e palle di neve.

Più tardi ci siamo rilassati con un po' di backgammon, master mind, domino, paroliere, monopoli, dama, shangai, ombre cinesi, pulci, roulette, baccarat, scassaquindici, tombola, ambo terna quaterna e cinquina.

Il bingo non è ammesso perché troppo violento.

Qualcuno ha proposto anche un torneo di scacchi, ma si è preferito passare direttamente al più tranquillo lancio del giavellotto.

Questo per quanto riguarda i primi cinque minuti, poi, siccome l'intervallo non dura in eterno e anche lo spirito vuole la sua parte, ci siamo schiariti l'ugola con un karaoke di canti gregoriani, e per concludere con un pizzico di arte e cultura, Zeman ha organizzato una breve ma istruttiva escursione a Cisternino con colazione al sacco.

Nel secondo tempo, è successo un qualcheccosa che ha dell'incredibile. Al 14', proprio mentre il nostro giocatore del Tavoliere delle Russie, Kalashnikov, metteva a segno la rete dell'uno a zero, Nirvana mi guardava dritto negli occhi e mi sussurrava: «Senti Frengo e Stop (o Cigliedelaup'), - così mi chiama nei momenti più intimi - come mai nei nostri incontri non c'è mai il secondo, e tantomeno il terzo, il quarto, per non parlare del quinto tempo?»

E io le rispondevo: «Mia adorata Nirvana (o Lampasciona), - così la chiamo nei momenti più teneri - sono o non sono Frengo e Stop, il tuo goleador? Tu lo sai, le mie qualità sono: senso tattico, visione di gioco, ma soprattutto velocità d'esecuzione. Ecco perché segno sempre al primo tempo, al primo minuto e stop».

Avevo appena finito di pronunciare queste solenni parole, quando, all'itnprovviso, accadeva l'irreparabile. L'attaccante di nazionalità cremonese, Detari, si ritrovava a tu per tu con il nulla. Dopo un attimo di esitazione, di fronte agli abissi dell'inconoscibile, tirava a porta vuota: gol, 1 a l. Infatti, i difensori fuggè non c'erano: affascinati dalle bellezze della colazione al sacco, non erano ancora rientrati da Cisteenino, e grazie a loro, un'allegra giornata di festa si trasformava in un maliconico autunno dei sentimenti.

Mio caro Zeman, (o Recchía de Gomma), - così lo chiamo nei momenti confidenziali - permettimi un consiglio: non è buona educazione trascurare i doveri dell'ospitalità. La prossima volta che organizzi un'escursione a Cisternino con la squadra fuggè, fatti furbo, invita anche la squadra avversaria!

31/10/1993

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