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Pagina 9
Pulcinella è il mondo il mondo è Pulcinella
L'amore per la poesia e per il teatro, l'amore per la musica e per il canto
hanno fatto in modo che cercassi molte volte di mettere insieme diverse
possibilità espressive. Ed ecco questa scrittura vivere a cavallo tra un
libro di poesie, testi
di canzoni, monologhi ed un libretto di sala. L'ho concepita, anche per il suo
CD audio allegato da ascoltare, come una guida alla "VOCE INTERNA DI CHI LEGGE
IL SILENZIO", ad un lavoro di poesia a teatro o se si vuole di poesia orale
secondaria come s'usa oggi definire il lavoro di chi come me dice e canta
aggiungendo "ricerca orale" ai propri testi già scritti. Ed in questo specifico
lavoro anche per la presenza di canzoni cantate e monologhi recitati da altri.
Organizzare poesie semplicemente da dire o con musica originale con cui
interagire, poesie cantate e canzoni, monologhi in lingua napoletana che hanno
come matrice un unico soggetto, in questo caso la città di Napoli, ha
significato per me ricominciare, anche con la stessa poesia contemporanea e
sperimentale, a raccontare una storia.
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Pagina 38
Vicolo
canzone
a tutti i ragazzi "scugnizzi" di Napoli, della sua periferia e di tutte le
periferie del mondo
Cammino sotto quest'arco buio
tra voci spente di fiori
tra case strette di sole,
guardo questo tufo bagnato,
questo vicolo spento di mare,
questo Cristo acceso di luci,
i pianti e le grida arrabbiate
e le grida infelici di questo sole cantato.
E tu che giochi nella strada
che mi guardi con occhi già vissuti
che mi cerchi un colore regalato
domani cosa vivrai:
prigioni fatte ancora di tufo
prigioni di strade e di bassi
tra sogni di nebbia e di fumo
e pensieri che sono buchi di vita
pensieri d'argento e di oro
caroselli di finti colori.
E non ti dicono niente della vita
non ti dicono niente dell'amore
ma soltanto canzoni sempre uguali
sentimenti venduti:
e tu perderai la tua vita
tra illusioni e violenze
nelle mani di un mito
ruberai anche alle stelle pulite
alle tue mani legate
ai tuoi pensieri bruciati
alle tue dita spezzate.
Sarai di nuovo prigioniero
dentro vicoli d'acqua senza sole
tra deserti sbarrati di mercanti
domani dove vivrai:
nel mare a ingoiare monete
coi tuoi occhi vissuti
coi respiri stancati,
nel mare a ingoiare monete
coi tuoi occhi vissuti
coi respiri finiti.
1979-1983
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Pagina 54
Saudade
canzone
a MariaRosaria Francesco MariaTeresa
saudade dell'acqua primitiva
che m'immerge in un sogno imprecisato
saudade degli occhi di un bambino
che bacia la terra con la mano
saudade degli odori dell'infanzia
e dell'amore di cose colorate
saudade delle corse nei cortili
e di voci dipinte sopra i muri
ed ora che la parola senza suono
m'imprigiona tra nebbie senza vento
saudade di ascoltare la mia fiaba
con la gran voglia d'esser carezzato
saudade dell'amore di rugiada
tra fiori di castelli risvegliati
nelle conchiglie lucide di stelle
saudade di quel mare respirato
ed ora che il suono resta senza vento
tra nebbie di parole mascherate
saudade dei sorrisi carezzati
sulle paure dolci di una fiaba
saudade della mia malinconia
delle speranze rimaste fantasia
saudade della musica del giorno
delle sue labbra dolci di una fata
1979-2010
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Pagina 62
Canto del dispiacere
canzone
a tutte le città di luce e di buio
Trovo passi ammazzati nel dolore,
sangue arrubbato insieme alle preghiere,
sguardi e potere senza mai pudore,
si perde dint'ò vico, per questo dispiacere,
la lingua del sapere: si è spento il suono antico,
l'amore che non dico muto in questo cratere.
E da lontano guardo l'accadere
e il mio Vesuvio è stanco di pensare
che il mare è bello come il suo braciere
e mentre sto cercando di nuotare,
io guardo sempre gli occhi sott'â luce
per la speranza ancora di volare.
Cadere ncopp'ô cielo, nell'aria ed annegare,
il sole non può amare di notte dentro il gelo,
raccolgo questo stelo: silenzio per gridare,
spaesati nelle strade che scendono in salite,
nemmeno l'aria è mite non tocco le rugiade,
si è persa sulle rade la storia delle vite.
E da lontano guardo l'accadere
ed il mio golfo è stanco di pensare
al suo orizzonte perso nel tacere
e mentre sto pensando di nuotare,
io cerco sempre gli occhi dint'â voce
per la speranza ancora di volare.
2009
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Pagina 74
DOVE STA QUESTO PRESEPE
per Napoli
'
DOVE STA QUESTO PRESEPE ILLUMINATO DI LUNA CHE RIFLETTE I LAMPIONI D'INVERNO CON LE
ONDE DI SCOGLI CHE HANNO IL SENSO DEL VENTO CON IL SUO PICCOLO VERDE NASCOSTO TRA
SCALE E DISCESE VICOLI E SALITE MENTRE I PASTORI HANNO PERSO I TRATTURI TRA MACCHIE
GEOGRAFICHE DI MUCCA
'
E BUFALE BIANCHE DI DIOSSINA CON IL LATTE SPEZZATO TRA LE
ZAMPE SPENTE DI BELATI CADUTI SULLA LANA DOVE STA QUESTO PRESEPE MENTRE UN PEZZO
DEL MONDO DI NEVE DI MONTAGNE DI MURI E DI RAZZE BESTEMMIA ALLA POLPA ROSSA DEI
POMODORI ESTIVI
'
IL MALE DEL SOLE CHE USA ED INGOIA PER L'IGNAVIA DEL MARE DISCESO
PER LA FAME DEGLI ORCHI QUI NATI CHE ARRICCHISCONO IL LORO LETAME DI SANGUE TRA GLI
AGRUMETI MACIULLATI DI SUCCO E DI COLORE DOVE STA QUESTO PRESEPE SULL'ASINO RIMASTO
SOLO UN PALLONE
'
CHE VOLA TRA FOLLE IMPAURITE CHE VEDONO MIRACOLI E MAGIE E GESÙ
DAL CUORE TRAFITTO NEGLI STOP ACCESI DELLE AUTO CHE INVESTONO LE STRISCE DELLE ZEBRE
CHE FRATTURANO SGUARDI E SORPASSI NEL SENSO TRASPARENTE DEI RESPIRI DOVE STA QUESTO
PRESEPE
'
MENTRE IL GRIDO DEL GOAL RESTA IL MITO IGNORANTE DI CHI PASSIVO ORIGLIA
DITTATURE SUL CAMMINO CHE INCIAMPA TRA COLLINE DI CASSONETTI IMMONDI E STENDINI
AFFOGATI DA INGORGHI E RIMBOMBI SENZA NOTE SULLE MADONNE E MAGI DI NATALE CHE
NUOTANO A CAVALLO DI BARCHE
'
SULLE DUNE DI SETE TRA SANTI E POVERI CRISTI BIONDI E
INCHIODATI NELLE EDICOLE CHE NON SANNO NULLA DEL SOLE SCURO DI PELLE E DI DESERTO
DOVE STA QUESTO PRESEPE NEI CUMULI DI TESCHI CON I BUCHI DEGLI OCCHI CHE SONO OMBRA
DI MINERALI ANTICHI A CUI PREGARE
'
TRA PUPAZZI DI FUOCO IN PURGATORI CHE SI FANNO
SPERANZA NELLA STRADA DESIDERIO SULLA FAME DELLE DONNE DEL MONDO PIO E PADRE
VENDUTO OVUNQUE USATO DI DESIDERI E PAURE SCOLPITE NELLE STATUE DEGLI DEI
'
SENZA CHE MAI SI SPERI NELL'ASTRATTO CHE PREGA SOLO A VOLTE PERCHÉ L'AMORE SI ESPANDA DOVE STA
QUESTO PRESEPE DI ULTRAS SEMPRE UGUALI NEL TEMPO TATUATI DI VIOLENZA E DI COMANDO
CON LA MAGLIA DI MADRE DI CASA DI PATRIA
'
CHE DIMENTICA IL MONDO MENTRE LE MOTO
INVESTONO LE LEGGI CON L'AGGRESSIONE DEI CASCHI SU VOLTI NASCOSTI D'ASSASSINI 0
L'INSIPIENZA DI CAPELLI GELLATI CADUTI SUL MARGINE NEGLI OCCHI D'ACQUA DELLA DOLCEZZA
DEI COMA
'
DOVE STA QUESTO PRESEPE TRA I PENATI SULL'USCIO DI UNA VOLTA E I PIEDI SCALZI
CHE CORRONO FUGGENDO INSIEME AL PALIO ROSSO IMMEDAGLIATO E BIANCO D'UNA MADONNA
VERGINE E AZZURRA SOTTO L'ARC0 VERGINE E NERA SOPRA IL MONTE VERGINE E
IMMACOLATA TRA LE ROSE DI MAGGIO
'
COMPRATE TRA RICORDI E DOLORE SPERANZE E
PROTEZIONI SULLE PAURE DEI CUORI E DELLE MENTI DOVE STA QUESTO PRESEPE CON UOMINI E
BAMBINI COPERTI ORA DALLA FUGA DI SCARPE DALLA TAMMORRA CHE SPARGE LA VOCE
DELL'ELEMOSINA ANNUNCIATA
'
DELLA RABBIA DELLA PAURA ORGANIZZATA IN DROGHE DI
CAMORRA SUL SANGUE DEL COLLO DEL SANTO DI GENNARO GIOCATO IN LIQUIDE ALTALENE DI
MISTERO DOVE STA QUESTO PRESEPE TRA PIATTI TAMBURI E TROMBE DI UNA BANDA CHE HA
IL RICORDO DEI PAESI FATTI DI MURI A SECCO ED HA PERSO LA MEMORIA DEI RAMI DEGLI ULIVI [...]
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