Autore Jeremy Black
Coautoreal.
Titolo Grandi mappe di città
EdizioneGribaudo, Milano, 2016, , pag. 256, ill., cop.rig., dim. 26x31x2 cm , Isbn 978-88-580-1604-6
OriginaleGreat City Maps
EdizioneDorling Kindersley, London, 2016
CuratoreJeremy Black
TraduttoreAnna Fontebuoni
LettoreSara Allodi, 2016
Classe citta' , illustrazione , geografia , storia sociale









 

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Indice


              CITTÀ ANTICHE

Prefazione                               6

Le prime piante urbane                   8

Roma, ca. 203-211 d.C.                  14
Autore ignoto

Roma, 1413-1414                         16
Taddeo di Bartolo

Roma, 1493                              18
Michael Wolgemut e Wilhelm Pleydenwurff

Roma, 1748                              22
Giovanni Battista Nolli

Gerusalemme, ca. 560 d.C.               26
Autore ignoto

Gerusalemme, ca. 1190-1200              28
Autore ignoto

Gerusalemme, 1584                       30
Christian Kruik van Adrichem

Gerusalemme, ca. 1716                   34
Daniël Stoopendaal

Bianjing, XII secolo                    36
Zhang Zeduan

Costantinopoli, 1422                    40
Cristoforo Buondelmonti

Costantinopoli, 1521-1526               42
Piri Reìs

Costantinopoli, 1851                    46
Konstantinos Kaldis

Alessandria, 1575                       48
Georg Braun e Franz Hogenberg

Tenochtitlán, 1524                      52
Autore ignoto

Città del Messico, 1737                 56
Pedro de Arrieta

Città del Messico, 1932                 58
Emily Edwards

                 [...]


 

 

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Prefazione


Le mappe urbane, che siano belle o utili, antiche o contemporanee, testimoniano come si forma e cambia l'ambiente man mano che gli esseri umani creano spazi chiave in cui interagire e progredire. Spesso queste immagini cartografiche descrivono i luoghi in modi che risultano quasi irriconoscibili da chi li abita e persino da chi ne ha sponsorizzato la realizzazione.

Come risulta chiaro in questa raccolta, le città sono centri di potere politico, economico, religioso e culturale. Sia che rappresentino quartieri degradati sia edifici opulenti su grandi viali, le piante dei centri urbani riflettono le aspirazioni dell'umanità, ma anche la realtà della vita.

Le mappe contenute in questo libro raffigurano la ristrutturazione di città antiche, come Pechino, Bagdad, Costantinopoli, Parigi e Londra, ma sono anche una testimonianza della rapida nascita e formazione di nuove città in terre remote, come Rio de Janeiro, San Francisco, Sidney e Washington DC. Le tecniche cartografiche usate sono molto diverse, ne sono esempi Tenochtitlán (ora città del Messico), Madrid, Barcellona, Il Cairo, Kyoto e Seul. Nelle mappe vengono espressamente rappresentate la cultura, le aspirazioni e lo splendore delle singole tradizioni nazionali.

Alcune si concentrano su avvenimenti importanti, come l'assedio di Vienna da parte dei Turchi o la guerra di indipendenza americana vista da New York. I mutamenti del tessuto urbano sono osservati non solo dal punto di vista politico ma anche dello sviluppo tecnologico. Proprio per questo le mappe sono testimoni di progressi, come la diffusione delle linee ferroviarie, la nascita della navigazione a vapore e infine dei voli intercontinentali. Dimostrano la continua evoluzione delle città e il loro adattamento a sfide nuove e spesso difficili: vi è descritta gran parte della storia degli uomini.

PROF. JEREMY BLACK, CONSULENTE GENERALE

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Le prime piante urbane


Le prime città nacquero più di 7000 anni fa, quando in molti paesi dell'Eurasia si svilupparono una produzione agricola in eccesso rispetto ai bisogni locali, le industrie e gli scambi di merci e l'esigenza di sistemi amministrativi. Poiché le società primitive dipendevano da una terra fertile da coltivare, lo sviluppo urbano si concentrò nelle principali valli fluviali, come quella del Nilo in Egitto, del Tigri ed Eufrate in Mesopotamia, dell'Indo nell'Asia meridionale e del Fiume Giallo in Cina.

Con il passare del tempo, queste prime città attrassero persone provenienti dalle zone rurali più lontane. Ciò che le distingueva dai piccoli insediamenti antichi erano un maggiore livello di alfabetizzazione, un certo progresso tecnologico (soprattutto nella lavorazione dei metalli) e forme di organizzazione sociale sempre più complesse. Crescendo, divennero un modello durevole e pressoché immutato delle tante zone metropolitane che caratterizzano ancora oggi gran parte del Pianeta.




Çatal Hüyük


Pianificare un ambiente urbano per farlo sviluppare in modo organico fu fondamentale e la cartografia divenne sempre più importante per gli amministratori delle città. Purtroppo di queste mappe antiche ne sono rimaste ben poche. Una delle prime finora scoperte è un dipinto murale rinvenuto a Çatal Hüyük (7000 a.C. ca.), ora in Turchia, che precede di parecchie migliaia di anni le prime città sul Nilo e in Mesopotamia. Mostra chiaramente un'entità urbana comprendente edifici a più piani e cortili accessibili soprattutto dai tetti mediante scale (vedi sotto).




Mappe urbane della Mesopotamia


Nippur, città importante per cerimonie e commerci (ora nell'Iraq sud-orientale), risale al III millennio a.C. e si sviluppò, strato dopo strato, nella parte bassa della valle della Mesopotamia. Sono stati riportati alla luce frammenti di tavolette di argilla incise del 1400 a.C. circa (vedi a destra) che facevano parte di una mappa o pianta più grande della città, ma che già singolarmente risultano molto precisi rispetto ai moderni rilievi archeologici. I frammenti, con note nella scrittura cuneiforme allora in uso nell'antica Asia occidentale, e apparentemente disegnati in scala, rivelano un'accurata pianificazione urbana, con templi, i fiumi Tigri ed Eufrate, alcune piante di case e le nuove mura appena costruite.

La pianta della città, vista dall'alto, è a scacchiera, orientata all'incirca da nord-ovest a sud-est. Sono state scoperte altre piante simili, ma meno esatte, di centri della Mesopotamia: Uruk, importante città con monumentali edifici di mattoni di fango, e Sippar non lontano da Babilonia.




Prime forme di urbanistica


È probabile che gli urbanisti della Mesopotamia e del delta del Nilo in Egitto, dove nel 3000 a.C. fu fondata Menfi, capitale del nuovo regno unificato egiziano, usassero accurati sistemi di misurazione, dei quali non abbiamo più tracce, per costruire monumenti, mura e città. È inoltre evidente che in quel periodo le tecniche architettoniche e urbanistiche erano molto raffinate, come dimostrano gli scavi di città molto antiche, quale l'insediamento di Mohenjo-Daro nella valle dell'Indo (2500 a.C. ca.), abitato da circa 40.000 abitanti e attraversato da strade, reti fognarie e idriche costruite con precisione. Inizia l'era delle città e della loro cartografia.

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