Copertina
Autore Julian Barnes
Titolo Una storia del mondo in 10 capitoli e 1/2
EdizioneRizzoli, Milano, 1990, La Scala
OriginaleA History of the Word in 10 1/2 Chapters [1989]
LettoreRenato di Stefano, 1991
Classe narrativa inglese
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Copertina

In dieci episodi (e mezzo: per una breve, illuminante riflessione), l'estro, la capacità inventiva, la genialità di Julian Barnes danno vita a una singolare, immaginaria storia del mondo e dell'umanità, che è al tempo stesso biblica e provocatoria, comica e drammatica, sbalorditiva e maliziosa.

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Pagina 24 [ Noè, unicorno ]

Ma la vicenda più dolorosa e conturbante fu quella che coinvolse l'unicorno. Per mesi ne fummo sconvolti. Naturalmente erano corse le solite voci sordide e maligne, secondo le quali la moglie di Cam si sarebbe servita del suo corno per abbandonarsi a pratiche alquanto disdicevoli; ne' macò la consueta campagna diffamatoria postuma sull'indole dell'animale, promossa dalle autorità. Ma ciò non fece che stomacarci ulteriormente. La realtà inconfutabile stava nel fatto che Noè era geloso. Tutti contemplavano, ammirati, l'unicorno, e lui non lo sopportava. Noè - a che pro non dirvi la verità? - era collerico, maleodorante, infido, invidioso e codardo. E non era nemmeno un provetto navigante: quando le acque erano in tumulto si ritirava nella sua cabina e si alzava dalla sua cuccetta di cipresso solamente per andare a vomitare nella sua tinozza di cipresso. Potevate avvertirne gli effluvi a un ponte di distanza. Al contrario, l'unicorno era schietto, aitante, indomito, di aspetto sempre impeccabile, e parimenti un marinaio che ignorava incertezze o esitazioni. Una volta, mentre impervesava un uragano, la moglie di Cam scivolò in prossimità del parapetto e rischiò di essere scaraventata fuoribordo. L'unicorno, che in virtù di un plebiscito popolare godeva del privilegio di potersi aggirare sul ponte, accorse al galoppo, conficcò il suo corno nello strascico della donna e la fissò al parapetto. Ma a mo' di ricompensa per quell'atto di valore, una domenica Noè e la sua tribù lo fecero cuocere in tegame. Posso garantirlo di persona per aver parlato allo sparviero-viaggiatore ch'era stato incaricato di recarne una casseruola calda fino all'Arca di Sem.

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Pagina 272 [ amore, Tertulliano, cristianesimo ]

Sorprende, considerando la storia del mondo, constatare ch'essa include l'amore. E' una sorta di escrescenza, è una mostruosità, una tardiva postilla all'ordine del giorno. ... Tertulliano definì il Cristianesimo una fede sincera perché impossibile. Forse l'amore è essenziale perché non è necessario.

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