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| << | < | > | >> |IndiceIntroduzione all'edizione italiana di Massimo Soriani Bellavista VII 1. A che cosa serve la semplicità? Qual è il suo valore? Perché abbiamo bisogno della semplicità? Perché ciò che è semplice è migliore? 15 2. La sfida della semplicità. La ricerca della semplicità. Lo sforzo per la semplicità. La spinta verso la semplicità. Linvestimento nella semplicità 49 3. Perché alcuni amano la complessità. Perché alcuni odiano la semplicità. Perché alcuni sono infastiditi dalla semplicità. Il semplicismo. L'eccessiva semplificazione. Perché per essere semplici è indispensabile conoscere molto bene l'argomento 67 4. Semplificare il semplificare e la semplificazione. Un suggerimento originale 83 5. Come rendere le cose più semplici. Come «sempli». Rassegna di metodologie, tecniche e approcci 91 6. La metafora dell'albero. Un modo diverso di vedere le cose 101 7. I primi tre metodi di «sempli»: l'analisi storica, sfrondare, ascoltare 111 8. Altri tre modi di lavorare a favore della semplicità: combinare, estrarre i concetti, la «massa» e le eccezioni 137 9. Altri approcci: ristrutturare, ricominciare da capo, creare moduli e unità più piccole 163 10. Altri approcci: l'amputazione provocatoria, il «wishful thinking», il trasferimento di energia 191 11. Gli ultimi due metodi: l'approccio della scala a pioli, l'approccio del profumo 211 12. I pericoli della semplicità 227 13. Semplici indicazioni per la semplicità quotidiana 245 14. La vita semplice 271 15. Le dieci regole della semplicità 283 Appendice La Campagna nazionale «Edward de Bono» per la semplicità (e le campagne locali) 293 |
| << | < | > | >> |Pagina 16Convivere con la complessità è solo un'inefficiente e inutile perdita di tempo, di attenzione e di energia mentale.Non esiste alcuna giustificazione convincente per mantenere complesse cose che potrebbero essere semplici. | << | < | > | >> |Pagina 17La semplicità facilita la vitaIl titolo di questo paragrafo dice poco o niente, eccetto che quasi automaticamente tutti noi identifichiamo il concetto di «Diù semplice» con quello di «più facile». Ed effettivamente uno degli obiettivi più significativi che attribuiamo alla semplicità è proprio quello di facilitarci la vita. Dalla complessità derivano stress, ansia e frustrazione. Non c'è niente di più fastidioso e scoraggiante che trovarsi alle prese con un congegno (elettronico o di altro genere) che non funziona come ci saremmo aspettati. E ogni volta le istruzioni, quasi sempre troppo complicate, sono praticamente inutilizzabili, mentre l'indicazione che ci serve davvero è ben dissimulata in un capitoletto introvabile; neanche l'indice ci dà una mano, perché è sempre inadeguato. Secondo me tutti i libretti di istruzioni dovrebbero esordire con un capitolo intitolato: «Che cosa fare quando le cose si complicano». Ho detto mille volte che i computer dovrebbero avere ben in vista un tasto giallo con una bella S, che sta per «semplice». Premendo il tasto, il computer dovrebbe passare automaticamente nel «modo semplice», una modalità standard programmata all'origine oppure facilmente adattabile alle particolari esigenze dell'utente. | << | < | > | >> |Pagina 28Solo se la semplicità viene riconosciuta come valore chiave diventa possibile fare passi avanti nella sua direzione.La gente trova difficile pensare perché la civiltà non ha mai fatto nessuno sforzo per rendere più semplice questa attività fondamentale. Tranne che nei campi strettamente tecnici, la percezione è molto più importante della logica. Ciò nonostante tutti noi abbiamo continuato a concentrarci sulla logica. | << | < | > | >> |Pagina 29Pensare è complicato solo perché non abbiamo mai fatto tentativi seri per farlo diventare un processo più semplice. Abbiamo legato il nostro modo di ragionare a intricate regole logiche e a complessi schemi filosofici, laddove la maggior parte dei pensiero pratico si sviluppa invece attraverso la «percezione». Per mia esperienza so che la maggior parte degli errori di ragionamento non sono affatto errori di logica, bensì errori di percezione. David Perkins di Harvard mi conferma che le sue ricerche dimostrano la veridicità di questa osservazione, e che fino al 90 per cento degli errori di ragionamento sono in realtà errori di percezione.| << | < | > | >> |Pagina 74La semplificazione diventa esagerata quando al suo altare vengono sacrificati altri valori.| << | < | > | >> |Pagina 75L'eccessiva semplificazioneL'eccesso di semplificazione è cosa ben diversa dal «semplicismo» che abbiamo appena discusso. Si parla di semplicismo quando si propone un approccio «semplice» come conseguenza di una comprensione imperfetta o incompleta di qualcosa. L'eccesso di semplificazione è invece legato a un'operazione di semplificazione troppo spinta, che induce a trascurare importanti aspetti della questione. L'eccesso di semplificazione non conduce quindi a conclusioni errate, bensì a soluzioni inadeguate perché incomplete. Molti economisti ritengono, per esempio, che il ricorso a una politica «monetarista» pura e semplice per tenere sotto controllo l'andamento dei prezzi sia appunto un esempio di «eccessiva semplificazione» delle dinamiche dell'inflazione. Nella pratica funziona, a spese però di una contrazione della crescita economica. L'eccessiva semplificazione è quindi una semplificazione troppo spinta. Alcuni pensano che alcune tendenze dell'architettura moderna si siano spinte troppo avanti nella ricerca dell'eleganza attraverso la semplicità. A che punto allora è bene arrestare il processo di semplificazione? | << | < | > | >> |Pagina 272Tutti gli approcci, i metodi e i suggerimenti proposti in questo libro possono essere applicati senza problemi non solo per progettare una maggiore semplicità in qualunque attività, operazione o sistema, ma anche per costruirsi una vita più semplice. Basta ricordarsi di chiarire sempre i valori, le priorità e i principi.| << | < | > | >> |Pagina 273Sogni e realtà* Molte persone vivono una vita semplice perché non hanno altra scelta. * Alcuni hanno scelto deliberatamente di vivere una vita semplice. * Altri aspirano sinceramente a vivere una vita semplice. * Molti sognano una vita semplice, per lo meno fino a quando sono sicuri di non doverla realizzare. * Ci sono molti «esperti» della vita semplice. * Ci sono molti libri sulla vita semplice. | << | < | > | >> |Pagina 283Capitolo 15Le dieci regole della semplicità | << | < | > | >> |Pagina 284Per conquistare la semplicità bisogna volerla conquistare, e per volerla conquistare bisogna essere persuasi del suo enorme valore.| << | < | > | >> |Pagina 285Regola l. Dovete attribuire alla semplicità un valore molto elevato
Sembra abbastanza semplice, eppure solo pochi lo fanno.
Normalmente la gente riconosce volentieri che la semplicità
ha un certo valore, ma tende a considerarlo un valore di
second'ordine. Un'attività deve essere in primo luogo
efficace e poco costosa; se poi è anche semplice, «tanto
meglio», ma solo a patto che la semplicità non vada a
scapito degli altri valori. Quando dobbiamo venire a capo
di qualche problema intricato, allora forse ci viene in
mente la semplicità (e ci piacerebbe averla), ma quando
tutto fila liscio ben raramente ci preoccupiamo di
semplificare al massimo ciò che stiamo facendo. Non succede
tutti i giorni che la semplicità sia considerata un
obiettivo fondamentale, ma se non ci abituiamo ad
attribuirle grande valore, non dobbiamo poi aspettarci di
ritrovarcela miracolosamente tra le mani.
Regola 2. Dovete perseguire la semplicità con determinazione
Bisogna essere motivati e determinati per impegnarsi
realmente nel semplificare le cose. Non basta solo
apprezzare la semplicità quando la incontriamo lungo la
nostra strada, occorre mettere tutti se stessi nella sua
realizzazione. La semplicità non è un lusso marginale che
si può «aggiungere» o no ad altri orpelli. La spinta o la
motivazione a semplificare devono nascere da un vero e
proprio atteggiamento mentale, che dovrebbe essere
incoraggiato da tutto il complesso dell'organizzazione, o
quanto meno dalla persona che ha stabilito gli orientamenti
generali di quel progetto. Per cercare di semplificare le
cose è necessario investire tempo, energia mentale, sforzo
progettuale e denaro; la gente ama senza riserve la
semplicità se non costa nulla, ma di solito non è
disponibile a investire risorse per ottenerla.
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