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| << | < | > | >> |Pagina 9 [ inizio libro ]Silenzio e solitudine, il fiume penetra in mare, nell'occano senza limiti, sotto il cielo spalancato; la fine e il principio. Dune immense, nitide montagne di sabbia, la bimba che corre in salita come una capretta, sul viso la chiarità del sole e il sibilo del vento, i piedi lievi e scalzi la distanziano dall'uomo forte, sui quaranta, che la insegue.Ansimando, l'uomo sale, col cappello in mano perché non si perda nel vento. Le sue scarpe affondano nella sabbia, il riflesso del sole lo acceca, acuta lama di rasoio, il vento gli taglia la pelle. Il sudore gli scorre per tutto il corpo: desiderio e rabbia: quando t'acchiappo, peste! ti scasso e t'ammazzo. La bimba si volta e guarda, misura la distanza che la separa dal venditore ambulante, la paura e il desiderio: se mi prende mi salta addosso, rabbrividisce spaventata; ma se non l'aspetto lui rinunzia. Ah! questo no, non può permetterlo neppure volendo, poiché è giunto il suo tempo. Anche l'uomo s'è fermato e parla, grida parole che non raggiungono la bambina, perdute nella sabbia, risucchiate dal vento. Lei non sente, ma indovina e risponde: «Béeee!» Così il canto delle capre che conduce al pascolo. La sfida batte sul viso all'uomo, gli penetra i genitali, gli rinvigorisce le forze; lui riprende a correre. Attenta, la bimba aspetta.
Laggiù dietro, il fiume, davanti l'oceano: lo sguardo
adolescente percorre e domina il paesaggio senza fine. In
quel momento d'attesa, d'ansia e d'angustia, la bimba si è
fissata nella memoria l'immensità abbagliante del suo letto
di sposa. Al di là della baia, la bellezza della spiaggia
larga e piana del Saco, prospiciente a un mare dalle acque
tranquille nello stato di Sergipe, il grosso villaggio
di pescatori con spaccio, cappella e scuola, un vero paese.
L'opposto del luogo dove lei si trova, la barriera
monumentale che si spinge a invadere il dominio delle acque,
lo spazio del mare, rattenuta dalle gigantesche ondate nella
loro furia guerriera.
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