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Pagina 15
[ Ramadan, destino, schiavo ]
Fu durante quella notte fatale,
la ventisettesima del mese del
«Ramadan», notte della «Discesa»
del Libro per la comunità
musulmana, nella quale i destini
degli uomini vengono suggellati, fu
allora che mio padre, che stava per
morire, mi fece chiamare al suo
capezzale e mi liberò. Mi affrancò
come si faceva un tempo con gli
schiavi. Eravamo soli, la porta
chiusa a chiave. Mi parlava a bassa
voce. La morte era già là: si
aggirava in quella stanza
illuminata a malapena da una
candela. A mano a mano che la notte
avanzava, la morte si avvicinava,
portando via poco per volta la luce
dal suo viso. Si sarebbe detto che
una mano passasse su quella fronte
e ne portasse via le tracce della
vita.
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