|
|
| << | < | > | >> |Pagina 8«Più l'universo sembra comprensibile, più sembra anche privo di senso.» Steven Weinberg «La parola "causa" è un altare a un dio sconosciuto.» William James «Non è possibile non scegliere.» Jean-Paul Sartre Vasco Borden, quarantanove anni, si aggiustò il bavero della giacca e raddrizzò la cravatta mentre percorreva l'elegante corridoio moquettato. Non era abituato a vestirsi elegante, anche se l'abito che aveva addosso, blu scuro, se l'era fatto fare su misura per dissimulare la sua massa di muscoli. Borden, ex giocatore di football americano, lavorava come investigatore privato specializzato nel recupero di ricercati. Era un armadio di due metri per centoventi chili. In quel preciso istante era alle calcagna del suo uomo, un ricercatore di trent'anni dalla calvizie incipiente, ex dipendente della MicroProteonomics di Cambridge, Massachusetts, che si stava dirigendo verso la sala conferenze. La BioChance 2006 Conference, entusiasticamente intitolata «Il futuro è adesso!», si svolgeva al Venetian Hotel di Las Vegas. I duemila partecipanti appartenevano a tutte le branche del settore delle biotecnologie: c'erano investitori, politici che avevano affidato incarichi a scienziati, funzionari preposti alle procedure di trasferimento tecnologico, amministratori delegati e avvocati esperti nella tutela della proprietà intellettuale. In pratica, erano presenti quasi tutte le più importanti aziende americane del settore. Per il ricercato era il posto perfetto dove incontrare il suo contatto. L'uomo che Borden stava pedinando sembrava un tipo insignificante, con quel suo viso innocente e la mosca sotto il labbro inferiore. Camminava con le spalle curve e comunicava timidezza e inettitudine. Tuttavia se l'era filata con dodici embrioni transgenici dentro un vaso di Dewar e aveva attraversato il paese per portarli a quella conferenza, dove li avrebbe consegnati alla persona per cui stava lavorando, chiunque fosse. Non era la prima volta che un ricercatore si stancava di lavorare per un misero stipendio. E non sarebbe stata l'ultima. L'uomo si avvicinò al tavolo dell'accettazione, chiese il pass per la conferenza e se lo appese al collo. Vasco rimase vicino all'entrata, e si munì anch'egli del pass. Era arrivato preparato. Finse di leggere l'elenco dei partecipanti all'evento. I discorsi importanti si tenevano tutti nel salone principale. I seminari in programma trattavano argomenti tipo «Migliora le tue Metodologie di Reclutamento», «Strategie Vincenti per Conservare i Talenti della Ricerca», «Corporate Governance e SEC», «Trend dell'Ufficio Brevetti», «Angel Investor: una benedizione o una maledizione?» e, infine, «Tutela del Segreto Industriale: Proteggiti adesso!» Vasco lavorava principalmente per aziende di biotecnologie. Era già stato a conferenze come quella. Parlavano di scienza o di affari. In questo caso, di affari. Il ricercato, che si chiamava Eddie Tolman, gli passò accanto ed entrò nel salone. Vasco lo seguì. Tolman superò qualche fila e si lasciò cadere su una poltrona accanto alla quale non c'era nessuno. Vasco optò per la fila alle sue spalle e si sedette un po' in disparte. Tolman controllò i messaggi sul cellulare, poi sembrò rilassarsi e alzò lo sguardo per seguire la conferenza.
Vasco si chiese perché.
|