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| << | < | > | >> |Indice6 Introduzione 10 Numeri e numerazione 12 glossario 14 Frazioni e decimali 16 Numeri razionali e irrazionali 18 Numeri immaginari 20 Basi di numerazione 22 Numeri primi 24 Numeri di Fibonacci 26 Triangolo di Pascal 28 profilo: Blaise Pascal 30 Teoria dei numeri 32 I numeri all'opera 34 glossario 36 Zero 38 Infinito 40 Addizione e sottrazione 42 Moltiplicazione e divisione 44 Esponenziali e logaritmi 46 Funzioni 48 profilo: Gottfried Leibniz 50 Calcolo infinitesimale 52 La sorte è una gran bella cosa 54 glossario 56 Teoria dei giochi 58 Calcolo delle probabilità 60 profilo: Girolamo Cardano 62 Legge dei grandi numeri 64 Legge delle medie 66 Giocare al raddoppio 68 Casualità 70 Teorema di Bayes 72 Algebra e astrazione 74 glossario 76 Variabile incognita 78 Equazioni 80 Equazioni polinomiali 82 profilo: Abu'Abdallah Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi 84 Algoritmi 86 Insiemi e gruppi 88 Anelli e campi 90 Geometria e forme 92 glossario 94 Gli elementi di Euclide 96 Pi greco — La costante del cerchio 98 Sezione aurea 100 profilo: Pitagora 102 Trigonometria 104 Quadratura del cerchio 106 Rette parallele 108 Grafici 110 Oltre le due dimensioni 112 glossario 114 Solidi platonici 116 Topologia 118 I mattoni di Eulero 120 Anello di Möbius 122 profilo: Archimede di Siracusa 124 Frattali 126 Geometria dell'origami 128 Cubo di Rubik 130 Teoria dei nodi 132 Dimostrazioni e teoremi 134 glossario 136 Ultimo teorema di Fermat 138 profilo: Pierre de Fermat 140 Problema dei quattro colori 142 Il programma di Hilbert 144 Teorema di incompletezza di Gödel 146 Congettura di Poincaré 148 Ipotesi del continuo 150 Ipotesi di Riemann 152 APPENDICE 154 Risorse 156 Note sugli autori 158 Indice analitico 160 Ringraziamenti |
| << | < | > | >> |Pagina 6INTRODUZIONE
Richard Brown
Si dice che la matematica sia l'arte del ragionamento puro. Rappresenta, in effetti, la struttura logica alla base di tutto ciò che esiste, così come di tutto ciò che non esiste. Tutt'altro che riducibile ai semplici calcoli che ci permettono di far quadrare i conti o determinare gli esiti dei nostri affari, la matematica ci aiuta a comprendere la natura profonda di tutto ciò che possiamo immaginare. Come per la musica, l'arte e il linguaggio, i simboli e i concetti fondamentali della matematica, molti dei quali sono definiti e spiegati in questo libro, ci permettono di esprimerci in modi articolati e di definire strutture incredibilmente complesse e meravigliose. Se da un lato i suoi impieghi pratici sono numerosi, a rendere la matematica così magica sono la sua eleganza e bellezza al di là di qualsiasi applicazione concreta. Siamo in grado di dare significato ai concetti matematici solo perché hanno senso logico e ci aiutano a mettere ordine nella nostra esistenza. Ma indipendentemente dal significato che attribuiamo a questi elementi, essi non esistono realmente se non nella nostra immaginazione. Le scienze naturali e sociali fanno uso della matematica per descrivere le loro teorie e fornire una struttura ai loro modelli, mentre l'aritmetica e l'algebra ci permettono di condurre le nostre attività e di imparare a ragionare. Ma la vera natura della disciplina si trova al di là di queste applicazioni pratiche: la matematica rappresenta l'impianto e fornisce le regole del gioco per l'intero sistema del ragionamento strutturato. Questo testo getta uno sguardo sul mondo di tutti i giorni come lo vede un matematico. Vi si possono trovare alcuni degli elementi a oggi più importanti e fondamentali di questo campo, insieme a definizioni, richiami storici e approfondimenti sulla natura di molti concetti matematici. Il libro contiene 50 brevi saggi, ciascuno incentrato su un argomento essenziale della matematica. I testi sono suddivisi in sette capitoli che contribuiscono a definirne il contesto. In Numeri e numerazione si esplorano gli elementi di base che ci consentono di enumerare tutto ciò che ci circonda. I numeri all'opera è incentrato su alcune delle operazioni e strutture numeriche. Questi saggi descrivono di fatto il sistema aritmetico che ci aiuta a utilizzare la matematica nella vita di tutti i giorni. La sorte è una gran bella cosa esplora in dettaglio alcune idee e conseguenze relative all'uso della matematica per comprendere le dinamiche degli eventi casuali. In Algebra e astrazione vengono esposte strutture numeriche più profonde e complesse. È qui che inizia il cammino verso la matematica superiore. A seguire si analizzano gli aspetti più visivi delle relazioni matematiche in Geometria e forme. Poiché l'astrazione matematica è pura immaginazione, Oltre le due dimensioni si sofferma su ciò che accade al di fuori delle usuali tre dimensioni. Infine, in Dimostrazioni e teoremi, vengono discussi alcuni tra i più raffinati concetti alla fine di questo viaggio nella matematica. Ogni saggio rappresenta di per sé un rapido scorcio su una delle idee più importanti della matematica odierna. Tutti gli argomenti sono presentati con la stessa impostazione, allo scopo di facilitarne la lettura: la sintesi "in 3 secondi" offre una panoramica sintetica, il testo "matematica in 30 secondi" sviluppa l'argomento, mentre l'"approfondimento" introduce alla valutazione delle relazioni più profonde fra il concetto esposto e le sue implicazioni nel mondo reale. Ci auguriamo che questi elementi, nella loro interezza, vi aiuteranno a raggiungere una migliore comprensione delle fondamenta di ciò che è veramente la matematica. Se utilizzato come testo di consultazione, questo libro fornirà le basi di alcuni tra i concetti più significativi della matematica. Se letto integralmente, fornirà uno scorcio su un altro mondo altrettanto ricco di significati quanto quello in cui viviamo: il mondo della matematica. | << | < | > | >> |Pagina 22NUMERI PRIMI___IN 3 SECONDI___ Un numero primo è un intero positivo divisibile solo per 1 e per se stesso. I numeri primi non possono essere "scomposti" e rappresentano per gli interi quello che gli elementi chimici sono per la materia. ___MATEMATICA IN 30 SECONDI___
La maggior parte dei numeri interi
si può ridurre in fattori più piccoli. Ad esempio
100 = 4 X 25 o 100 = 20 X 5. Se prendiamo
una qualunque delle due e scomponiamo i suoi
fattori in altri più piccoli giungiamo alla
scomposizione in fattori primi: 100 = 2 X 2 X 5 X 5.
Non è possibile scomporre ulteriormente i
fattori primi, che sono divisibili solo per 1 e per se
stessi. Quando i matematici iniziarono a elencare i
numeri primi, cercarono uno schema nella loro
successione senza trovarlo. Si chiesero anche se
l'elenco fosse finito o se fosse possibile trovare
numeri primi sempre più grandi. Euclide fornì nei suoi
Elementi
una dimostrazione elegante del
fatto che esistono infiniti numeri primi. L'intero
17.463.991.229 è un numero primo molto
grande. Come facciamo a sapere che è primo?
Potremmo dividerlo per tutti gli interi più piccoli,
per stabilire infine che non esistono suoi fattori
diversi da 1 e pertanto dichiararlo primo. Questo
metodo è però molto lento e ne esistono di
migliori. I numeri primi più grandi conosciuti
hanno oltre 10.000.000 di cifre e servono perciò
metodi intelligenti per individuarli. La ricerca di
numeri primi molto grandi può sembrare
insignificante, ma un'idea rivoluzionaria negli anni
'70 consentì lo sviluppo di una tecnica per rendere
indecifrabili le comunicazioni criptate mediante un
sistema che richiede la generazione di numeri
primi molto grandi. Questa tecnica è utilizzata
ovunque su Internet e ci permette di effettuare
acquisti online in tutta sicurezza.
___APPROFONDIMENTO___ Quando consideriamo la scomposizione in fattori primi dei numeri, sembra evidente che alla fine del procedimento otterremo sempre gli stessi numeri primi. Più si studiano i numeri, però, meno questa considerazione diventa ovvia. Eppure essa è vera ed è così importante che porta il nome di teorema fondamentale dell'aritmetica. Nonostante non esistano formule per individuare tutti i numeri primi, il teorema ci dà un'idea di quale sia la quantità relativa di numeri primi all'interno degli interi. | << | < | > | >> |Pagina 36ZERO___IN 3 SECONDI___ Zero, il cui simbolo è 0, rappresenta l'assenza di quantità. ___MATEMATICA IN 30 SECONDI___
Lo zero veniva utilizzato come
simbolo marcaposto nei sistemi numerici di
diverse antiche popolazioni, compresi i
Babilonesi, i Greci (ma solo dagli astronomi!) e i
Maya. Era impiegato in questo modo anche in
India, dove ha avuto origine il nostro moderno
sistema numerico. Nel 628 d.C. Brahmagupta
scrisse il primo libro che trattava lo zero come un
numero a tutti gli effetti invece che come
semplice marcaposto, fornendo le regole per
l'uso aritmetico dello zero e dei numeri negativi.
AI-Khwarizmi introdusse il sistema numerico
indiano nel mondo islamico nel 820. Fibonacci lo
introdusse a sua volta in Europa nel 1202 con il suo
Liber abaci,
diffondendo nel nostro
continente l'uso dello zero. Lo zero è l'unico
numero reale che non sia né positivo né
negativo. Qualunque numero diverso da zero
viene chiamato "non nullo". Zero è l'elemento
neutro additivo, ovvero
a + 0 = a,
dove
a
è un qualunque numero reale: sommandolo a zero
rimane invariato. Inoltre
a x 0 = 0
e
0 / a = O
per
a
non nullo. Nonostante si possa pensare che un
numero reale diviso per zero dia infinito, non
esiste una rigorosa definizione di questo fatto;
pertanto i matematici affermano semplicemente
che la divisione per zero è indefinita. Essendo
divisibile per 2, 0 è un numero pari. Se invece
l'esponente è 0 il risultato è sempre 1, ovvero
a^0 = 1
per qualunque numero reale
a
diverso da 0. Alcuni matematici preferiscono contare
partendo da 0 invece che da 1.
___APPROFONDIMENTO___ Nella logica booleana 0 indica "falso" e nei dispositivi elettrici è la notazione abbreviata di spento. In fisica, lo zero assoluto è la temperatura minima teorica. "Sottozero" viene usato per riferirsi a grandezze e numeri negativi. "Azzerare" un dispositivo significa regolarlo sul valore zero. E con l'espressione "uno zero" ci si riferisce spesso a una persona o cosa insignificante (e a torto, se si considera la grande importanza e l'estrema versatilità di questo numero reale! | << | < | > | >> |Pagina 86INSIEMI E GRUPPI___IN 3 SECONDI___ Qualsiasi raggruppamento di oggetti costituisce un insieme matematico. Un gruppo si ottiene combinando gli elementi di un insieme per ottenere altri elementi dell'insieme. ___MATEMATICA IN 30 SECONDI___
Raggruppare e classificare oggetti
è parte fondamentale della matematica.
Raggruppamenti di oggetti (insiemi di elementi)
permettono di definire le proprietà comuni degli
enti studiati. Costruire l'unione di due insiemi
(fonderli in un nuovo insieme prendendo
ciascuno dei loro elementi) o la loro intersezione
(considerare solo gli elementi che sono comuni a
entrambi) aiuta a raffinare le loro proprietà.
Come per i numeri, si possono combinare gli
elementi di un insieme in modo da ottenere altri
elementi dello stesso insieme. Un gruppo è un
insieme con alcune proprietà speciali: (1) due
elementi qualsiasi dell'insieme possono essere
combinati tramite un'operazione (l'addizione,
per esempio) il cui risultato è ancora un
elemento dell'insieme; (2) esiste un elemento
speciale dell'insieme, chiamato "elemento
neutro", la cui proprietà è tale che qualsiasi altro
elemento combinato con esso resta invariato
(per esempio 0 è l'elemento neutro per
l'addizione, poiché sommandolo a qualsiasi altro
intero il valore di quest'ultimo non cambia);
(3) per ciascun elemento del gruppo ne esiste un
altro chiamato il suo inverso. Qualunque
elemento combinato con il suo inverso dà come
risultato l'elemento neutro. Si pensi all'insieme
di tutti gli interi con l'addizione come operazione
e 0 come elemento neutro e se ne avrà un'idea:
5 + -5 = 0.
___APPROFONDIMENTO___ Nonostante finora abbiamo pensato ai numeri come oggetto del nostro studio, le cose possono farsi più interessanti se si introducono come tali altri tipi di elementi. Ad esempio, il famoso circolo delle quinte della teoria musicale è l'insieme delle 12 scale maggiori. Gli si può anche conferire la struttura di un gruppo matematico, chiamato "gruppo ciclico". | << | < | > | >> |Pagina 120ANELLO DI MÖBIUS___IN 3 SECONDI___ L'anello di carta con una sola faccia di August Möbius conduce verso un mondo di forme esotiche. ___MATEMATICA IN 30 SECONDI___ Si prenda un foglio di carta rettangolare. Incollandone due lati opposti si ottiene un anello cilindrico di carta. Ma se prima di unirne le estremità, si effettua sul rettangolo una torsione di mezzo giro si ottiene qualcosa di molto più interessante: un anello di Möbius. L'aspetto interessante di questo semplice anello di carta è che possiede una sola faccia e un unico bordo! Se si inizia a tracciare una linea lungo il centro del nastro questa attraverserà sia la faccia "interna" sia quella "esterna" prima di ricongiungersi con se stessa, dal momento che le due facce sona in realtà una sola. Ci si potrebbe chiedere cosa accadrebbe se si tagliasse lungo quella linea centrale. È interessante il fatto che tagliando l'anello in due non si ottengono due nuovi anelli, ma solo uno. Provare per credere! Gli anelli di August Möbius hanno affascinato adulti e bambini fin da quando questi li scoprì nel 1858. Ma per i matematici la loro importanza risiede nelle ulteriori forme che possono generare.
Prendendo due anelli di Möbius e incollandoli
insieme lungo il loro bordo si ottiene una
superficie conosciuta come "bottiglia di Klein"
(l'unico problema è che risulta impossibile
costruirla nello spazio tridimensionale senza
che la superficie della bottiglia compenetri se stessa).
___APPROFONDIMENTO___ Si prenda una sfera, si pratichino in essa due buchi e si uniscano tra loro fino a ricavare un cilindro vuoto all'interno della sfera. Si otterrà così un toro (una figura a forma di ciambella). Si prenda un'altra sfera, si pratichi in essa un solo buco e si cucia lungo il bordo un anello di Möbius (sfortunatamente questo è impossibile da realizzare nello spazio tridimensionale). È un fatto fondamentale della topologia che tutte le superfici possono essere prodotte da una sfera mediante ripetizioni di questi processi, ovvero praticare buchi e cucire cilindri e anelli di Möbius. | << | < | > | >> |Pagina 126GEOMETRIA DELL'ORIGAMI___IN 3 SECONDI___ La geometria dell'origami è la matematica alla base dell'arte di piegare un foglio di carta, solitamente quadrato, per creare una forma più complessa. ___MATEMATICA IN 30 SECONDI___ L'origami, la secolare arte giapponese della piegatura della carta, è intrinsecamente geometrica. In anni recenti numerosi progressi sono stati ottenuti grazie alla matematica dell'origami. Huzita, Justin e Hatori hanno formulato un gruppo di assiomi per l'origami, in modo simile a quelli formulati per la geometria. Inoltre, sempre in epoca recente, sono stati dimostrati teoremi matematici nell'ambito di problemi teorici riguardo all'origami. Da Lang e altri sono stati sviluppati algoritmi che aiutano a trovare soluzioni ottimali per la piegatura di figure complesse, oltre a programmi per computer in grado di utilizzarli. Usando questi programmi si possono produrre modelli con piegature che indicano le pieghe necessarie a creare una forma desiderata.
Mentre tradizionalmente l'origami si è
concentrato sulla creazione di forme figurative
come animali e fiori, le forme geometriche sono
l'obiettivo primario di alcune tecniche moderne
di origami. Nelle tassellazioni origami viene usata
una griglia di piegature come punto di partenza
per la creazione di figure geometriche spesso
basate sulla ripetizione. Shuzo Fujimoto è
largamente accreditato come l'iniziatore di
questa branca dell'origami. Nell'origami
modulare vengono combinati moduli geometrici
multipli, ciascuno realizzato da un unico foglio di
carta, per formare modelli più complessi.
___APPROFONDIMENTO___ La matematica degli origami è stata utilizzata per affrontare diversi problemi ingegneristici del mondo reale. Un pannello solare piegato con tecniche derivate dall'origami è stato utilizzato su un satellite giapponese. Le tecniche origami sono state impiegate per determinare il modo ottimale di piegare gli airbag che si aprono in caso di incidente stradale. Uno stent ispirato all'origami è stato sviluppato per allargare vene e arterie otturate. Inoltre, è stata progettata una sottile lente di plastica pieghevole da utilizzare nei telescopi spaziali. | << | < | > | >> |Pagina 128CUBO DI RUBIK___IN 3 SECONDI___ Il Cubo di Rubik è un rompicapo meccanico di permutazione che si risolve disponendo i pezzi in modo che ciascuna faccia di un cubo 3 x 3 abbia un solo colore. ___MATEMATICA IN 30 SECONDI___ Il Cubo di Rubik fu inventato dall'ungherese Ernö Rubik nel 1974 e venduto nel suo paese a partire dal 1977. Nel 1980 la Ideal Toy Company iniziò a distribuirlo in tutto il mondo e a oggi ne sono stati venduti più di 300 milioni. Un meccanismo di giunzione a perno permette a ciascuna delle sei facce del Cubo di essere ruotate indipendentemente tra loro.
Esistono più di 43 miliardi di miliardi (10^18) di
configurazioni possibili (permutazioni) dei 26
pezzi. La soluzione del Cubo è facilitata dalla
memorizzazione di algoritmi in grado di ottenere
un risultato desiderato, come scambiare la
posizione di tre vertici senza provocare altri
effetti. Una notazione delle mosse ideata da
David Singmaster permette di dare forma scritta
agli algoritmi. Singmaster ha sviluppato anche
una delle più conosciute soluzioni generali del
Cubo. Per i matematici questo non è altro che la
manifestazione fisica di un un gruppo algebrico.
Da questo punto di vista le analisi del Cubo
dimostrano che può essere risolto da una
qualsiasi posizione iniziale in non più di 20
mosse. Una dimostrazione matematica di questo
risultato è stata ottenuta solo nel 2010. L'attuale
record mondiale di soluzione del Cubo, almeno a
metà del 2011, è detenuto da Feliks Zemdegs con
meno di sette secondi. Le variazioni alla "gara di
velocità" comprendono la soluzione del Cubo con
gli occhi bendati, utilizzando una sola mano e
perfino usando solo i piedi.
___APPROFONDIMENTO___ Oltre al Cubo di Rubik originale 3x3, sono stati prodotti anche Cubi 2x2, 4x4, 5x5, 6x6 e 7x7. Il numero di permutazioni per il Cubo 7x7 è oltre 10^160 (1 seguito da 160 zeri!). Altre versioni cuboidi comprendono i modelli 2x2x3, 3x3x2 e 3x3x4. Sono state realizzate anche versioni basate sugli altri quattro solidi platonici, il tetraedro, l'ottaedro, il dodecaedro e l'icosaedro. Altre versioni a tre dimensioni comprendono il cubottaedro rombico, il tetraedro troncato, l'ottaedro troncato e il cubottaedro stellato. | << | < | > | >> |Pagina 130TEORIA DEI NODI___IN 3 SECONDI___ Si tagli un anello di corda, si eseguano alcuni intrecci e si ricompongano poi gli estremi. Come possiamo determinare se due oggetti qualsiasi creati in questo modo sono in realtà uguali? Questo rompicapo ha affascinato gli scienziati per oltre un secolo. ___MATEMATICA IN 30 SECONDI___ Come ben sanno tutti i marinai e gli scout, esistono molte tipologie di nodi. Questi si differenziano in base al numero di volte che i capi si incrociano e la corda si attorciglia su se stessa. Nella teoria dei nodi il problema centrale è se due nodi che appaiono differenti lo sono davvero. Due nodi vengono considerati uguali se la forma di uno può essere modificata fino ad assumere quella dell'altro senza tagliare né incollare la corda. Il nodo più semplice di tutti è chiamato "nodo banale": un semplice anello non annodato. Ma perfino questo presenta una difficoltà fondamentale: è facile fare in modo che il nodo banale sembri inestricabilmente annodato (come può assicurare chiunque sia andato a pesca).
Nel 1984 Si ebbe una vera svolta con la scoperta
del polinomio di Jones, che assegna
un'espressione algebrica a ciascun nodo. Ogni
nodo ne ha una e se due nodi hanno differente
polinomio di Jones non possono essere uguali.
Questo metodo funziona bene per distinguere,
ad esempio, un nodo dalla sua immagine
speculare, problema che in precedenza era
considerato di difficile soluzione. A ogni modo,
non è ancora nota alcuna tecnica in grado di
rilevare se due nodi qualsiasi siano uguali (alcuni
nodi palesemente differenti hanno lo stesso
polinomio di Jones) o perfino se un qualsiasi
nodo dato sia effettivamente annodato!
___APPROFONDIMENTO___ La matematica della teoria dei nodi è molto importante nel vasto mondo della scienza. Per esempio, i filamenti di DNA nelle nostre cellule vengono continuamente annodati e disannodati da un esercito di enzimi. Se il DNA si annoda troppo le cellule solitamente muoiono. I biochimici, se vogliono capire che cosa fanno esattamente gli enzimi, devono analizzare matematicamente i nodi da loro prodotti. | << | < | > | >> |Pagina 140PROBLEMA DEI QUATTRO COLORI___IN 3 SECONDI___ Per colorare una carta geografica in modo che due paesi adiacenti non abbiano mai lo stesso colore ne bastano quattro; perché non c'è bisogno di un quinto colore? ___MATEMATICA IN 30 SECONDI___
Avete disegnato una carta del
mondo e desiderate renderla esteticamente più
gradevole colorandone i paesi. Decidete che due
paesi confinanti qualsiasi non possono avere lo
stesso colore. Francia, Belgio, Germania e
Lussemburgo richiederanno tutti un colore
diverso, dal momento che ciascuno di questi
quattro paesi confina con gli altri tre. Dunque
avrete bisogno di almeno quattro colori diversi.
Sarete costretti a un certo punto a utilizzarne un
quinto? Il teorema dei quattro colori afferma che
non ce n'è bisogno. Non importa quanto vasta o
complicata sia la carta che desiderate colorare:
finché ciascun paese è una regione compatta,
risulta possibile eseguire il compito con soli
quattro colori. A dispetto del suo semplice
enunciato, il teorema dei quattro colori è
estremamente difficile da dimostrare. Fu solo nel
1976, cento anni dopo la prima enunciazione del
teorema, che i matematici americani Kenneth
Appel e Wolfgang Haken trovarono una
dimostrazione. Mentre quattro colori sono
sufficienti per colorare le carte su una sfera o un
piano, questo non è più vero per le carte su altri
tipi di superficie. Un cartografo che volesse
colorare un toro avrebbero bisogno di non meno
di sette colori, mentre su un anello di Möbius ne
servirebbero sei.
___APPROFONDIMENTO___ Quello dei quattro colori è il primo teorema di un certo rilievo dimostrato avvalendosi dell'aiuto di un computer. Appel e Haken si ritrovarono coinvolti in una controversia matematica per aver ridotto l'insieme di tutte le possibili carte geografiche alle proprietà di alcune specifiche migliaia di carte, in modo da rendere il problema risolubile mediante il computer.
L'utilizzo di questa nascente
tecnologia accese un
dibattito, tuttora attuale,
sull'opportunità che una
dimostrazione ottenuta con
l'ausilio del computer venga
accettata come valida
dimostrazione matematica.
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