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Pagina 29
Lukà Mudìscev
Un uomo con un altro son persone,
una palla ed un'altra son coglioni
PROLOGO
Mie divine! Vi capitasse mai
di prendere questo poema in mano,
non l'aprite: se no saranno guai,
e leggerlo per voi sarebbe insano.
Voi del bel sesso siete assai curiose,
ma stavolta dovete lasciar stare:
le cose qui per voi san perigliose
e vi prego perciò di non toccare.
Se proprio non volete dar ascolto,
leggete pure, io non so che dire,
in seguito ve ne dorrete molto:
vi toccherà per un bel po' arrossire.
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1
C'era una volta a Mosca, brava gente,
in una residenza su due piani,
d'un mercante la vedova piacente
dai tratti bianchi e rossi, belli sani.
Il defunto marito era un omone
di stagione ancora non annosa,
ma gli prese un precoce coccolone
a causa della buca della sposa.
Le donne han tutte un debole di potta,
lo dico senza tema di smentita:
ma una di scopate così ghiotta
nessuno l'ha mai vista né sentita.
Il defunto marito era cortese,
un giovane di tutti i pregi adorno,
ed obbedendo alle sue pretese
se la scopava dieci volte al giorno.
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