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| << | < | > | >> |Indice9 La piú bella donna della città 16 Kid polvere-di-stelle 23 La vita in un casino del Texas 32 Sei pollici 43 La macchina da fottere 56 Tre donne 64 Dodici scimmie volanti cbe non volevano fornicare come si deve 71 25 barboni cenciosi 81 Cavalli, mica cavoli 87 Altra storia di cavalli 93 Nascita, vita e morte di un giornale underground 115 Vita e morte all'ospedale dei poveri 125 Il giorno in cui parlammo di James Tburber 134 Una sirena scopareccia 142 Noie alla batteria 147 Un'amabile storia d'amore 158 Fica a stufo 165 Il principiante 170 Una sorcia bianca 175 Una calibro 9 per pagare l'affitto 182 In galera col nemico pubblico n. 1 188 Un matrimonio di rito Zen 202 Ritorno i casa 208 Addio Watson 214 Il mio soggiorno al villino del poeta 221 Gli stupidi cristi 232 Troppo sensibile 237 Violenza carnale 242 O con amore o niente 249 Quattro chiacchiere in pace 255 Ho ucciso un uomo a Reno 264 Pazzia notturna per le strade 272 Rosso come un giaggiolo 279 Occhi come il cielo 285 Tanti elogi da Watter Lowenfels 293 Appunti sulla peste 299 Un brutto viaggio 303 Animali in libertà 317 Un uomo celebre 322 Fior di cavallo 328 Il gran gioco dell'erba 332 La coperta |
| << | < | > | >> |Pagina 7 [ inizio libro ]Cass era la piú giovane e la piú bella di 5 sorelle. Cass era la piú bella ragazza di tutta la città. Mezzindiana, aveva un corpo stranamente flessuoso, focoso era e come di serpe, con due occhi che proprio ci dicevano. Cass era fuoco fluido in movimento. Era come uno spirito incastrato in una forma che però non riusciva a contenerlo. I capelli neri e lunghi, i capelli di seta, si muovevano ondeggiando e vorticando come il corpo volteggiava. Lo spirito, o alle stelle o giú ai calcagni. Non c'era via di mezzo, per Cass. C'era anche chi diceva ch'era pazza. Gli imbecilli lo dicevano. Gli scemi non potevano capirla. Agli uomini in genere Cass pareva una macchina da fottere, e quindi non gliene fregava niente, fosse o non fosse pazza. E Cass ballava e civettava, si lasciava baciare dagli uomini, ma, tranne qualche rara volta, quando si stava per venire al dunque, com'è come non è, Cass si eclissava, Cass aveva eluso gli uomini.
Le sorelle l'accusavano di sprecare la sua bellezza, di
non fare buon uso del cervello. Ma Cass ne aveva da
vendere, di cervello e di spirito. Dipingeva, danzava,
cantava, modellava la creta, e quando qualcuno era ferito,
mortificato, nel corpo o nell'anima, Cass provava
compassione per costui. Il suo cervello era, ecco,
differente; la sua mentalità non era pratica, ecco quanto.
Le sorelle eran gelose perché essa attraeva i loro uomini;
ce l'avevano su con Cass perché, secondo loro, sciupava un
sacco d'occasioni. Di solito Cass era gentile con quelli
piú brutti; i cosiddetti fusti non le dicevano niente. Le
facevano schifo. «Senza nerbo,» diceva, "senza grinta.
Arrivano, alti in sella, con quei nasi ben fatti, quelle
orecchie ben disegnate... Tutta esteriorità, e niente
dentro." La sua indole era affine alla pazzia; aveva un
temperamento che certi chiamano pazzia.
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