Copertina
Autore Antonio Albanese
CoautoreMichele Serra, Enzo Santin, Giampiero Solari
Titolo Giù al Nord
EdizioneEinaudi, Torino, 1998, Tascabili Stile libero 662 , Isbn 978-88-06-15357-1
LettoreRenato di Stefano, 1999
Classe umorismo , satira
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Indice


p.v Introduzione

    Giú al Nord

  3 Perego
 13 Quattro giorni a Natale
 29 Figure di fumo
 41 L'uomo che non sa che lavoro fa
 47 Il professore
 53 Turno di notte
 59 L'uomo-bomba e la donna-cannone
 63 Ballata del Nord
 65 Monologo dell'uomo col sasso
 69 Settimo piano
 73 L'indeciso
 79 Quel che resta di Cannavacciuolo

    Segnali di fumo

 85 Segnali di fumo
 87 Una doverosa precisazione sull'uomo di
    fumo
 89 Un ulteriore chiarimento sull'omino di
    fumo
 gi Falsi di fumo
 93 La grande rete di fumo
 97 Epflogo di fumo

    Lettere a un amicone

103 Lettera 1
104 Lettera 2
105 Lettera 3
106 Lettera 4
107 Lettera 5
108 Auguri
109 Incroci
110 Straordinari


 

 

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Pagina 3

Perego

Noi nella mia famiglia lavoriamo tutti. Da generazioni. Mio nonno ha fatto il capannone piccolo, mio padre il capannone grande, io il capannone grandissimo. Mio figlio si droga.

Ha capito che non riuscirà mai a fare un capannone piú grande del mio. Ho provato ad aiutarlo con delle sberle, qualche calcio, poi ho provato anche con le maniere forti: niente. Ogni tanto viene a trovarmi in capannone e mi guarda senza dire una parola e io per fargli coraggio gli dico da Perego a Perego: «Manuel! Se tieni duro un giorno sarai proprio qui, dentro questo capannone di Eternit, seduto sulla tua sedia di compensato, con la tua bella scrivania di truciolato, con davanti questo bel blocco di fatture, il tuo bel timbro, il calendarietto, la statuina-barometro, sarai al posto del tuo papà». Un quarto d'ora dopo era già a farsi una pera.

Il mio capannone è lungo dodici metri e largo quattro. Il mio capannone è fatto di Eternit, e con l'Eternit non si scherza: è pieno di amianto, produrlo e montarlo è un gioco da ragazzi. E' smontarlo e distruggerlo che è impossibile: si rischia il cancro. L'Eternit non è un materiale, è un monito: nessuno distrugga ciò che l'uomo ha costruito. Il tuo bel capannone, una volta che l'hai piazzato li con la tua bella gru, sai che nessuno verrà piú a romperti i coglioni. Se il dio egizio, Tutankamen, si fosse fatto la sua bella piramide di Eternit, col cazzo che gli profanavano la tomba. Ma arriviamo al punto: sorridiamo. Dentro il mio capannone di Eternit, io fabbrico Eternit. Lo so, è vietato, ma ripeto, io fabbrico Eternit, che servirà a costruire altri capannoni. Non si può fermare l'economia, facciamo tutti Eternit in paese.

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Pagina 13

Quattro giorni a Natale
di Alex Drastico

Noi nella mia famiglia non lavora nessuno, da generazioni. Mio nonno non faceva un cazzo, mio padre non faceva un cazzo, e io, chiaramente, un benemerito cazzo, ma mio figlio si droga. Com'è sto fatto?

Queste mutandine mi danno un fastidio incredibile. Me le ha prestate un mio amico di Milano, un creativo. Sono di Eternit perlinato. Io le ho coibentate, per non disperdere fonti di calore. Naturalmente le ho personalizzate, fanno parte della mia lingerie. Davanti c'è scritto: «I HAVE A DREAM» e di dietro: «MISSION IMPOSSIBLE». Noi creativi facciamo la differenza. Ma mi danno un fastidio incredibile, il perlinato si sta insinuando, non mi dà pace.

Le cose cambiano, il tempo passa e mi sono fatto una nuova famiglia. Vi ricordate mio figlio Alcatraz, il condor? Ormai è sistemato, ha seguito le orme del padre: non fa un cazzo. Con la mia nuova famiglia ho tre figli: Thomas, Nicholas e Giuseppes, per coerenza. Mi è stato detto: «Ma come mai hai tre figli?» Perché me lo posso permettere!

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Pagina 41

L'uomo che non sa che lavoro fa

Bene. Stiamo bene. Bene. Bene. Bene, no? Io lavoro molto. Bene. Molto bene. Che lavoro faccio? Faccio l'Analisi delle Gestioni Integrate.

Bene... Bene... Grazie, molto bene.

Voi mi chiedete che lavoro è l'analisi delle gestioni integrate.

NON LO SO! BENE.

Bene, sempre bene. Molto bene.

Credo di essere stato tra i primi, in Italia, a dare una figura professionale agli analisti delle gestioni integrate. Prima era molto facile credere che bastasse un normale management esperto in dinamiche mirate. Ma tra le dinamiche mirate e le gestioni integrate, voi mi insegnate, ve lo dico per stare bene, c'è una differenza enorme. Al punto che sento di poter affermare questo: che non esiste, oggi, qualità totale, senza analisi delle gestioni integrate. Bene, no?

Che cos'è l'analisi delle gestioni integrate?

NON LO SO! BENE. Bene, molto bene.

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Pagina 59

L'uomo-bomba e la donna-cannone

Lui era un uomo-bomba.

Lei era una donna-cannone.

Si innamorarono a prima vista. Affinità elettive.

Lei usciva da un circo, lui da una facoltà di teologia. Lei era capace di far ballare i suoi duecento chili sopra un cavallo bianco, lui di dimostrare l'esistenza di Dio. I due classici fenomeni da baraccone.

Lui aveva sei candelotti di tritolo sul petto, lei due quintali di carne bianca e soffice distribuita un po' dappertutto. Erano entrambi in sovrappeso. Forse si piacquero per questo. Quando si spogliò e si stese sul letto, la l'agazza pareva una nuvola, e il suo immenso vestito azzurro con le stelline d'oro copriva tutto il pavimento della stanza. Lui camminava piano, per paura di calpestare tutte quelle stelle sul pavimento.

«E tu, non ti spogli?» chiese la donna-cannone.

L'uomo-bomba cominciò a spogliarsi moooolto ma moooolto lentamente, per il timore che i fili dell'innesco si impigliassero nella cerniera lampo. Aveva vergogna e aveva paura.

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Pagina 63

Ballata del Nord

Com'è bello il Nord, com'è piatta
l'acqua ferma nei fossi, la chiatta
che trasporta lamiere ondulate
sopra piccole onde malate.

Com'è ricco il Nord, tutelato
dalla Vergine del Fatturato
produttore di tutto il prodotto
dalla pentola fino al risotto.

   Componenti per macchine a tubo
   tubolari per presse a forcella
   forcelloni per stampi a fusione
   e fusibili per bollitori.

Come dorme il Nord, che fa un sogno
all'altezza del suo fabbisogno
con la Lega di guardia ai confini
e i nanetti di guardia ai giardini.

Com'è saggio il Nord, coi bambini
razionati per farli felici
tra le Volvo si inseguono in bici
sotto i portici dei condomini.

[...]

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Pagina 73

L'indeciso

Vedo una stella lontana e penso che mi somiglia, vedo una palla che rimbalza e penso che mi somiglia, vedo una nuvola bassa e penso che mi somiglia, sento un cane che abbaia e penso che mi somiglia. Mi guardo allo specchio e penso che non mi somiglio per niente. Non mi stupisce, tra tutti quelli che conosco sono la persona che mi somiglia di meno. Per fortuna. Se mi incontrassi per caso non mi riconoscerei, e anche se mi riconoscessi non mi saluterei: sono troppo stronzo. Posso apprezzare solo chi mi disprezza. Io mi disprezzo. Quindi mi apprezzo.

Guardo il telefono e penso che nessuno mi chiama. Se nessuno mi chiama è perché io non chiamo nessuno. Quindi se non ho nessuno da chiamare, nessuno mi chiamerà. Io non conosco nessuno a parte me stesso. Ma mi conosco veramente bene?

    Sono di destra o sono di sinistra?
    Sono di centro o di periferia?
    Vado a votare o mi astengo?
    Vado a pisciare o mi trattengo?
    Non lo so.  Sono indeciso.

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Pagina 108

Auguri

In un istante ben determinato dell'Eternità e in un luogo ben preciso dello spazio; in un punto spazio-temporale dell'universo, non in un punto spazio-temporale particolarmente interessante o diverso da tutti gli altri, ma proprio in quel punto spazio-temporale.

In un punto spazio-temporale né bello né brutto, allo scoccare di uno dei tanti secondi uguali uno all'altro che compongono lo scorrere del tempo, un secondo non particolarmente importante che è durato esattamente quanto tutti gli altri secondi e che è stato subito inghiottito e annullato nella serie infinita di secondi che continua eternamente; proprio in quel secondo indifferente, in un certo momento e in un certo luogo sei nato.

Hai tutta la vita per rimediare all'errore.

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