|
<< |
< |
> |
>> |
Pagina 7
[ inizio libro ]
Cercò in seguito di ridurre l'episodio a un'astrazione,
a un incidente in un mondo d'incidenti, a uno scontro di
forze contrapposte - il paraurti della sua macchina e il
corpo fragile, curvo, annaspante di un ometto con la pelle
scura e lo sguardo folle - ma ci riuscí solo fino a un certo
punto. Quello non era un dato statistico su una tavola
attuariale ficcata in qualche cassetto, né un fatto casuale
e impersonale. Era capitato a lui, Delaney Mossbacher, Pinon
Drive 32, Arroyo Blanco Estates, un umanista liberale con
impeccabili precedenti di guidatore e un'auto giapponese
lucidata di fresco con targa personalizzata, e lo aveva
turbato fino in fondo all'anima.
|
<< |
< |
> |
>> |
Pagina 307
Delaney era confuso e contrito. Aveva quasi provocato un
tumulto, e il ripensarci lo spaventava. Ricordò quando aveva
partecipato a una manifestazione antinucleare con la sua
prima moglie, Louise, e la sensazione di avere contro il
mondo intero - o, peggio, la volta in cui avevano salito i
gradini delle clinica abortista di White Plains e i fanatici
intransigenti avevano urlato contro di loro come cani, con
facce talmente deformate dalla rabbia e dall'odio da non
essere quasi piú umane. Delaney aveva risposto a tono,
offeso e aggressivo - era una questione personale,
profondamente personale, e lui e Louise si erano tormentati
prima di decidere, non erano ancora pronti, tutto qui, e poi
perché far nascere un bambino in un mondo già brulicante di
miliardi d'affamati? - ma i manifestanti non se ne rendevano
conto, non riuscivano neanche a vederli come individui. Be',
lui adesso era come loro. Era un fanatico, un reazionario,
un razzista, un prevaricatore. Non c'era nessuna prova che
quegli uomini avessero avuto a che fare con l'incendio -
poteva darsi che scappassero a piedi, che cercassero un
passaggio, che camminassero per godersi il paesaggio, che
facessero un'escursione. Per quanto sobrio, per quanto
vergognoso e pentito, ripensandoci non poté reprimere un
lampo di sdegno - un'escursione, quel figlio di puttana - ma
si domandò anche se avrebbe reagito nello stesso modo se i
due uomini che venivano su dalla strada fossero stati
bianchi.
|
<< |
< |
> |
>> |
Pagina 374
[ fine libro ]
América non rispose e lui sentí il freddo diffondersi
nelle vene, una sensazione di gelo e di stanchezza come non
aveva mai conosciuto. Tutt'intorno vedeva soltanto acqua
scura, acqua a perdita d'occhio, e si chiese se sarebbe mai
piú riuscito a scaldarsi. Era al di là delle maledizioni, al
di là del dolore, inebetito fino in fondo all'anima. Tutto
questo, certo. Ma quando vide la faccia bianca affiorare dal
nero vortice della corrente e la mano bianca che cercava
d'aggrapparsi alle tegole, si chinò ad afferrarla.
|
<< |
< |
|