|
|
| << | < | > | >> |Pagina 11Gli sarebbe piaciuto venire al mondo in tutte le epoche, di continuo, e ogni volta, preferibilmente, per sempre.| << | < | > | >> |Pagina 15Le sue disperazioni mi suonano troppo puntuali.| << | < | > | >> |Pagina 17Dare un nome alle cose è la grande e seria consolazione concessa agli umani.| << | < | > | >> |Pagina 18L'importanza di un'anima si misura dal numero di anni che può permettersi di perdere.| << | < | > | >> |Pagina 20Non dice mai niente di più di una vocale.| << | < | > | >> |Pagina 20Chi ha imparato abbastanza, non ha imparato niente.| << | < | > | >> |Pagina 21Quello è intelligente come un giornale. Sa tutto. Ciò che sa cambia ogni giorno.| << | < | > | >> |Pagina 23È facile essere ragionevoli se non si ama nessuno, neppure se stessi.| << | < | > | >> |Pagina 24La grandezza ell'amore sta soprattutto nel fatto che in esso tutti i diritti sono sospesi.| << | < | > | >> |Pagina 24La più perfetta e terrorizzante opera d'arte dell'umanità è la sua ripartizione del tempo.| << | < | > | >> |Pagina 26Chi vuole pensare deve rinunciare a "darsi da fare".| << | < | > | >> |Pagina 28La morte non tace su nulla.| << | < | > | >> |Pagina 30Come tutto suona convincente, purché se ne sappia poco!| << | < | > | >> |Pagina 37L'arte sta nel leggere sufficientemente poco.| << | < | > | >> |Pagina 40Lei litiga perché poi piange meglio. Lui litiga perché poi si sente un toro.| << | < | > | >> |Pagina 40Non spiegare a nessuno, neanche a se stessi, fino a che punto si è derelitti.| << | < | > | >> |Pagina 40Così a lungo ci fissiamo su noi stessi che alla fine non conosciamo più i punti cardinali.| << | < | > | >> |Pagina 42Non vuole più vivere, tranne che il passato.| << | < | > | >> |Pagina 45Quando gli uomini sono molto felici non tollerano la musica che non conoscono.| << | < | > | >> |Pagina 46Le persone intelligenti, liete di lamentarsi.| << | < | > | >> |Pagina 47Ne dice tante di parole, le dimentica, gli altri non le dimenticano.| << | < | > | >> |Pagina 51Un Paese di fanatici nel quale tutt'a un tratto ogni opinione è permessa e rispettata.| << | < | > | >> |Pagina 54Mai ci odiamo con tanta intensità come quando sentiamo di aver mostrato invano il meglio di noi stessi, e poi, solamente poi, vogliamo veramente morire.| << | < | > | >> |Pagina 57Egli va cercando disperatamente gente di cui "non sa nulla".| << | < | > | >> |Pagina 74Gli unici esseri umani che trovo noiosi sono i parenti.| << | < | > | >> |Pagina 76Il più fortunato: lui conosce tutti e nessuno lo conosce.| << | < | > | >> |Pagina 77Se solo avesse letto di più, non saprebbe veramente nulla. Comunque, quel poco di sapere che trae fiducia dalle sue lacune è ingannevole e pericoloso.| << | < | > | >> |Pagina 80Gradi della disperazione: non ricordarsi di nulla, ricordare qualcosa, ricordare tutto.| << | < | > | >> |Pagina 81Fortunato colui i cui dubbi si sbronzano.| << | < | > | >> |Pagina 90Una persona con un respiro di lunghezza inaudita che si costringe a frasi di estrema brevità.| << | < | > | >> |Pagina 96Ogni storiografia che non sia piena zeppa di nomi ti annoia. La storia è infatti sempre la stessa, di nuovo non ci sono che i nomi. Ma attraverso i nomi anche la storia si rinnova di continuo. Sono essi, i nomi, che in un modo enigmatico cambiano la storia, e addirittura saremmo tentati di domandarci se per caso la storia non si svolga esclusivamente all'interno dei nomi.| << | < | > | >> |Pagina 104Si gioca tutti gli amici nel momento in cui si denuda della pretesa di averne.| << | < | > | >> |Pagina 112Quando si diventa vecchi si commentano i grandi libri. Gli stessi che da giovani abbiamo provato a sviscerare. Non essendoci riusciti, ci abbiamo riprovato. Li abbiamo lasciati stare. Li abbiamo dimenticati. E ora sono qui di nuovo. Ce li siamo meritati con anni e anni di oblio. Ne contempliamo la magnificenza. Parliamo con loro. Adesso, pensiamo, dovremmo poter ricominciare a vivere per comprendere uno solo di questi libri.| << | < | > | >> |Pagina 113«Il giusto si modifica quaranta volte al giorno, mentre l'ipocrita rimane per quarant'anni nella stessa posizione».| << | < | > | >> |Pagina 126... Insomma, usando altre parole, potremmo dire che a un essere umano non ci avvezziamo mai. Che esso ci stupisce come se non l'avessimo mai avuto dinanzi, e non ci avesse mai fatto del male, né dato mai alcuna felicità. Le aspettative che abbiamo nei riguardi di ogni nuovo individuo che incontriamo le avremmo dunque altresì nei riguardi di coloro che conosciamo da decenni.Per un simile processo di moltiplicazione dei singoli abbiamo bisogno di una lunga vita. Essere vecchi può portare molti svantaggi. Ma i vantaggi sono incomparabilmente più grandi. Prendiamo come esempio il ricordo. E lecito abbandonarsi a questa impresa se ad essa ci si dedica senza idolatria. E' un pozzo senza fondo di cose che andrebbero tutte approfondite. Inesauribile è il mondo che l'uomo ha accolto dentro di sé, fantastiche le forme che in lui hanno assunto le cose. Perfino le deformazioni hanno la loro verità, purché siano capite con sufficiente chiarezza. Un altro profitto della vecchiaia, per il quale non temo di usare un vocabolo così freddo, potrebbe essere la verifica delle norme morali che ci sono state dettate fin dall'infanzia e in base alle quali, grosso modo, abbiamo vissuto. Sono ancora giuste? Forse non sono abbastanza precise? Hanno bisogno di rettifiche? Come facciamo a saperlo se non le sperimentiamo per lunghi tratti e se non abbiamo una chiara visione di questa esperienza? Perfino lo svantaggio più atroce di una lunga vita, ciò che in essa appare così tremendo che talvolta uno potrebbe anche esser tentato di metterle fine da solo - mi riferisco al fatto di sopravvivere a tante persone - non è, a ben guardare, disperante come si pensa. Quelli che ci hanno preceduto nella morte possiamo infatti richiamarli alla vita, alla loro vita, nel momento in cui li raffiguriamo. E non è una questione di libera scelta, farlo è un dovere supremo, solo chi rappresenta i morti come essi sono stati veramente, senza nulla togliere e nulla trasfigurare, solo costui non incorre nel destino di coloro che "ingrassano" a spese di quelli a cui sono sopravvissuti. La vecchiaia è una diminuzione solo per chi non se la merita. Uno si merita la vecchiaia se non si tira indietro, se non va in pensione, o se ci va soltanto per poi passare a un compito particolarmente severo e impegnativo. Un simile compito esige che si continui a vivere per tutti quelli che sono falliti, ma anche per tutti coloro di cui si percepisce che forse non falliranno. E' questo ciò che io chiamerei la doppiezza, il Giano bifronte della vecchiaia: il suo volgere un sembiante agli sconfitti, e l'altro a quelli che ancora non lo sono, e forse non lo saranno mai. | << | < | > | >> |Pagina 138Cerca i dolori che hai procurato, quelli che hai patito si conservano senza che tu debba darti da fare.| << | < | > | >> |Pagina 151Può capitargli di avere nostalgia di alcune persone quasi come se queste non fossero più in vita. Non del tutto.| << | < | > | >> |Pagina 155Chiamerò questa storia, che riporto alla lettera, "La tortura delle mosche":«Una delle mie piccole compagne di dormitorio era diventata maestra nell'arte di acchiappare le mosche. Pazienti studi su questi animali le avevano permesso di individuare il punto esatto dove bisognava far passare l'ago per infilzarle senza che morissero. Così si faceva delle collane di mosche vive e andava in estasi per la sensazione divina che le procurava il contatto sulla pelle di tutte quelle zampette disperate e di quelle ali frementi». | << | < | > | >> |Pagina 156Certo che puoi mettere le frasi una accanto all'altra, a loro piace guardarsi e, se la cosa le attira, hanno anche il permesso di toccarsi. Non più di questo.| << | < | > | >> |Pagina 157Laggiù i morti sognano e rimbombano com un'eco.| << | < | > | >> |Pagina 174Egli è ormai fatto soltanto delle poche parole che ha ripetuto fin troppo spesso.| << | < | |