|
|
| << | < | > | >> |IndiceCiao ciao amore mio i cieli bassi di Vancouver si stendono su di noi (Appunti sparsi su Leonard Cohen e su questo libro) di Vasco Brondi 7 I Knelt Beside a Stream 16 Caddi in ginocchio accanto a un ruscello 17 I Knelt Beside a Stream 18 Caddi in ginocchio accanto a un ruscello 19 Your Moment Now 22 È il tuo momento 23 Your Moment Now 24 È il tuo momento 25 The Café 26 Il caffè 27 The Café 28 Il caffè 29 [...] |
| << | < | > | >> |Pagina 17CADDI IN GINOCCHIO ACCANTO A UN RUSCELLOCaddi in ginocchio accanto a un ruscello che era comparso su un parquet tirato a lucido in un appartamento che dava su Central Park. Uno scudo piumato mi fu agganciato all'avambraccio sinistro. Un elmo piumato mi fu calato sulla testa. Fui investito della missione di proteggere l'orfano e la vedova. Il che mi fece sentire così bene che mi arrampicai sul letto a due piazze di Alexandra e piansi in linea generale per il destino degli esseri umani. Poi la seguii nel bagno. Sembrava diventare d'oro. Stava davanti a me enorme come il guardiano di un porto. Come avevo mai potuto pensare di dominarla? Con una mano di cromo e un'immensa sigaretta Gauloise mi consigliò di arrendermi e di venerarla, cosa che feci per dieci anni. Cominciò così l'osceno silenzio della mia carriera di casanova. | << | < | > | >> |Pagina 47IL NOSTRO GOVERNO IN ESILIOMi dicono che Michel è malato. Dicono che finalmente ha acconsentito a farsi disintossicare. Non riusciranno a schiantarlo. Il suo pensiero francese sopravviverà per sempre appena dietro la sua gola. Lavorerà tutta la notte e tutte le notti per vederli completamente annientati. Cambierà il modo di fare folk song e le canzoni d'amore in particolare. Il vino è con lui e la terra è sotto la sua protezione. Tu e io siamo viandanti. Ti penso spesso. In molti arriveranno a riconoscere la tua grandezza. Gliela ficcherò in gola, se dovrò farlo. Venderemo la tua grandezza a ogni fottuto rottinculo che abbia mai sognato una vita migliore. È una promessa. Sta scritto. Non mangio frutta fresca da molte settimane. E c'è gente che si pulisce il succo dalle labbra grassocce. Pompati dal loro nuovo potere e sicuri nella loro falsità. Parlano per noi! Questo osano! Osano parlare per noi! Un giorno tutto questo finirà. La guerra contro i poveri. La nostra furia scioglierà le vele. La nostra furia romperà gli ormeggi. I tuoi baci mi ossessionano e il sapore dei tuoi baci e la tua bocca. Non desidero altro che il nostro governo s'insedi in questo posto infernale. Allora me li lavorerò come mi sono lavorato gli altri. Non intendo permettere che la loro libertà mi soffochi. Ma la tua lingua è come un sogno sionista che devo mettere da parte. Non succederà niente a tutti. Secondo me stiamo per vincere. E i fottuti rottinculo avranno ciò che gli spetta. Ci odiano. Voglio vivere per vederli restare a bocca aperta davanti alle loro vite nella più completa incredulità. Voglio vivere per vedere una società decente edificata intorno a questa pagina. | << | < | > | >> |Pagina 51IL NOSTRO GOVERNO IN ESILIO
Questa è l'opera di un borghese che flirta col terrorismo — non senza un
certo fascino. Tutte le persone impegnate dovrebbero fare un piccolo sforzo per
ridimensionare e neutralizzare questo genere di espressioni incendiarie ora
che il problema di governare il paese è passato nelle nostre
mani. Il suo pensiero aveva pure una certa presa fra gli estremisti di ogni
credo, e lui era una figura familiare nei caffè rivoluzionari della Montreal
pre-Indipendenza, con la sua tavoletta ouija e la semiautomatica Walther PPK.
Era consustanziale, comunque, a tutte le sue posizioni una frivolezza
respingente che ovviamente lo rendeva inadatto alle responsabilità della
leadership. Quando gli si chiedeva di precisare
la sua posizione su certe questioni importanti, replicava:
«Come fate a interessarvi di cose simili mentre io e Layton
siamo vivi?» Dopo aver pubblicato i versi che seguono sulle
pagine dell'autorevole Le Monde fu abbandonato da tutte le
persone serie di qualunque orientamento.
| << | < | > | >> |Pagina 107E VENIAMO A TEE veniamo a te. Sono felice che non consideri più te stesso come «il beniamino esclusivo di Dio». Spero sinceramente che non dovremo più essere resi edotti di ogni tua voce. Tu non sei Giovanna d'Arco. È stato un brutto scherzo da ciarlatano, cercare di associare l'oscurità del tuo stile al mistero della divinità. Questa, e nessun'altra, è la mia voce. Sta dentro di te. Ci si è installata per caso e là resta, come il desiderio sessuale. | << | < | > | >> |Pagina 109E VENIAMO A TEUn uomo si è infilato nel labbro un amo da pesca. Significa che dovremo credere a quello che va dicendo? Si vede come la preda o come l'esca? C'è qualcuno abbastanza annoiato da tirarlo in secca? Questo paragrafo è, credo, un invito a coloro che sono realmente annoiati a uscire allo scoperto e lasciarsi sorprendere una volta di più, l'ultima volta. Coloro che non si adagiano per sempre in un'ostilità rivendicativa, quelli che sanno leggere oltre la rivendicazione, scopriranno negli strati profondi della propria noia il propellente di una grande attività. La bocca della critica sonnacchiosa sarà strappata via. Lo sfigurante sbadiglio della fratellanza sarà penetrato. Cominceranno a parlare a se stessi. | << | < | > | >> |Pagina 213ANGELICAAngelica sta in riva al mare Qualsiasi cosa io dica è troppo rumorosa per il suo stato d'animo Dovrò ritornare fra un milione d'anni con lo scalpo della mia vecchia vita che mi pende da una mano | << | < | > | >> |Pagina 217IL PROSSIMOLe cose vanno meglio a Milano. Le cose vanno molto meglio a Milano. La mia avventura si è addolcita. Ho incontrato una ragazza e un poeta. Dei due uno era morto l'altra era viva. Il poeta era peruviano e la ragazza una dottoressa. Prendeva antibiotici. Non la dimenticherò mai. Mi ha portato in una chiesa buia consacrata a Maria. Lunga vita ai cavalli e alle candele. Il poeta mi ha restituito il mio spirito quello che avevo perso nella preghiera. Era un grand'uomo che veniva dalla guerra civile. Diceva che la sua morte era nelle mie mani perché sarei stato il prossimo a spiegare la debolezza dell'amore. Il poeta César Vallejo che giace ai piedi della propria fronte. | << | < | > | >> |Pagina 223NESSUNO TI GUARDAStenditi. Nessuno ti guarda. Su innumerevoli filamenti i fiocchi di neve sono risospinti nel cielo notturno. Lo spettacolo è finito. Riversa grandi manciate di natiche. La ragazza è venuta. | << | < | > | >> |Pagina 235NESSUNO TI GUARDAuna notte meravigliosa una donna meravigliosa si sposarono in inverno si separarono in primavera lei scagliò la sua fede nuziale nel Lago delle Decisioni lei proseguì lui proseguì s'incontrarono ancora nella Francia meridionale lei viveva da sola ma in gran bellezza lui le apparve come un rospo lei lo scacciò via dal 18° secolo lui pensa sempre a lei ma d'inverno impazzisce cammina avanti & indietro nella stanza cantando Hank Williams la polizia gli lascia multe sulla macchina gli spalaneve gliela coprono di neve alla fine la rimorchiano fino a un immenso campo bianco di cani congelati | << | < | > | >> |Pagina 279LA BUONA LOTTASe solo lei mi chiamasse di nuovo Mister Se solo i miei genitali non avessero galleggiato Quando mi sono rilassato nella vasca da bagno Ed entrambi abbiamo guardato in basso e concordato che È stupido essere uomo Non dire a mia madre che sono diventato L'appendice di una donna adulta Io sono fatto di lei io le sono inutile Io sono qualcosa cavato fuori dalla sua bellezza Io sono la forma del suo profumo Io sono il tintinnio delle stampelle di alluminio Da cui lei staccava i suoi abiti Quando io la facevo diventare forte e rabbiosa Con gli insulti più raffinati che riuscivo a escogitare E comunque lei non cadeva E io ho capito con assoluta certezza Che lei era il Capolavoro della mia mezza età | << | < | > | >> |Pagina 367LA VISITAAllora eccoti qui di nuovo, orribile e radiosa, come merda di carbone. In piedi sulla porta, allaghi l'ingresso con onde rosse di rabbia. Vuoi sapere qual è il problema. Perché non sono più al tuo servizio. Pezzo di merda. Sei venuta a chiedermelo per davvero. Hai le cosce belle e bianche ma la tua enorme maschera di rabbia ci cola sopra. Hai le tette così grosse che quasi ti sbilanciano. Ci sono ceneri nell'aria, brandelli di carta carbone, vecchi negativi. Ti fai avanti, ridicola nel tuo costume di rabbia, da giudea quale sei, cercando di imitare alcuni passi solenni di danza sacra. Non cercare di sorridere. Come a dire: scordatelo. Non me lo scorderò. Tu non sei inerme. Lo conosco il tuo camuffamento da giudea impacciata. Il camuffamento da giudea inerme. Vorresti dire che dovrei restare con te, verso dopo verso. Dicendolo, te ne vai; le tue chiappe belle come la prima volta che ci siamo visti e io ti ho seguito nel fuoco. Grazie della visita, orribile puttana. Dovrò mettermi a strofinare questa stanza per un paio d'ore. Nemmeno un'occhiata ai miei genitali, inutile puttana. Ma ieri lo spettro della tua mano è sbucato dalla spuma proprio come piace a me. Hai imparato osservandomi. Ho trovato una sola cosa in te da lodare e su questo ciottolo ho costruito la mia fortezza d'amore. | << | < | > | >> |Pagina 455PRESTO, VAI A CENA
Presto, vai a cena. Presto, vai a mangiare. Finisci la debole preghiera, la
lavorazione della pietra, i doveri da golem
verso la donna che sta per nascere. Corri alla coscia nel piatto e alla città
nuvolosa. Chinati sul tuo mondo rotondo. Dai
un taglio alle chiacchiere arrugginite con la donna non scopata, l'amica poco
convinta, gli innumerevoli universi incerti, evita la diplomazia con loro.
Presto, vai da ciò che brami.
Presto, vai dal tuo diritto di nascita e dalla notte dei lunghi
coltelli e del grasso. Corri, operaio nel regno della canzone.
Corri angelo, spirito coperto, menestrello del mio unto pellegrinaggio. E torna
di corsa nel letto caldo in cui lei dorme, dove è scuro, la sua faccia rivolta
dall'altra parte, dove vi incontrate a metà del sonno, dolci l'uno con l'altra
come se vi foste appena incontrati. Dormi appoggiato alla sua schiena, con il
braccio attorno alla sua vita, la mano sotto il suo seno. Finché
lei non si agita nel sonno. Le mosche ti camminano sulla faccia. Lei non è
capace di farti sentire a tuo agio. Non ne è mai
stata capace. Presto, addormentati. Trova un modo di andare di sopra. Le campane
hanno suonato, i fedeli respirano incenso. In una fessura delle imposte di legno
il mattino è cominciato. Corri dalla tua nudità spaparanzata e toccati piano
come una volta o l'altra farà la donna che sta nascendo. Agita le ginocchia,
operaio della mente, passa in rassegna di corsa il tuo testamento. Inventa la
tua canzone. Inventa il tuo potere. Presto, vai a nascere nel letto accanto a
lei. Corri ad abboccare all'amo. Corri al tuo destino. Corri alla tua fica.
Corri alla tua visione di Dio. Il tempo è come una freccia. Presto,
vai in banca. Corri dai tuoi figli non nati. Corri dal tuo corpo
magro e dalla tua abbronzatura. Allora le lumache balleranno, il puro cielo
notturno non si burlerà di te. Corri dalla tua
disciplina e dal tuo blando regime. Muoviti più in fretta della
macchia, del grasso, del cuore deluso. Corri dal burro di noccioline e dalla
bibita fresca dell'estate. Presto, vai dal tuo miracolo. Presto, vai dal tuo
stomaco vuoto, dal digiuno della
vittoria, dal tempio mai costruito. Svegliala e litigate nel tuo
letto. Mangiate insieme al buio. Fai prigioniero il mondo rotondo e fermane la
lotta e ficca la bocca nella pelle ustionata.
Io sono la tua voce morta.
|