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| << | < | > | >> |IndicePremessa 5 parte prima GLI ANGELI STERMINATORI 11 1 - IL PADRONE 13 2 - LA CADUTA 46 3 - SETTE VOLTE 62 4 - L'ARTE DELLE OTTO BRACCIA 85 5 - INFERNO CHIAMA INFERNO 111 6 - IL RISVEGLIO DEI MORTI 136 7 - IL PRAETOR LUPUS 164 8 - CAMMINANDO NELLE TENEBRE 189 9 - DA UNA FIAMMA A UN'ALTRA FIAMMA 212 parte seconda PER OGNI VITA 227 10 - RIVERSIDE DRIVE 232 229 11 - LA NOSTRA SPECIE 250 12 - IL SANTUARIO 266 13 - LA RAGAZZA TROVATA MORTA 287 14 - QUALI SOGNI POSSAN VENIRE 314 15 - BEATI BELLICOSI 333 16 - NEW YORK CITY ANGELS 357 17 - CAINO ALZŅ LA MANO 379 18 - CICATRICI DI FUOCO 407 19 - L'INFERNO E SODDISFATTO 441 L'ATTO DI CADERE 481 |
| << | < | > | >> |Pagina 5Tutte le storie sono vere. Così recita il credo degli Shadowhunters rivelato da Jace Wayland a Clary Fray nel primo volume della serie "The Mortal Instruments", Città di ossa. Naturalmente, con questa frase Jace vuole dire più di una cosa. Vuole dire che tutto ciò che le hanno sempre fatto credere come non reale, vampiri, licantropi, fate, fantasmi e mostri di tutte le forme, dimensioni e impulsi, in verità esiste e il mondo ne è popolato. Vuole dire che le storie alle quali in cuor nostro crediamo, storie di cui siamo gli eroi e in cui c'è sempre speranza, sono altrettanto vere. Alla fine di Città di ossa Clary resta letteralmente sbalordita quando, volando sopra New York, vede sotto di sé tutta la magia e tutti gli incantesimi che prima le erano stati nascosti. Tutte le storie sono vere. Quando cominciai a scrivere Città di ossa, ero innamorata dei libri con vampiri, fate e stregoni, ma lo ero anche dei racconti mitologici su angeli e demoni. Ero affascinata dal Paradiso perduto di John Milton, dall' Inferno di Dante e dal Lucifer di Mike Carey. Ero incantata dal modo in cui gli esseri umani erano stati capaci di destreggiarsi con le idee del Male e del Bene assoluto, moderati dall'amore e dal libero arbitrio. Volevo creare un mondo ricco di folklore e storie di creature che imperversano nella notte, di quelle che la gente si racconta con timore. Volevo anche inserire figure del mito: angeli così potenti che basta guardarli solo una volta per diventare ciechi, demoni così malvagi che una goccia del loro sangue può trasformare la natura dell'anima umana da buona a malefica. Volevo rendere reale ciò che nel mito e nella storia è stato talmente celato da diventare simbolico. Quando Valentine libera face dalla sua prigione nella Città Silente, porta con sé una spada e spiega: «Questa è la spada con cui l'Angelo cacciò Adamo ed Eva dal paradiso terrestre. "E pose a oriente del giardino dell'Eden i cherubini e una spada fiammeggiante rivolta in tutte le direzioni"». In seguito, Simon entra in possesso della spada dell'Arcangelo Michele. Ero allettata dall'idea che questi oggetti dotati di immenso potere e passato fossero concreti, che i nostri eroi potessero usarli e toccarli. L'esistenza di angeli e demoni nel mondo degli Shadowhunters è il mito primitivo dal quale è derivato ogni altro elemento delle storie. Gli Shadowhunters sono stati creati dal sangue degli angeli. Le fate sono in parte angeli, in parte demoni. Gli stregoni sono la progenie di umani e demoni. I licantropi e i vampiri sono umani colpiti da morbi demoniaci. Volevo dar vita a un universo dove mito e folklore si combinassero, dove ogni storia di magia potesse trovare una spiegazione. Tutte le storie sono vere. L'idea degli Shadowhunters in parte prende spunto dalle vicende dei Nephilim nella Bibbia. Frutto dell'unione di umani e angeli, erano enormi mostri che devastavano la Terra. Com'è tipico degli scrittori, ho preso ispirazione da quanto mi sembrava affascinante dal mito: angeli che generano figli, una cosa talmente umana! (Naturale, gli Shadowhunters traggono origine solo dal sangue angelico, ma Raziel sembra nutrire un interesse paterno nei loro confronti). Volevo avere nello stesso personaggio qualcosa dell'angelo, simbolo di bontà, ma anche tutte le debolezze insite nella natura umana: fragilità, crudeltà, avidità, egoismo, disperazione. Mi sembrava un modo efficace per conferire alla narrazione una piega che permettesse a ogni lettore di immaginare cosa può significare essere in parte divino con un immenso potere, e contemporaneamente sostenere l'immensa responsabilità che ciò comporta, come ricorda Spiderman. Tutte le storie sono vere. Il significato più profondo di questa frase, alla fine, è che le storie rispecchiano il nostro modo di vedere il mondo. La serie "The Mortal Instruments" racconta, più di qualsiasi altra cosa, la storia di Clary, la vita di una ragazza normale che diventa un'eroina. Prima cieca alla magia presente nel mondo che la circonda, finisce non solo per vederla ma arriva a saperla dominare e controllare. Clary è un'artista e una creatrice di rune, il magico linguaggio degli angeli, e nell'usare quel linguaggio dà linfa alla propria storia e al proprio destino. Clary e i suoi amici sono eroi che fanno diventare vere le proprie storie, come, in fondo, facciamo tutti noi. |