Copertina
Autore Vanni Beltrami
Titolo Breviario per nomadi
EdizioneVoland, Roma, 1998, , pag. 110, cop.fle., dim. 120x165x8 mm , Isbn 978-88-86586-52-8
LettoreGiovanna Bacci, 2004
Classe viaggi , aforismi
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Indice


Premessa                     5

Parte prima    Andare        9

Parte seconda  Vedere       35

Parte terza    Sentire      57

Parte quarta   Ricordare    77

Bibliografia                99


 

 

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Pagina 11

Per avviarsi verso la verità (...) bisogna sradicarsi, andar via e lontano da casa, strapparsi da ogni legame immediato e da ogni religio dell'origine.

Claudio Magris

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Pagina 24

Come si può per tutta una vita viaggiare nello stesso piccolo paese e credere non vi sia nulla fuori di esso!

Ludwig Wittgenstein

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Ogni viaggio (...) è una resistenza alla privazione, perché si viaggia non per arrivare ma per viaggiare e fra gli indugi brilla il puro presente.

Claudio Magris

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Pagina 50

...e gli arabi li chiamano "Hall-el-Litham" che significa "genti del velo"...

da un taccuino


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Il solo vero viaggio, la sola immersione nella giovinezza lo si farebbe non con l'andare verso nuovi paesaggi, ma con l'avere occhi diversi.

Marcel Proust

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Pagina 63

- Sii il benvenuto!

- Eccoti i miei complimenti

- Come vanno le tue giornate?

- Come vanno i figli di Adamo?

- E la tua fàmiglia?

- E la tua tenda?

- E la tua gente?

- E tua madre?

- E tu, come ti va il viaggio che fai?

Dialogo d'incontro fra carovanieri


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Ogni viaggiatore deve saper entrare nello spirito dei luoghi che visita: "perché non si darà mai il caso che nella vita qualcuno possa rivedere lo stesso panorama due volte".

Freya Stark


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Rare volte ho sentito, come su quella sponda, che la contemplazione vera non è mai ricettiva; è solo un modo di lasciarsi daccanto come se si dormisse; per capire quel che non si vede, e vedere quel che è nascosto.

Cesare Brandi

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Pagina 88

I giorni furono difficili, ma le notti furono dolci.

Karen Blixen


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- Stanno sopra di noi e ci ucciderebbero, se Dio non li trattenesse. Chi sono?

- Gli astri.

Indovinello tuareg


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E allora, guardando meglio, si capí. Perché non era piú il pullman che ci portava via da Samarcanda, non lui l'autista, non il motore a nafta (...). Piú forte di mille motori messi insieme, era la nostra stessa vita a trascinarci. (E dal cristallo posteriore noi vedemmo a poco a poco spegnersi le cuspidi, le torri e i minareti che mai avremmo visto piú, le perdute beatitudini, inghiottite dalla notte che avanzava).

Dino Buzzati

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