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| << | < | > | >> |Pagina 11 [ inizio libro ]- Chiediamolo a Jimmy, disse Outspan. - Jimmy lo sa di sicuro.Jinmy Rabbitte se ne intendeva di musica. Se ne intendeva eccome. Quando andava in centro, mai che lo si vedesse tornare a casa senza un nuovo album o un LP o come minirno un singolo. Leggeva Melody Maker e New Musical Express tutte le settimane, se li divorava, e Hot Press ogni due settimane. Ascoltava Dave Fanning e John Peel. Leggeva perfino Jackie, la copia di sua sorella, se nessuno lo vedeva. E allora era chiaro che Jimmy se ne intendeva. L'ultima volta che Outspan aveva dato un'occhiata ai dischi di Jimmy, ci aveva trovato dei nomi come Microdisney, Eddie e gli Hot Rods, Otis Redding, gli Screaming Blue Messiahs, Screping Foetus off the Wheel (- Feto, aveva detto Outspan. - E il bambino dentro la donna, no? - Eh, aveva detto Jimmy. - Aah, ma che roba, cazzo, fa schifo). Era tutta gente che Outspan non aveva mai sentito nominare, figuriamoci se aveva sentito la loro musica. C'erano perfino degli album di Frank Sinatra e dei Monkees. Perciò quando Outspan e Derek decisero, mentre Ray era al cesso, che il loro gruppo aveva bisogno di una svolta, tutti e due avevano pensato a Jimmy. Jimmy se ne intendeva. | << | < | > | >> |Pagina 26- Questa non la facciamo, Derek, disse Jimmy. Voglio solo farvela sentire per darvi un'idea, capito, per farvi capire di che si tratta. ... Si chiama funk.- Vaffunk culo, disse Deco. Outspan gli mollò un pugno. Jimmy abbassò la puntina e si accovacciò tra le casse. - I'm ready to get up and do my thang, disse James Brown. Un coro di uomini, tutti della stessa provenienza di James, fece: - YEAH. - I want to, continuò James, - to get into it, you know. (-YEAH, fecero gli altri, in sala di registrazione con lui.) - Like a, like a sex machine, man (- YEAH YEAH, GO AHEAD.) - movin', doin' it, you know. (- YEAH.) - Can I count it all? (- YEAH YEAH YEAH, fecero gli altri.) - One Two Three Four. Poi attaccarono le trombe, ripetendo sette volte la stessa nota ( - DUH DUH DUH DUH DUH DUH DUH) e poi James Brown cominciò a cantare. Cantava come parlava, con una voce possente, che dava l'impressione di dover essere tenuta sotto controllo, tanto era pericolosa. Gli altri (quelli che erano nella stanza di Jimmy) si guardarono sorridendo. Questa sì che era musica. - GET UP AH, cantò James. Schioccò una chitarra, precisa come un segno di punteggiatura. - GET ON UP, cantò qualcun altro, anche lui con una voce niente male. Poi di nuovo la chitarra. - GER RUP AH... Chitarra. - GET ON UP... - STAY ON THE SCENE, Cantò James. - GET ON UP... Le battute migliori erano tutte di James. - LIKE A SEX MACHINE AH... - GET ON UP... I ragazzi si dondolavano lentamente sui letti a castello. YOU GOT TO HAVE THE FEELING... SURE AS YOU'RE BORN AH... GET IT TOGETHER... RIGHT ON ... RIGHT ON ... GET UP AH, cantò James. - GET ON UP... Poi ci fu un pezzo al pianoforte e alla fine James fece: -HUH. Era il miglior Huh che avessero mai sentito. Poi riattaccò il piano. - GET RUP AH... - GET ON UP... Un altro schiocco di chitarra. Anche il basso ci stava dando dentro. Si distinguevano addirittura le note. Derek era preoccupato. Aveva scelto il basso perché secondo lui non ci voleva molto. Ma questa non era roba da poco. Si dava da fare più di tutti gli altri strumenti. | << | < | > | >> |Pagina 44- E allora, Imelda, disse Jimmy, - ti è piaciuta, la cosa?- Abbastanza, rispose Imelda. Altre grida di entusiasmo e facce rosse. - Questa signora è la regina del soul, fece Joey The Lips. - E tu sei la regina di che cosa? gli rispose Imelda. - Allora sei d'accordo con noi? chiese Jimmy a Imelda. - È solo musica, disse Imelda. - Ma no, Imelda. Il soul non è solo musica. Il soul... - Per i neri è diverso, Jimmy. Loro ce l'hanno più grosso di noi l'uccello. - Parla per te, amico. - Va' avanti, Jimmy. ... Almeno sappiamo che Imelda ci sta. - Ma vaffanculo, disse Imelda, però sorrideva. Sorrisero tutti. - Hai parlato di un'arma a doppio taglio, disse James. - Scommetto che anche dall'altro lato c'è il sesso, disse Derek. - Se è dall'altro lato è roba da finocchi, fece Outspan. - Be', allora io me ne torno a casa, se è così, disse Dean. - Fratelli, Sorelle, intervenne Joey The Lips. - Lasciate parlare Fratello Jimmy. Dicci qual è l'altro lato, Jimmy. Tacquero tutti. - Da una parte c'è il sesso, d'accordo, disse Jimmy. - E dall'altra... la RIVOLUZIONE! Grida di entusiasmo e pugni chiusi. Jimmy continuò. - Il soul è la politica della gente. - IUHU! - Bravo, Jimmy. - Della nostra gente. ... Il soul è il ritmo del sesso. E poi è anche il ritmo della fabbrica. Il ritmo dei lavoratori. Sesso e fabbrica. - Non la fabbrica dove lavoro io, disse Natalie. - Non c'entra niente il ritmo, quando uno pulisce il pesce. Le risate le fecero piacere. - Il merluzzo musicale. - ... L'aringa armoniosa. - Johnny Ray, disse Dean, e poi lanciò un urlo: - JOHNNY RAY! - Okay... Calma adesso, disse Jimmy. - Lo sgombro schifoso, fece Deco. - ... La politica. La politica dei partiti, disse Jirnmy, - non significa un cazzo per chi lavora. Niente. ... Zero assoluto. Il soul è la politica della gente. - Perché non riattacchi a parlare di scopate, Jimmy? Stai diventando noioso. - La politica... le scopate, rispose Jimmy. - Sono la stessa cosa. - Fratello Jimmy dice la verità, disse Joey Che Lips. - Sì, parla col culo. - Il soul è dinamico. E lo siete anche voi. Non può essere catturato. Non può essere incatenato. Hanno messo in catene gli schiavi neri, ma non la loro anima. - Cazzo, però non era con l'anima che raccoglievano il cotone, ti pare? - Già, non ci avevo pensato. - Vaffanculo, per favore... Il soul è il ritmo della gente, disse di nuovo Jimmy. - Il partito laburista non ha soul nell'anima. E nemmeno quegli stronzi del Fianna Fail. Il partito dei lavoratori non ha soul. Il popolo irlandese... anzi, il popolo di Dublino, chi se ne fotte del resto... il popolo di Dublino, ricordatevene, il nostro popolo, ha bisogno di soul. E noi ce l'abbiamo il soul. - Cazzo, se ce l'abbiamo. - Siamo i Commitments, ragazzi. Ce l'abbiamo, noi... Il soul. Come ha detto Dio al Reverendo Ed... - Ah, vaffanculo. | << | < | > | >> |Pagina 120I Commitments erano vestiti bene. Jimmy era contento del pubblico. E anche Joey The Lips. Questa era La Gente.Jimmy si accorse anche di un'altra cosa: volevano sentire Night Train. - NIGHT TRAIN, stridette Deco. O DOLCE MADRE DI CRISTO - NIGHT TRAIN - O CAZZO DOLCE MADRE DI CRISTO - NIGHT TRAIN - NIGHT TRAIN - NIGHT TRAIN - DAI FORZA - Le Commitmentettes tirarono su il braccio destro e si attaccarono alla corda del fischietto. - WHHWOO WOOO - - NIGH' Deco si asciugò la fronte e si sbottonò la camicia. - TRAIN. - Ancora! - ANCORA! Urlavano tutti, volevano sentirla ancora, ma bastava così. Tre volte in una serata era abbastanza. - Grazie a tutti, disse Deco. - Siamo i Commitments... Buona notte e che Dio vi benedica. - Direi che la settimana prossima iniziamo a guadagnarci qualche soldino, eh? fece Mickah. Stava mettendo via i microfoni. - Fratello Jimmy, disse Joey The Lips. - Sono preoccupato. ... Per Dean. - Perché, che ha fatto Dean? - Mi ha detto che sta ascoltando del jazz. - Che c'è di male? volle sapere Jimmy. - Tutto, rispose Joey The Lips. - Il jazz è l'antitesi del soul. - Ma che cazzo dici! - Su questo sono d'accordo con Joey, disse Mickah. - Vedi, disse Joey The Lips. - Il soul è la musica della gente. È gente qualunque che fa musica per la gente qualunque... È una musica semplice. Può suonarla chiunque, qualsiasi Fratello. Il suono dei Motown è un suono semplice. Thump-thump-thump-thump. Questo è un tempo facile. Thump-thump-thump-thump. ... Vedi? Il soul è democratico, Jimmy. Basta il coperchio di un bidone per suonare. È la musica della gente. - Anche chi è bocciato agli esami è capace di suonare il soul, è questo che vuoi dire, Joey? - Proprio così, Fratello Michael. - Mickah. - Fratello Mickah. Proprio così. Non ci vuole la laurea per fare il dottore del soul. - Mica male questa. - E il jazz, perché non va bene? chiese Jimmy. - È musica intellettuale, disse Joey The Lips. - Musica antipopolo. Roba astratta. - È freddo e privo di emozioni, dico bene? fece Mickah. - Dici bene. ... È senz'anima. È suono per amore del suono. Non ha nessun significato. ... Sono pippe musicali, Fratello. - Pippe musicali, disse Mickah. - Mi piace. Magari ci giochiamo a Natale... invece del gioco delle sedie. - Che roba sta ascoltando Dean? chiese Jimmy. - Charbe Parker. - Per quanto ne so è bravo. - Bravo! boccheggiò Joey The Lips. - Quell'uomo non aveva diritto alla pelle nera. Joey The Lips si stava scaldando. Era roba da vedersi. Gli altri due erano pronti a godersi lo spettacolo. - Gliela dovevano staccare con la fiamma ossidrica, cazzo. - Attento a come parli, Joey! - Poliritmi! Poliritmi! Ma dico io! Questa non è la musica della gente. ... Gli salivano su per le gambe e gli entravano in cudo a Fratello Parker, 'sti poliritmi. ... E per chi suonava? Ve lo dico io. Ragazzini bianchi di buona famiglia, con la barbetta e il berretto. Nei jazz club. Jazz club! Non applaudivano nemmeno. Facevano schioccare le dita. Joey The Líps fece schioccare le dita. - Così. ... Voglio dirvi una cosa, Fratelli. ... Non l'ho mai detto a nessuno. Attesero. - Il più grosso rimpianto della mia vita è di non essere nato nero. - Dici sul serio, Joey?
- Charbe Parker è nato nero. Di un colore bellissimo,
lustro, quasi blu. ... E sapeva suonare. Suonava molto bene.
Ma non ha saputo apprezzare la cosa, ci ha sputato sopra.
Ha voltato le spalle alla sua gente per andarsene a
intrattenere i ragazzini alla moda e gli intellettuali. ...
Il jazz! È decadente. ... Hanno fatto bene i russi a
proibirlo.
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