Copertina
Autore Edward de Bono
Titolo Semplicità
EdizioneSperling & Kupfer, Milano, 2000, Saggi , pag. 310, dim. 140x220x33 mm , Isbn 978-88-200-2942-5
OriginaleSemplicity [1998]
TraduttoreLorenzo Guaraldo
LettoreRenato di Stefano, 2000
Classe scienze sociali , scienze umane , scienze improbabili
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Indice



 Introduzione all'edizione italiana
 di Massimo Soriani Bellavista         VII

 1. A che cosa serve la semplicità? Qual è
    il suo valore? Perché abbiamo bisogno
    della semplicità? Perché ciò che è
    semplice è migliore?                15

 2. La sfida della semplicità. La ricerca
    della semplicità. Lo sforzo per la
    semplicità.  La spinta verso la
    semplicità. Linvestimento nella
    semplicità                          49

 3. Perché alcuni amano la complessità.
    Perché alcuni odiano la semplicità.
    Perché alcuni sono infastiditi dalla
    semplicità.  Il semplicismo.
    L'eccessiva semplificazione.  Perché
    per essere semplici è indispensabile
    conoscere molto bene l'argomento    67

 4. Semplificare il semplificare e la
    semplificazione. Un suggerimento
    originale                           83

 5. Come rendere le cose più semplici.
    Come «sempli». Rassegna di
    metodologie, tecniche e approcci    91

 6. La metafora dell'albero. Un modo
    diverso di vedere le cose          101

 7. I primi tre metodi di «sempli»:
    l'analisi storica, sfrondare,
    ascoltare                          111

 8. Altri tre modi di lavorare a favore
    della semplicità: combinare, estrarre
    i concetti, la «massa» e le eccezioni
                                       137

 9. Altri approcci: ristrutturare,
    ricominciare da capo, creare moduli
    e unità più piccole                163

10. Altri approcci: l'amputazione
    provocatoria, il «wishful thinking»,
    il trasferimento di energia        191

11. Gli ultimi due metodi: l'approccio
    della scala a pioli, l'approccio
    del profumo                        211

12. I pericoli della semplicità        227

13. Semplici indicazioni per la
    semplicità quotidiana              245

14. La vita semplice                   271

15. Le dieci regole della semplicità   283

Appendice
La Campagna nazionale «Edward de Bono»
per la semplicità (e le campagne locali)
                                       293

 

 

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Pagina 16

Convivere con la complessità è solo un'inefficiente e inutile perdita di tempo, di attenzione e di energia mentale.

Non esiste alcuna giustificazione convincente per mantenere complesse cose che potrebbero essere semplici.

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Pagina 17

La semplicità facilita la vita

Il titolo di questo paragrafo dice poco o niente, eccetto che quasi automaticamente tutti noi identifichiamo il concetto di «Diù semplice» con quello di «più facile». Ed effettivamente uno degli obiettivi più significativi che attribuiamo alla semplicità è proprio quello di facilitarci la vita.

Dalla complessità derivano stress, ansia e frustrazione. Non c'è niente di più fastidioso e scoraggiante che trovarsi alle prese con un congegno (elettronico o di altro genere) che non funziona come ci saremmo aspettati. E ogni volta le istruzioni, quasi sempre troppo complicate, sono praticamente inutilizzabili, mentre l'indicazione che ci serve davvero è ben dissimulata in un capitoletto introvabile; neanche l'indice ci dà una mano, perché è sempre inadeguato. Secondo me tutti i libretti di istruzioni dovrebbero esordire con un capitolo intitolato: «Che cosa fare quando le cose si complicano».

Ho detto mille volte che i computer dovrebbero avere ben in vista un tasto giallo con una bella S, che sta per «semplice». Premendo il tasto, il computer dovrebbe passare automaticamente nel «modo semplice», una modalità standard programmata all'origine oppure facilmente adattabile alle particolari esigenze dell'utente.

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Pagina 28

Solo se la semplicità viene riconosciuta come valore chiave diventa possibile fare passi avanti nella sua direzione.

La gente trova difficile pensare perché la civiltà non ha mai fatto nessuno sforzo per rendere più semplice questa attività fondamentale.

Tranne che nei campi strettamente tecnici, la percezione è molto più importante della logica. Ciò nonostante tutti noi abbiamo continuato a concentrarci sulla logica.

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Pagina 29

Pensare è complicato solo perché non abbiamo mai fatto tentativi seri per farlo diventare un processo più semplice. Abbiamo legato il nostro modo di ragionare a intricate regole logiche e a complessi schemi filosofici, laddove la maggior parte dei pensiero pratico si sviluppa invece attraverso la «percezione». Per mia esperienza so che la maggior parte degli errori di ragionamento non sono affatto errori di logica, bensì errori di percezione. David Perkins di Harvard mi conferma che le sue ricerche dimostrano la veridicità di questa osservazione, e che fino al 90 per cento degli errori di ragionamento sono in realtà errori di percezione.

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Pagina 74

La semplificazione diventa esagerata quando al suo altare vengono sacrificati altri valori.

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Pagina 75

L'eccessiva semplificazione

L'eccesso di semplificazione è cosa ben diversa dal «semplicismo» che abbiamo appena discusso. Si parla di semplicismo quando si propone un approccio «semplice» come conseguenza di una comprensione imperfetta o incompleta di qualcosa. L'eccesso di semplificazione è invece legato a un'operazione di semplificazione troppo spinta, che induce a trascurare importanti aspetti della questione. L'eccesso di semplificazione non conduce quindi a conclusioni errate, bensì a soluzioni inadeguate perché incomplete. Molti economisti ritengono, per esempio, che il ricorso a una politica «monetarista» pura e semplice per tenere sotto controllo l'andamento dei prezzi sia appunto un esempio di «eccessiva semplificazione» delle dinamiche dell'inflazione. Nella pratica funziona, a spese però di una contrazione della crescita economica.

L'eccessiva semplificazione è quindi una semplificazione troppo spinta. Alcuni pensano che alcune tendenze dell'architettura moderna si siano spinte troppo avanti nella ricerca dell'eleganza attraverso la semplicità.

A che punto allora è bene arrestare il processo di semplificazione?

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Pagina 272

Tutti gli approcci, i metodi e i suggerimenti proposti in questo libro possono essere applicati senza problemi non solo per progettare una maggiore semplicità in qualunque attività, operazione o sistema, ma anche per costruirsi una vita più semplice. Basta ricordarsi di chiarire sempre i valori, le priorità e i principi.

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Pagina 273

Sogni e realtà

* Molte persone vivono una vita semplice perché non hanno altra scelta.

* Alcuni hanno scelto deliberatamente di vivere una vita semplice.

* Altri aspirano sinceramente a vivere una vita semplice.

* Molti sognano una vita semplice, per lo meno fino a quando sono sicuri di non doverla realizzare.

* Ci sono molti «esperti» della vita semplice.

* Ci sono molti libri sulla vita semplice.

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Pagina 283

Capitolo 15

Le dieci regole della semplicità

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Pagina 284

Per conquistare la semplicità bisogna volerla conquistare, e per volerla conquistare bisogna essere persuasi del suo enorme valore.

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Pagina 285

Regola l. Dovete attribuire alla semplicità un valore molto elevato

Sembra abbastanza semplice, eppure solo pochi lo fanno. Normalmente la gente riconosce volentieri che la semplicità ha un certo valore, ma tende a considerarlo un valore di second'ordine. Un'attività deve essere in primo luogo efficace e poco costosa; se poi è anche semplice, «tanto meglio», ma solo a patto che la semplicità non vada a scapito degli altri valori. Quando dobbiamo venire a capo di qualche problema intricato, allora forse ci viene in mente la semplicità (e ci piacerebbe averla), ma quando tutto fila liscio ben raramente ci preoccupiamo di semplificare al massimo ciò che stiamo facendo. Non succede tutti i giorni che la semplicità sia considerata un obiettivo fondamentale, ma se non ci abituiamo ad attribuirle grande valore, non dobbiamo poi aspettarci di ritrovarcela miracolosamente tra le mani.

Regola 2. Dovete perseguire la semplicità con determinazione

Bisogna essere motivati e determinati per impegnarsi realmente nel semplificare le cose. Non basta solo apprezzare la semplicità quando la incontriamo lungo la nostra strada, occorre mettere tutti se stessi nella sua realizzazione. La semplicità non è un lusso marginale che si può «aggiungere» o no ad altri orpelli. La spinta o la motivazione a semplificare devono nascere da un vero e proprio atteggiamento mentale, che dovrebbe essere incoraggiato da tutto il complesso dell'organizzazione, o quanto meno dalla persona che ha stabilito gli orientamenti generali di quel progetto. Per cercare di semplificare le cose è necessario investire tempo, energia mentale, sforzo progettuale e denaro; la gente ama senza riserve la semplicità se non costa nulla, ma di solito non è disponibile a investire risorse per ottenerla.

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