Copertina
Autore René Daumal
Titolo Il Monte Analogo
SottotitoloRomanzo d'avventure alpine non euclidee e simbolicamente autentiche
EdizioneAdelphi, Milano, 1991 [1968], gli Adelphi 23 , Isbn 978-88-459-0813-2
OriginaleLe Mont Analogue [1952]
LettoreRenato di Stefano, 1991
Classe narrativa francese , montagna
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Pagina 30 [ capire, vita, morte ]

- Tutto questo, ci riempie lo stomaco, ma non di più. Con un po' di soldi, si arriva comodamente a trarre dalla civiltà ambiente le poche soddisfazioni corporee elementari. Il resto è falso. Falsità, trucchi, tic, ecco tutta la nostra vita tra il diaframma e la volta cranica. Il mio Superiore aveva detto bene: io soffro di un bisogno inguaribile di capire. Non voglio morire senza aver capito perchè ho vissuto. E lei, ha mai avuto paura della morte?

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Pagina 47

- Riassumo - disse - i dati del problema. In primo luogo, il Monte Analogo deve essere molto più alto delle più alte montagne finora conosciute. La sua vetta deve essere inaccessibile con i mezzi finora conosciuti. Ma, in secondo luogo, la sua base deve essere accessibile per noi, e le sue pendici più basse devono essere già abitate da essere umani simili a noi, giacchè esso è la via che unisce effettivamente il nostro regno umano attuale a regioni superiori. Abitate, dunque abitabili. Che presentano dunque un insieme di condizioni di clima, di flora, di fauna, di influenze cosmiche di ogni genere, non troppo diverse da quelle dei nostri continenti. poichè il monte stesso è estremamente alto, la usa base deve essere abbastanza larga per sostenerlo: deve trattarsi di una superficie grande almeno come quella delle isole più vaste del nostro pianeta - della Nuova Guinea, del Borneo, del Madagascar - forse anche dell'Australia.

Ammesso questo, sorgono tre questioni: come mai questo territorio è sfuggito finora alle investigazioni dei viaggiatori? Come penetrarvi? E dove si trova?

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Pagina 76 [ ghiacciai ]

... i ghiacciai sono essere viventi, in quanto la loro materia si rinnova con un processo periodico in una forma quasi permanente. Il ghiacciaio è un essere organizzato: con una testa che è il suo nevaio, con cui bruca la neve e ingoia dei frammenti di roccia, testa ben divisa dal resto del corpo dalla crepaccia terminale; poi un enorme ventre, in cui si compie la trasformazione della neve in ghiaccio, ventre inciso da profondi crepacci e da solchi, canali escretori dell'acqua superflua; e nella sua parte inferiore rigetta, sotto forma di morena, i rifiuti del proprio nutrimento. La sua vita è ritmata dalle stagioni. D'inverno dorme e in primavera si risveglia, con scoppi e scricchiolii.

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