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Pagina 14
[ meccanica quantistica, fisici ]
È il caso delle questioni
connesse alla formulazione e
all'interpretazione dei concetti di
base della meccanica quantistica.
Questa teoria - l'unica attualmente
in grado di interpretare e
prevedere correttamente i fenomeni
che coinvolgono le particelle
costitutive della materia a livello
atomico e subatomico - venne
accettata nel 1927 dall'intera
comunità dei fisici - salvo alcune
eccezioni di cui parlerò fra poco -
nella forma di uno stretto
intreccio fra un formalismo
matematico di straordinaria
efficacia predittiva e una
interpretazione dei simboli e dei
concetti riconducibile alle
tendenze neoempiriste,
neopositiviste, operazioniste
dominanti all'epoca.
L'intreccio è cosi' stretto che
è difficile respingere la seconda
senza rinunciare al primo. In
particolare il "pacchetto"
comprende la rinuncia a una
descrizione causale della realtà
nello spazio e nel tempo, e
l'accettazione di un nesso
inscindibile tra soggetto che
osserva e oggetto osservato, nesso
che implica la negazione
dell'esistenza di una realtà
esterna indipendente
dall'osservatore stesso. La
stragrande maggioranza accettò il
"pacchetto", dimenticò la filosofia
e si mise a studiare con grande
successo le proprieta della
materia. Non dico che fu uno
sbaglio. Sottolineo però che
questa scelta comportò anche la
messa fuori legge di ogni tentativo
inteso a cercare vie diverse che
fossero compatibili con una
epistemologia più realista.
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