|
|
| << | < | > | >> |IndiceI QUARANTA MODI DI FOTTERE 9 PREFAZIONE 11 Primo modo DEL BUON MODO ANTICO 13 Secondo modo LA CAVALCATA 14 Terzo modo LA CINESE 15 Quarto modo SULLA SPONDA DEL LETTO 16 Quinto modo LA CATALANA 17 Sesto modo LA SULTANA 18 Settimo modo GAMBE INCROCIATE 21 Ottavo modo IL MULINO A VENTO 22 Nono modo IL MONDO ROVESCIATO 23 Decimo modo IL MONDO APERTO E ROVESCIATO 24 Undicesimo modo LA DOLCE IMPALATA 25 Dodicesimo modo LA GIUMENTA DI COMPARE PIETRO 26 Tredicesimo modo GLI ESTREMI 29 Quattordicesimo modo IL NUOTO A RANA 30 Quindicesimo modo IL ROVESCIO DELLA CAVALCATA 31 Sedicesimo modo IL ROVESCIO DELLA CINESE 32 Diciassettesimo modo LA PECORINA 33 Diciottesimo modo LA CAREZZA DEL TENERO AMICO 34 Diciannovesimo modo LA CAREZZA DELLA TENERA AMICA 37 Ventesimo modo L'IMBRONCIATA 38 Ventunesimo modo L'IMBRONCIATO 39 Ventiduesimo modo LA RICONCILIAZIONE 40 Ventitreesimo modo IL PERFETTO APPAGAMENTO 41 Ventiquattresimo modo L'INTRECCIO TRA I DUE GENERI 42 Venticinquesimo modo L'ANATRA 45 Ventiseiesimo modo GAMBE ALL'ARIA 46 Ventisettesimo modo DI SBIECO 47 Ventottesimo modo LA MEDAGLIA VIVA 48 Ventinovesimo modo LA MANO ODALISCA 49 Trentesimo modo LA CARRIOLA 50 Trentunesimo modo IL CLISTERE PORTENTOSO 53 Trentaduesimo modo LA GIOCOSA 54 Trentatreesimo modo LA MISTERIOSA 55 Trentaquattresimo modo L'ERCOLE 56 Trentacinquesimo modo LA SENTINELLA 57 Trentaseiesimo modo L'ALTALENA 58 Trentasettesimo modo A ROVESCIO, OVVERO LA BESTIA A DUE TESTE 61 Trentottesimo modo L'INVERSO DELLA BESTIA A DUE TESTE 62 Trentanovesimo modo LA BALIA 63 Quarantesimo modo L'ATTRAZIONE DI MILANO 64 Quarantunesimo modo IL SESSANTANOVE 67 L'IMPREVISTO 69 L'OCCASIONE FA L'UOMO LADRO 70 EPITAFFIO DI GERVAIS 72 CIÒ CHE CRESCE PIÙ IN FRETTA 73 LA PICCA DEL SOLDATO 78 CHI FA I CONTI SENZA L'OSTE DUE VOLTE LI FARÀ 80 LE UOVA FRESCHE 83 UN'ALCOVA DI MASTRO UCCELLO di Charles Hirsch 87 |
| << | < | > | >> |Pagina 11Venite, giovinetti senza pudore, alla mia Corte, scuola d'amore. Del fottere, arte assai onesta, tutti gli incanti so insegnare. La mia dolce Accademia è questa, orsù, venite, senza indugiare. Tutti voi che qui vi riunirete assai facilmente capir potrete la mia scienza e le mie lezioni. Sono ormai sul punto d'iniziare e delle mie quaranta posizioni la prima andate ad ascoltare. | << | < | > | >> |Pagina 13Persino le vergini conoscono questo modo di fottere. Ritengo dunque inutile descriverlo qui nei dettagli: basti dire che significa fottere alla buona, come hanno fottuto i nostri padri per metterci al mondo, e come al paesello, sull'erbetta, Luca fotte la sua pastorella. Dove mai non si è fottuto, o non si fotterà, dopo di noi, nel buon modo antico? | << | < | > | >> |Pagina 21La novella Poppea si stende sul dorso, a cosce aperte. La s'infilza nel buon modo antico. Poi lei solleva le gambe, le incrocia sulle reni del fottitore e gioca di culo a più non posso. L'esito è lo stesso dei modi che precedono e di quelli che seguiranno: la dama e il cavaliere cadono in deliquio e godono all'unisono. | << | < | > | >> |Pagina 56La donna si pone a cavalcioni del fottitore seduto su una sedia. Poi gli impugna il cazzo, lo scrolla finché, rigonfio degli spiriti vitali, alza la testa altera. Poi se l'infila nella fica e passa le braccia intorno al collo dell'amante, che le insinua le sue sotto le cosce e le afferra le chiappe, poi si alza in piedi e la fotte passeggiando per la stanza. È un modo che richiede forza di reni: è il più faticoso. Omuncoli, è così che Ercole fotteva. Basti dire che è al di sopra delle vostre forze. | << | < | > | >> |Pagina 67Lei si sdraia tutta lunga sulla schiena. Divarica le gambe, così da accogliere la testa del suo amante, che le si è steso sopra bocconi. Lui ora solleva il corpo quel tanto che basta perché le sue cosce pesino dolcemente sulle spalle dell'amata. Si eccitano vicendevolmente con le mani. E quando il furore amoroso si impadronisce della donna, lei prende tra le labbra il cazzo dell'amante e lo lavora con la lingua finché lo sperma zampilla in fiotti abbondanti. Intanto lei si trastulla accarezzando con la mano le palle di Venere, e il fottitore (se la sua passione pareggia quella della ninfa) dardeggia amorosamente la lingua guizzante sul clitoride, o più in profondità, ad libitum. | << | < | > | >> |Pagina 87Se, nello spirito dell' Erotika Biblion di Mirabeau, ci prendesse il capriccio di approfondire, pur con la dovuta reverenza, i riferimenti biblici di questo testo, potremmo stabilire uno stupefacente parallelo tra i numeri trentadue e quaranta: sono trentadue le vie della saggezza e trentadue le posizioni erotiche tradizionali, sono quaranta i giorni del diluvio e quaranta i modi di fottere. Considerando la data di pubblicazione, il 1790, di questo breviario sanculotto, si può facilmente immaginare quale uso avrebbero potuto fare, di un tale parallelo, sostenitori e avversari della Rivoluzione. Per i primi, passare da trentadue a quaranta avrebbe incontestabilmente significato un progresso decisivo, conforme ai voti della Ragione e della Natura, l'esplosione di una saggezza ipocrita e bigotta nei flutti di un diluvio di sperma. Per gli altri, al contrario, il numero quaranta avrebbe non meno incontestabilmente assunto il senso di una caduta della saggezza nell'orgia e, di conseguenza, dell'imminenza del castigo divino. Altri poi avrebbero senza alcun dubbio aggiunto il simbolismo dei quarant'anni trascorsi nel deserto, e presagito quarant'anni di carestia, la qual cosa li avrebbe direttamente condotti alla rivoluzione del 1830. Per buona sorte, pur avendo l'autore anonimo di questo Kamasutra della pallacorda annunciato nel titolo quaranta modi di conquistare allegramente il cielo, all'improvviso ne spunta, non si sa bene perché, un quarantunesimo che, appena ristabiliti dagli sforzi di immaginazione richiesti dagli altri, ci prolunga i giochi ambigui dell' Attrazione di Milano, il quarantesimo, con le delizie del Sessantanove, uno dei piaceri degli dèi, come dice la canzone. Per buona sorte, abbiamo detto, perché il quarantuno non è presente, per quanto ne sappiamo, nella Bibbia e, quel che più conta, è un numero primo, e così ogni discussione è chiusa. Precisati questi aspetti di numerologia, il contenuto, in definitiva, non apporta nulla che non sia già stato abbondantemente descritto altrove. Non è dunque questo il merito dell'opera, che in definitiva si limita, in materia, a un puro e semplice inventario delle posizioni più classiche, ormai praticamente entrate nei manuali di buone maniere. Il valore dell'opera va ricercato invece nello stile. Dopo l' Anti Justine, i Mémoires de Suzon e Dom Bougre, sarebbe stato legittimo attendersi lo scatenamento più completo, l'erotismo più torrido, le descrizioni più inebrianti: non v'è nulla di tutto questo. Non intendiamo affermare che l'anonimo autore sia caduto, per mancanza di talento, nella piattezza, o che si sia limitato, per mancanza di immaginazione o di esperienza, a pure descrizioni cliniche, come quelle che ad esempio vengono esposte nei corsi di educazione sessuale. Siamo ben lungi dal pensarlo. Infine, contrariamente a quel che potrebbe lasciar supporre la dedica di questa raccolta «al clero di Francia», non vi si troverà, in contrasto con un'usanza allora molto diffusa, la sia pur minima allusione alla corruzione del clero, e neppure si troverà la sia pur minima osservazione di ordine naturale, filosofico o morale, sempre che non si consideri tale, nell' Attrazione di Milano, la nota relativa all'influenza del clima sul temperamento delle donne. No, è da buongustaio che l'autore tratta l'argomento.
Per la maggior parte cortissime, le quarantun descrizioni evocano in effetti
irresistibilmente, con il loro tono, altrettante ricette di cucina. Non quelle
che, supplendo alle carenze immaginative di una donna di
casa, insegnano la confezione di piatti economici e di
rapida preparazione, bensì quelle che descrivono con
amore l'arte di confezionare piccoli piatti gustosi e raffinati.
|