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| << | < | > | >> |IndiceIntroduzione 4 L'ambiente marino 5 Le coste: cenni di ecologia 12 sugli ambienti bentonici La classificazione binomiale 17 Le aree marine protette italiane 18 Le Alghe 19 Le Spugne 20 I Cnidari 21 I Ctenofori 22 I Vermi 22 I Molluschi 23 I Crostacei 25 I Briozoi 26 Gli Echinodermi 26 I Tunicati 28 I Pesci 28 Tavole 30 Alghe verdi 30 Alghe rosse 32 Alghe brune 34 Fanerogame marine 36 Poriferi 38 Cnidari 44 Vermi 56 Molluschi 60 Crostacei 76 Briozoi 86 Echinodemi 88 Tunicati 96 Condroitti 100 Pesci ossei 108 Rettili: Cheloni 156 Uccelli: Procellariformi 158 Uccelli: Pelacaniformi 160 Uccelli: Caradriformi 160 Mammiferi: Cetacei 164 Mammiferi: Carnivori pinnipedi 166 Glossario 168 Bibliografia 180 Indice delle specie 181 |
| << | < | > | >> |Pagina 4INTRODUZIONEIl Mediterraneo ha una profondità media di 1500 m, ma raggiunge i 5000 m nello Ionio antistante il Peloponneso (Grecia). È un mare formatosi 10 milioni di anni fa ed è il più grande bacino chiuso del mondo. Le maree sono deboli, circa 30 cm, e superano il metro solo nel nord Adriatico e nel golfo di Gabes (Tunisia) perché, essendo le zone meno profonde, l'acqua defluisce lentamente. Nello stretto di Messina, invece, le maree creano forti correnti. Il clima è subtropicale arido. Una peculiarità del Mediterraneo è l'omeotermia (temperatura costante) in inverno a tutte le profondità, intorno ai 13°C, contrariamente a quanto avviene nel vicino Atlantico, dove, oltre i 200 m si raggiungono anche i 2°C. Ruolo determinante nel creare questa condizione è svolto dallo stretto di Gibilterra, che essendo poco profondo (350 m), permette l'entrata dell'acqua atlantica superficiale calda, ma non di quella profonda fredda.
In estate, invece, si instaura un termoclino (salto brusco di
temperatura) di qualche grado centigrado, dovuto al surriscaldamento stagionale
delle acque superficiali. Lo spessore dello strato superficiale di acqua dipende
dall'intensità del vento. Più il vento soffia, più il mare si agita e più
spesso sarà lo strato superficiale. Ciò riduce però la sua
temperatura poiché le acque calde si mescolano con le acque sottostanti fredde.
Nel Mediterraneo il termoclino si
instaura tra i 15 ed i 20 metri di
profondità. Non è solo il subacqueo
ad accorgersi del repentino abbassamento di temperatura: la densità
delle acque aumenta notevolmente(picnoclino) e si crea uno sbarramento per i
nutrienti e per i movimenti verticali degli animali planctonici.
Il Mediterraneo è anche un bacino di "evaporazione": se non ci
fosse l'apporto costante di acqua dall'Atlantico attraverso lo stretto di
Gibilterra, oltre che dal mar Nero e dal mar Rosso, il
Mediterraneo sarebbe destinato al prosciugamento, situazione già
verificatasi in passato, oggi ricordata come "crisi messiniana", avvenuta, come
suggerisce il nome, nel Messiniano, e causa della scomparsa di molti organismi.
L'evaporazione incide sulla salinità che è piuttosto elevata (38-39 per mille,
cioè 38-39 grammi di sale in 1000 di acqua).
Sono presenti correnti profonde che spazzano via tutti i nutrienti (azoto e fosforo), trasportandoli oltre lo stretto di Gibilterra, e riversandoli in atlantico.
Di conseguenza il Mediterraneo è un mare povero, oligotrofico. Le acque,
quindi, sono particolarmente trasparenti e consentono la presenza di organismi
vegetali bentonici fino alle profondità di 40-50 m, come la Posidonia
oceanica.
Una catena montuosa sotterranea, tra la Sicilia e la
Tunisia, divide il Mediterraneo in due settori: occidentale
ed orientale, distinti sia da un punto di vista climatico che
biologico. Il bacino orientale nella parte meridionale acquista particolare
interesse per la presenza di organismi provenienti dal Mar Rosso, evento
conosciuto come migrazione lessepsiana, dovuta alla povertà di organismi
endemici di quel bacino ed alla tropicalizzazione del Mediterraneo stesso.
L'AMBIENTE MARINO
L'ambiente marino viene tradizionalmente suddiviso
in dominio bentonico e dominio pelagico. Per dominio bentonico si intende
l'ambiente dove vivono tutti gli organismi legati più o meno direttamente ai
fondali. Al contrario, il dominio pelagico comprende le acque libere, che si
estendono dalla superficie fino agli abissi delle fosse oceaniche e nelle quali
vivono tutti gli organismi che conducono una vita non vincolata in maniera
esclusiva al fondale.
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