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| << | < | > | >> |Indice7 Introduzione Parte prima I LINGUAGGI DELLE SCIENZE 17 1. Il linguaggio della certezza 17 1. Il mondo di Aristotele e l'universo galileano 24 2. Il modello newtoniano di scienza 31 3. Sintomi di crisi della tradizione newtoniana: Carnot e la nascita della termodinamica 40 4. La sconfitta dei termodinamici: il compromesso di Plank 45 5. Dalla fisica costruttiva alla fisica dei principi: Il ruolo di Einstein 51 6. Un altro sintomo di crisi: Poincaré e l'instabilità dinamica 55 7. Il divorzio tra fisica e matematica: il programma di Hilbert 62 2. Il linguaggio dell'indeterminazione 62 1. Dai quanti alla meccanica quantistica 69 2. Il confronto tra Heisenberg e Schrödinger 75 3. Dirac, una terza via? 79 4. Il dibattito tra Einstein e Bohr 84 5. Il carattere non separabile della realtà a livello quantico 90 6. La formulazione definitiva della meccanica quantistica: von Neumann e le variabili nascoste 93 7. Il gatto di Schrödinger e l'inseparabilità tra osservatore e oggetto 97 8. Dov'è uno oggetto prima che noi lo guardiamo? 103 9. Proprietà quantistiche dei corpi macroscopici 109 3. Il linguaggio della complessità 109 l. Il mondo di Norbert Wiener 113 2. La riscoperta del caos deterministico 116 3. Le scienze della complessità 120 4. Modelli di sistemi complessi 130 5. Autoreferenzialità e autorganizzazione 139 6. Creazione di complessità dal rumore 145 7. Linguaggio riduttivo e linguaggio simbolico 150 8 La creazione dei significati 153 4. Il linguaggio della mente 153 l. Intelligenza Artificiale e processi mentali 156 2. Può un computer arrivare a pensare? 162 3. Il darwinismo neuronale e la biologia della coscienza 173 4. Autoreferenzialità e incompletezza 177 5. Autoreferenzialità e novità Parte seconda LA SCIENZA COME APPRENDIMENTO SOCIALE 182 5. Validità della conoscenza scientifica 182 l. Apprendimento individuale e apprendimento sociale 186 2. I due livelli del linguaggio scientifico 192 3. Le ideologie e la scienza 200 4. Il processo di produzione di scienza 207 5. I critici della concezione cartesiana della scienza 217 6. Come muta l'immagine delle discipline scientifiche? 217 l. Il mutamento dell'immagine della fisica fra Ottocento e Novecento 223 2. Due strade a confronto 230 3. Scienze delle leggi e scienze evolutive: dal modello fisico a quello biologico 239 4. Un'epistemologia dei processi vitali 252 5. Bateson e le scienze della complessità 262 7. Scienza e contesto sociale 262 l. L'ethos della scienza e le norme di comportamento degli scienziati 274 2. Gli scienziati come "esperti" nella società tecnologica 279 3. La bioetica 287 4. Una cultura dei limiti e della responsabilità |
| << | < | > | >> |Pagina 22Questa differenza fra il momento dell'invenzione di un nuovo modo di guardare il mondo, e conseguentemente della formulazione di un nuovo schema di conoscenza scientifica di alcuni suoi aspetti più o meno fondamentali, e il momento della trasformazione di questo schema in uno strumento consolidato di intervento e di controllo della realtà, è essenziale. Essa discende infatti da una concezione generale della storia che considera possibile una molteplicità di sbocci alternativi di ogni particolare situazione conflittuale, e non pretende di dedurre dal fatto che uno solo di essi se è realizzato l'inevitabilità del suo corso. La continua sottileneatura di questa differenza, unita alla constatazione che la confusione di questi due momenti è un errore logico che porta all'enunciazione di banalità sconcertanti, sarà dunque uno dei fili conduttori di questo libro.È dunque lecito chiedersi, se le cose stanno così, quali siano stati i fattori che hanno favorito questo processo. La risposta non può che riferirsi al contesto complessivo all'interno del quale il confronto si è svolto. Il sitema aristotelico comincia a diventare inadeguato nel momento in cui la priorità dell'esigenza di una visione unificante del mondo terrestre si indebolisce di fronte al moltiplicarsi di fenomeni celesti e terrestri inaspettati, al sorgere di nuove dottrine filosofiche e religiose, alla scoperta di civiltà e di popoli sconosciuti. E nel momento in cui cresce la spinta a costruire mezzi e strumenti più efficaci e perfezionati per l'offesa e la difesa, per l'idraulica, per la navigazione, per le tecniche estrattive e metallurgiche, per le arti della manifattura. È il mutamento di contesto che Alexandre Koyré sintetizza con le due formule: "dal mondo chiuso all'universo infinito" e "dal mondo del pressappoco all'universo della precisione". | << | < | > | >> |Pagina 51 [ Poincaré, Einstein, etere ]Ma se è vero che Poncaré è giunto indipendentemente e addirittura prima di Einstein a risultati sostanzialmente analoghi, in che cosa dunque la teoria di quest'ultimo si può condiderare sostanzialmente innovatrice? La risposta è sempre la stessa: nella proposta di eliminare l'etere dalla teoria elettromagnetica. Il rifiuto di Poincaré nei confronti di questa proposta, mantenuto fino alla sua morte nel 1912, ha una doppia giustificazione. In primo luogo egli, coerentemente con tutta la tradizione ottocentesca, considera fisicamente insostenibile ritenere che un'onda possa propagarsi in assenza di un mezzo nel abbiano sede le vibrazioni che essa trasferisce da un punto a un altro. In secondo luogo il suo rifiuto deriva dalla stessa convinzione di Lorentz che l'esistenza dell'etere è essenziale per spiegare, attraverso la compensazione di effetti di segno opposto, l'invarianza delle leggi fisiche nei sistemi inerziali in moto relativo. L'esigenza di fornire una spiegazione di questa proprietà che discende da un insieme di fatti sperimentali si contrappone dunque alla drastica soluzione einsteiniana di rinunciare a darne una spiegazione, adottando come postulato l'esistenza della proprietà stessa e buttando a mare l'etere.La grande svolta del 1905 è dunque interpretabile non tanto come un passo avanti nella costruzione di una rappresentazione sempre più dettagliata e fedele della natura, ma soprattutto come un mutamento sostanziale del punto di vista dal quale essa viene osservata e del linguaggio nel quale le sue proprietà sono descritte. | << | < | > | >> |Pagina 83Nel 1935 Einstein, in un lavoro scritto con Boris Podolsky e Nathan Rosen, divenuto celebre con il nome di "paradosso EPR", pubblica una formulazione più sistematica e articolata delle idee che aveva elaborato precedentemente. Esso si basa su un principio (principio di realtà) così formulato: "Se è possibile prevedere con certezza il valore di una grandezza fisica di un sistema senza perturbarlo in alcun modo, deve esistere un elemento della realtà fisica che corrisponde alla grandezza in questione".L'argomentazione si fonda, anche in questo caso, su un'esperienza ideale che coinvolge un sistema composto di due parti A e B inizialmente correlate in modo che siano fissati il loro impulso totale e la loro distanza. |
| << | < | > | >> |RiferimentiAgeno M., Le radici della biologia, Feltrinelli, 1986. Atlan H., A tort et à raison, Seuil, 1986. Bateson G., Verso un'ecologia della mente, Adelphi, 1978. Bateson G., Mente e natura, Adelphi, 1984. Bateson G., Bateson M.C., Dove gli angeli esitano, Adelphi, 1989. Bocchi G., Ceruti M., La sfida della complessità, Feltrinelli, 1985. Bohr N., Atomic Physics and Human Knowledge, Wiley, 1958. Cassirer E., Storia della filosofia moderna, Einaudi, 1958. Dirac P.A.M., The principles of Quantum Mechanics, 1930. Edelman G., Sulla materia della mente, Adelphi, 1992. Einstein A., Idee e opinioni, Schwarz, 1957. Ekeland I., Il calcolo e l'imprevisto. Il concetto di tempo da Keplero a Thom, Ed. Comunità, 1985. Feyerabend P.K., Contro il metodo, Feltrinelli, 1979. Feynman R., La legge fisica, Bollati Boringhieri, 1971. Galileo G., Opere, Il Saggiatore. Gleick J., Caos, Rizzoli, 1989. Gould S.J., Il pollice del panda, Ed. Riuniti, 1983. Gould S.J., Questa idea della vita, Ed. Riuniti, 1984. Gould S.J., Quando i cavalli avevano le dita, 1984. Gould S.J., Il sorriso del fenicottero, Feltrinelli, 1987. Gould S.J., La vita meravigliosa, Feltrinelli, 1990. Gould S.J., Un riccio nella tempesta, Feltrinelli, 1991. Gould S.J., Bravo brontosauro, Feltrinelli, 1992. Heisenberg W., I principi della storia dei quanti, Boringhieri, 1963. Hofstadter D., Metamagical Themes, Basic Books, 1985. Hofstadter D., Dennett D.C., L'io della mente, Adelphi, 1985. Hofstadter D., Gödel, Escher, Bach, Adelphi, 1986. Koyré A., Dal mondo del pressappoco all'universo della precisione, Feltrinelli, 1970. Koyré A., Dal mondo chiuso all'universo infinito, Feltrinelli, 1970. Kuhn T.S., La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Einaudi, 1969. Lakatos I., Musgrave A., Critica e crescita della conoscenza scientifica, Feltrinelli, 1976. Mandelbrot B., Gli oggetti frattali. Forma, caso e dimensione, Einaudi, 1987. Maturana H., Varela F., Autopoiesi e cognizione, Marsilio, 1985. Mazzonis D., Cini M., Il gioco delle regole, Feltrinelli, Milano, 1985. Morin E., Il metodo, Ordine, disordine, organizzazione, Feltrinelli, 1983. Morin E., La vita della vita, Feltrinelli, 1987. Morin E., La conoscenza della conoscenza, Feltrinelli, 1989. Morin E., Le idee: habitat, vita, organizzazione, usi e costumi, Feltrinelli, 1993. Nagel E., Newman J.R., La prova di Gödel, Bollati Boringhieri, 1961. Neumann J. von, Mathematische Grundlagen der Quanten Mechanik, Springer Verlag, 1932. Newton I., Principia. Pera M., Scienza e retorica, Laterza, 1991. Poincaré H., Science et méthode, Flammarion, 1908. Prigogine I., Stengers I., La nuova alleanza, Einaudi, 1981. Volterra V., Leçons sur la théorie mathématique de la lutte pour la vie, Gauthier Villars, 1931. Weizembaum J., Il potere del computer e la ragione umana, Ed. Abele, 1986. Wiener N., I am a mathematician, MIT Press, 1936. Wiener N., Introduzione alla cibernetica, Bollati Boringhieri, 1953. | << | < | |