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| << | < | > | >> |Pagina CopertinaJubiabá è il romanzo che ha rivelato Jorge Amado nel 1935.Protagonista di Jubiabá è un giovane nero di Bahia, Antonio Balduino, detto Baldo. ... | << | < | > | >> |Pagina 90Il mare è la sua passione piú antica. Già dall'alto della collina del Capa Negro lo guardava come un innamorato, e studiava le variazioni della sua superficie, che ora era azzurra, ora verde chiara, e poi subito verde scura: attirato dalla sua vastità e dal senso di mistero che gli ispiravano le grandi navi ferme a riposare nel porto, e i minuscoli pescherecci sballottati dalle onde. Dal mare il suo animo riceve sempre una impressione di pace, quale non gli sa offrire nemmeno la città. Eppure, Antonio Balduino si sente padrone della città; mentre nessuno è padrone del mare.Di notte va a guardarlo davvicino. Quasi sempre, da solo. Si stende sulla sabbia bianca del piccolo porto dei pescherecci. Là sogna, là dorme i usoi sonni migliori di vagabondo. | << | < | > | >> |Pagina 223 [ coraggio, stella, samba ]Si mette in cammino seguendo la linea della strada derrata. Appena sarà a Feira de Sant'Ana riuscirà a trovare un camion che lo possa portare a Bahia. Si sente felice del rischio che ha superato, della lotta avventurosa che ha affrontato; si sente felice di essere fuggito all'accerchiamento. Gli sembra di essere invincibile. Di essere l'uomo piú coraggioso di tutta la regione. Le stelle, in cielo, hanno visto coma ha saputo lottare. Se gli uomini che lo circondavano non fossero rimasti stupiti davanti al suo coraggio, ora lui viaggerebbe verso le stelle, verso il grande cielo azzurro, insieme a uno di loro. Starebbe lassú, con il pugnale scintillante in mano. Lo vedrebbe Maria dos Reis, la donna dalla voce cupa, Lindinalva, e, forse, lo scoprirebbe anche il Gordo che vorrebbe tanto avere una stella tutta sua. La luce della sua stella trarrebbe in inganno Mastro Manuel, che lo scambierebbe per il fanale di un battello deciso a mettersi in gara con il "Viajante sem Pôrto". Udrebbe Maria Clara cantare le "sambas"...| << | < | > | >> |Pagina 384 [ sciopero ]- Ma perchè tanti discorsi quando possiamo dargli una buona lezione, a quei traditori?- Non sono traditori. Non sanno niente. Andiamo a fargli capire come stanno le cose -. Severino sa sempre quello che dice. Antonio Balduino tace. A poco a poco impara che nello sciopero non comando un solo uomo. Nello sciopero tutti insieme fanno come un solo uomo. Lo sciopero è come una collana... Ma Antonio non si rattrista perché non è lui a capo dello sciopero. Sa che sono tutti capi. Essi obbediscono a ciò che è giusto. Quella lotta è diversa da quella che egli ha condotto finora, durante la sua vita. Ma dalla sua vita di vagabondo che cosa ne è venuto fuori? Ne è venuto fuori che lui era schiavo delle gru, e vedeva nel mare la sua strada definitiva, la sua evasione. Nella lotta dello sciopero, era tutto diverso. Avrebbero perduto una parte della loro condizione di schiavi, e avrebbero guadagnato un altro pezzo di libertà. Un bel giorno avrebbero fatto uno sciopero anche piú grande e avrebbero cessato del tutto di essere schiavi. Anche Jubiabá non sa niente di questa lotta. Quelli che vanno a portare il pane, al posto degli altri, non devono capire niente, anche loro. Severino ha ragione. Non bisogna prenderli a bastonate. Bisogna cercare di convincerli. E il negro segue il gruppo che si dirige verso la panetteria di via Baixa dos Sapateiros. | << | < | > | >> |Pagina 406 [ lotta, sciopero, schiavo ]Antonio aveva creduto che la lotta, di cui parlavano gli ABC, letti nelle serate sulla collina, appresi nelle lunghe chiaccherate davanti alla casa di sua zia Luisa, o dalle opinioni di Jubiabá, o dalla musica delle Macumbas, aveva creduto che l'unica lotta da fare fosse quella che si viveva nell'esistenza di malandrino, nella libera avventura, nel non fare niente. La lotta non era questa. Nemmeno Jubiabá sapeva che la vera lotta, l'unica lotta fosse lo sciopero, la rivolta degli schiavi. Adesso, il negro Antonio Balduino tutto questo lo sa. Ecco perché se ne va per la via cosí sorridente, ecco perché nello sciopero egli ha ritrovato la sua risata di animale libero. Canta gli ultimi due versi della samba con una voce cosí alta e potente che spaventa quella pallida prostituta con l'aria da innocentina, che sta alla finestra di una vecchia casa della Ladeira da Montanha e annaffia un vaso di fiori.
È calata la notte, La luna è
salita dal mare e si è andata a
mettere accanto alle stelle. Il
Gordo percorre, a quest'ora, Rua
Chile, con le braccia tese davanti
a sé, ripetendo la terribile
domanda: «dov'è Dio?» Zumbi dos
Palmares brilla nel cielo: per i
bianchi, è il pianeta Venerel per i
negri, per Antonio Balduino, è
Zumbi, il negro che preferí morire
piuttosto che rimanere schiavo.
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