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Pagina 7
PREFAZIONE
DI PIERO CHIARA
Sono qui raccolti alcuni proverbi o detti proverbiali, in gran parte di
soggetto erotico, provenienti dall'Alta Lombardia: massime, sentenze,
prescrizioni, aforismi, tutti di genere pratico e indifferenti ai valori morali
o spirituali che spesso i proverbi hanno di mira. Ma proprio
per questo, essi offrono testimonianza della larga e uniforme fascia di fisicità
sottostante in ogni tempo alle atmosfere del sentimento.
L'amarezza, il sarcasmo e spesso il cinismo
che affiorano da questi relitti, che pur fanno
parte dell'antico patrimonio sapienziale, scoprono, più che il fondo oscuro e
turpe del vivere, la profonda delusione degli umili davanti ai più forti sapori
dell'esistenza. Con una
possibilità di rivalsa, tuttavia, che è nella felicità stessa del gioco di
parole in cui il proverbio viene a chiudersi e a prender forma di un
risultato dell'esperienza, cioè di una norma,
consacrata dal ritmo, dalla rima o dall'assonanza, come dev'essere perché una
semplice verità acquisti valore gnomico e passi dalla tradizione popolare alla
storia del costume.
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Pagina 14
La dona per distès
la porta tutt i pès.
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Pagina 15
Né lungh che toca
né gross che stopa
ma dur ch'el dura.
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Pagina 20
Dona nana
tuta tana.
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Pagina 21
Da la figa al cuu
l'usel el va de per luu.
Dal cuu a la figa
una quai volta el scarliga.
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Pagina 28
Fin ai dés
el crèss de pés.
Dai dés ai vint
el tira per istint.
Dai vint ai trenta
el tira ch'el spaventa.
Dai trenta ai quaranta
el tira che l'incanta.
Dai quaranta ai sessanta
el tira ma el s'incanta.
Dai sessanta in sù
s'el tira l'è un de pù.
oppure
el tira pù.
oppure
el fa la guardia al bus del cuu.
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