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| << | < | > | >> |Indicevii Prefazione ix Introduzione Il fenomeno dei blog 1 Capitolo 1 Che cos'è un blog 5 Capitolo 2 Storia dei blog 9 Capitolo 3 Come creare un blog 21 Capitolo 4 I siti di riferimento 29 Capitolo 5 Le possibilità di utilizzo 33 Capitolo 6 Blog: un giornalismo di nuova generazione 37 Capitolo 7 Old media e blog: le possibilità di interazione 41 Capitolo 8 Blog e blogger che fanno informazione negli U.S.A. 57 Capitolo 9 Blog e blogger in Italia 89 Capitolo 10 I blog e la guerra 93 Capitolo 11 I blog e la legge 99 Capitolo 12 Q&A: blog in pillole 105 Appendice Test: che tipo di blogger sei? |
| << | < | > | >> |Pagina IXIntroduzione
Il fenomeno dei blog
Sta accadendo qualcosa di nuovo nel web. Un fenomeno nato pochi anni fa, tra il disinteresse di tutti i media e quindi della maggior parte della gente, sta oggi facendo parlare di sé e sta sviluppando un modo alternativo, rispetto a quelli fin qui conosciuti e utilizzati, di fare comunicazione. Questa novità è costituita da un medium che permette a chiunque di pubblicare qualsiasi tipo di testo e contenuto in una pagina web. Con questo nuovo mezzo di comunicazione l'utente può esprimere il proprio libero pensiero in uno spazio che lui stesso, anche se a digiuno di conoscenze informatiche, può creare gratuitamente in pochi minuti. I testi pubblicati sono aggiornabili in pochi secondi e, soprattutto, sono potenzialmente visibili da ogni angolo del mondo, in qualsiasi momento. La voce dei singoli entra, con tutti i limiti e le difficoltà del caso, in un mondo, quello della comunicazione e dell'informazione, da sempre controllato e gestito dai grandi network editoriali e mediatici. Il fenomeno si chiama "blog". Blog, altrimenti detto "weblog", è un termine di lingua inglese che deriva dalla contrazione dei termini "web" e "log". Web è lo spazio di internet in cui vengono pubblicati siti formati da documenti che possono contenere testi, immagini, suoni e filmati. Il web ha un funzionamento basato su collegamenti ipertestuali, che consentono di saltare automaticamente fra diversi documenti, magari distanti migliaia di chilometri fra loro, con un semplice clic del mouse. Log è un diario in cui vengono registrati gli eventi in ordine cronologico. Weblog, o blog, è una pagina web nella quale vengono pubblicati in ordine cronologico testi, piuttosto che immagini, suoni, filmati e link. Ciò che viene pubblicato per ultimo, in ordine di tempo, appare in testa al documento. Man mano che i nuovi testi sopraggiungono, i testi più datati vengono a posizionarsi verso il basso rispetto al layout della pagina web, fino a finire negli archivi settimanali, mensili o annuali, a seconda dell'organizzazione data dal curatore del blog. In un blog si può pubblicare di tutto: pensieri, idee, opinioni, studi, ricerche, informazioni, notizie, curiosità, storie, articoli, link che ci collegano ad altri siti o ad altri blog, interventi di ospiti e visitatori, fatti quotidiani della propria vita privata o professionale. La differenza tra un normale sito web e un blog sembra sottile, in realtà è sostanziale. Un buon blog, quello aggiornato costantemente, è dotato di spirito vitale. Quando il navigato re della rete si imbatte in un blog, percepisce subito lo spirito dell'autore, il quale, attraverso i propri scritti quotidiani, mette a nudo il proprio essere di fronte al mondo intero potenziale. Un blog lo si riconosce subito. Ha una grafica povera e priva di effetti speciali. È in genere formato da tre campi verticali. Quello centrale contiene i testi pubblicati, o "postati" (dal verbo inglese to post, imbeccare), in ordine cronologico, le due bande laterali contengono l'elenco dei link e gli archivi dei testi suddivisi per periodo. Il fenomeno blog può essere definito tale dal 1999, anno in cui due ragazzi americani hanno inventato un software che permette di creare e pubblicare una pagina web in tre minuti e di postare in pochi secondi testi in ordine cronologico. I due ragazzi hanno messo a disposizione della comunità la loro invenzione grazie al sito internet www.blogger.com, attraverso il quale la Signora Maria, che non ci ha mai capito nulla di sistemi, software, linguaggio HTML, mondo dell'informatica in genere, può entrare in rete con pochi clic e dire la sua al mondo intero. Gratuitamente, senza filtri, senza permessi. Questo è il piccolo miracolo che riesce a generare un blog. Negli ultimi tre anni sono state prodotte tante definizioni per spiegare che cos'è un blog. Quella che affascina di più e mette d'accordo tutti i "blogger" (coloro che creano e mantengono un proprio blog) è la seguente: il blog è l'editoria del popolo per il popolo. | << | < | > | >> |Pagina 33Capitolo sesto
Blog: un giornalismo di nuova generazione
I blog hanno lanciato un nuovo modo di fare giornalismo. Nella forma, nei modi, nello stile, nel rapporto con i lettori, nella figura del giornalista che diventa editore di se stesso. Si aprono spazi e orizzonti nuovi, soprattutto per i cosiddetti giornalisti amatoriali, che possono finalmente esprimersi senza pregare gli editori per farsi pubblicare. Ma sui blog scrivono anche i giornalisti professionisti, alcuni di loro, anzi, sono diventati dei famosi blogger. Scrivono diari, riflessioni, notizie inedite, commenti. Racconti a ruota libera e segnalazioni affidabili, voci di corridoio e news di prima mano, resoconti live e perfino pettegolezzi. Già, ma come si scrive su un blog? Le regole del gioco, rispetto alla carta stampata o al giornale on line, sono cambiate e giornalisti professionisti e amatoriali hanno dovuto adattarsi alla legge del blog, che impone un grosso cambiamento nell'espressione e nella gestione dello "storytelling".
Lo stile dei blog è quello dell'immediatezza,
della spontaneità, della libertà di pensiero e di parola, a scapito del rigore
del giornalismo professionale, e non manca un certo sapore amaro di polemica
contro la società, le strutture e i sistemi, verso i quali spesso il blogger
scaglia liberamente le proprie invettive. Con i blog si può utilizzare la
conoscenza e l'energia della gente che abbia voglia di esprimere le proprie idee
con spirito aperto, critico e di riflessione, cercando di capire meglio la
realtà in cui si vive.
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