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| << | < | > | >> |Indice7 IV. DE L'INFINITO, UNIVERSO E MONDI commento di JEAN SEIDENGART Proemiale epistola, 9 Dialogo primo, 33 Dialogo secondo, 58 Dialogo terzo, 87 Dialogo quarto, 115 Dialogo quinto, 135 169 V. SPACCIO DE LA BESTIA TRIONFANTE commento di MARIA PIA ELLERO Epistola esplicatoria, 171 Dialogo primo, 197 Dialogo secondo, 255 Dialogo terzo, 317 Errori più fastidiosi, 403 405 VI. CABALA DEL CAVALLO PEGASEO commento di NICOLA BADALONI Epistola dedicatoria, 407 Sonetto in lode dell'asino, 415 Declamazione al studioso, divoto e pio lettore, 416 Un molto pio sonetto, 431 Dialogo primo, 432 Dialogo secondo, 450 Dialogo terzo, 474 A l'asino cillenico, 476 L'asino cillenico del Nolano, 477 485 VII. DE GLI EROICI FURORI commento di MIGUEL ANGEL GRANDA Argomento del Nolano sopra gli eroici furori, 487 Argomento de' cinque dialoghi de la prima parte, 501 Argomento de' cinque dialoghi de la seconda parte, 505 Argomento et allegoria del quinto dialogo, 509 Avertimento a' lettori, 522 Alcuni errori di stampa più urgenti, 523 Iscusazioni del Nolano alle più virtuose e leggiadre dame, 524 525 Prima parte De gli eroici furori Dialogo primo, 525 Dialogo secondo, 542 Dialogo terzo, 554 Dialogo quarto, 575 Dialogo quinto, 602 642 Seconda parte De gli eroici furori Dialogo primo, 642 Dialogo secondo, 683 Dialogo terzo, 609 Dialogo quarto, 715 Dialogo quinto, 738 755 APPENDICI L'iconografia bruniana di LARS BERGGREN, 757 Incipitario, Tavola metrica e Rimario di ZAIRA SORRENTI, 771 Le quattro figure congetturali dello SPACCIO, 825 Tavola delle costellazioni (dallo SPACCIO), 829 Sulle fonti emblematiche degli EROICI FURORI di DONATO MANSUETO, 835 855 Indici Indice dei nomi dei testi bruniani, 857 Indice dei nomi dell'Introduzione e dei commenti, 877 |
| << | < | > | >> |Pagina 33ELPINO. — Come è possibile che l'universo sia infinito? FILOTEO. — Come è possibile che l'universo sia finito? ELPINO. — Volete voi che si possa dimostrar questa infinitudine? FILOTEO. — Volete voi che si possa dimostrar questa finitudine? ELPINO. — Che dilatazione è questa? FILOTEO. — Che margine è questa? FRACASTORIO. — Ad rem, ad rem, si iuvat; troppo a lungo ne avete tenuto suspesi. BURCHIO. — Venite presto a qualche raggione, Filoteo, perché io mi prenderò spasso de ascoltar questa favola o fantasia. FRACASTORIO. — Modestius, Burchio: che dirai se la verità ti convincesse al fine? BURCHIO. — Questo ancor che sia vero, io non lo voglio credere: perché questo infinito non è possibile che possa esser capito dal mio capo, né digerito dal mio stomaco; benché, per dirla, pure vorrei che fusse cossi come dice Filoteo, per che se per mala sorte avenesse che io cascasse da questo mondo, sempre trovarei di paese. ELPINO. — Certo, o Filoteo, se noi vogliamo far il senso giudice, o pur donargli quella prima che gli conviene, per quel che ogni notizia prende origine da lui, trovaremo forse che non è facile di trovar mezzo per conchiudere quel che tu dici, più tosto che il contrario. Or piacendovi cominciate a farmi intendere. FILOTEO. — Non è senso che vegga l'infinito, non è senso da cui si richieda questa conchiusione: per che l'infinito non può essere oggetto del senso; e però chi dimanda di conoscere questo per via di senso, è simile a colui che volesse veder con gli occhi la sustanza e l'essenza: e chi negasse per questo la cosa, per che non è sensibile o visibile, verebe a negar la propria sustanza et essere. Però deve esser modo circa il dimandar testimonio del senso: a cui non doniamo luogo in altro che in cose sensibili, anco non senza suspizione, se non entra in giudizio gionto alla raggione. A l'intelletto conviene giudicare e render raggione de le cose absenti e divise per distanza di tempo et intervallo di luoghi. Et in questo assai ne basta, et assai sufficiente testimonio abbiamo dal senso, per quel, che non è potente a contradirne, e che oltre fa evidente e confessa la sua imbecillità et insufficienza per l'apparenza de la finitudine che caggiona per il suo orizonte, in formar della quale ancora si vede quanto sia incostante. Or come abbiamo per esperienza che ne inganna nella superficie di questo globo in cui ne ritroviamo, molto maggiormente doviamo averlo suspetto quanto a quel termine che nella stellifera concavità ne fa comprendere. ELPINO. — A che dumque ne serveno gli sensi? dite. FILOTEO. — Ad eccitar la raggione solamente, ad accusare, ad indicare e testificare in parte: non a testificare in tutto; né meno a giudicare, né a condannare. Perché giamai (quantumque perfetti) son senza qualche perturbazione. Onde la verità come da un debile principio è da gli sensi in picciola parte: ma non è nelli sensi. ELPINO. — Dove dumque? FILOTEO. — Ne l'ogetto sensibile come in un specchio. Nella raggione per modo di argumentazione e discorso. Nell'intelletto per modo di principio, o di conclusione. Nella mente in propria e viva forma. ELPINO. — Su dumque, fate vostre raggioni. FILOTEO. — Cossi farò. Se il mondo è finito, et estra il mondo è nulla, vi dimando: ove è il mondo? ove è l'universo? Risponde Aristotele: è in se stesso. Il convesso del primo cielo è loco universale; e quello, come primo continente, non è in altro continente: per che il loco non è altro che superficie et estremità di corpo continente; onde chi non ha corpo continente, non ha loco. Or che vuoi dir tu, Aristotele, per questo che «il luogo è in se stesso»? che mi conchiuderai per «cosa estra il mondo»? Se tu dici che non v'è nulla, il cielo, il mondo, certo non sarà in parte alcuna:... | << | < | > | >> |Pagina 415O sant'asinità, sant'ignoranza, santa stolticia e pia divozione, qual sola puoi far l'anime sì buone, ch'uman ingegno e studio non l'avanza: non gionge faticosa vigilanza d'arte qualumque sia, o 'nvenzione, né de sofossi contemplazione, al ciel dove t'edifichi la stanza. Che vi vai, curiosi, il studiare, voler saper quel che fa la natura, se gli astri son pur terra, fuoco e mare? La santa asinità di ciò non cura; ma con man gionte e 'n ginocchion vuol stare aspettando da Dio la sua ventura. Nessuna cosa dura, eccetto il frutto de l'eterna requie, la qual ne done Dio dopo l'essequie. | << | < | |