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| << | < | > | >> |Pagina 13 [ inizio libro ]Il primo giorno di sole fece evaporare l'umidità accumulata sulla terra dai mesi invernali e riscaldò le fragili ossa degli anziani, cui fu possibile passeggiare lungo i sentieri ortopedici del giardino. Solo il melanconico se ne rimase a letto, perché era inutile portarlo all'aria aperta se i suoi occhi vedevano solo i propri incubi e le sue orecchie erano sorde allo schiamazzo degli uccelli. Josefina Bianchi, l'attrice, vestita col lungo abito di seta che mezzo secolo prima aveva indossato per declamare Checov, reggendo un parasole per proteggersi l'epidermide di porcellana screpolata, avanzava lentamente fra i cespugli che ben presto si sarebbero ricoperti di fiori e di api.- Poveri ragazzi - sorrise l'ottuagenaria scorgendo un tremore sottile nel nontiscordardimé e indovinandovi la presenza dei suoi adoratori, quelli che l'amavano nell'anonimato e si nascondevano fra la vegetazione per spiare il suo passaggio. | << | < | > | >> |Pagina 243 [ fine libro ]Infine fu l'alba. Avanzò l'aurora come un fiore di fuoco e cacciò lentamente l'oscurità. Il cielo schiarì e la brumosa bellezza dei paesaggio scaturì dinanzi ai loro occhi come un mondo appena nato. Si alzarono, scossero la brina dalle coperte, mossero le membra tumefatte e bevvero il resto della grappa per ritornare in vita.- Ecco lì la frontiera - disse la guida indicando un punto nella distanza. - Allora qui ci separiamo - decise Francisco. - Dall'altra parte ci saranno amici ad aspettarci. - Dovrete passare a piedi. Seguite i segni sugli alberi e non potrete perdervi, è un sentiero sicuro. Buona fortuna, compagni... Si salutarono con un abbraccio. La guida ritornò indietro con le bestie e i giovani cominciarono ad avanzare verso la linea invisibile che divideva quell'immensa catena di montagne e di vulcani. Si sentivano piccoli, soli, vulnerabili, due naviganti persi in un mare di cime e di nuvole, in un silenzio lunare; ma sentivano pure che il loro amore aveva acquisito una nuova e formidabile dimensione che sarebbe stato l'unica fonte di forza nell'esilio. Nella luce dorata dell'alba si fermarono per guardare la loro terra un'ultima volta. - Ritorneremo? - mormorò Irene. - Ritorneremo - rispose Francisco.
E, negli anni successivi, quella parola avrebbe
costellato i loro destini: ritorneremo, ritorneremo...
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