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| << | < | > | >> |Indice5 Prefazione 7 CONOSCERE L'IPERTENSIONE 9 Che cos'è l'ipertensione 9 Come funziona il sistema cardiocircolatorio 10 Come si comporta la pressione sanguigna 13 Le funzioni del sistema nervoso vegetativo 17 Come si forma l'alta pressione 22 L'ipertensione in gravidanza 23 L'ipertensione come problema ampiamente diffuso 24 I fattori supplementari di rischio per il sistema cardiocircolatorio 26 Le conseguenze dell'ipertensione 29 Come si riconosce l'ipertensione 29 La misurazione della pressione sanguigna 34 I valori della pressione: quali sono quelli 'normali'? 38 Altre indagini per accertare l'ipertensione 40 Possibili disturbi legati all'ipertensione 40 Ingrossamento della parte sinistra del cuore (cardiomiopatia ipertrofica ventricolare sinistra) 41 Arteriosclerosi 42 Cardiopatia coronarica e infarto cardiaco 43 Insufficienza cardiaca (miastenia cardiaca) 44 Ictus e disturbi della vascolarizzazione cerebrale 44 Malattie renali 47 PREVENZIONE E CURA DELL'IPERTENSIONE 49 Il ruolo dell'alimentazione e dell'attività fisica 49 Lo scopo delle terapie: ridurre la pressione del sangue 50 Il ruolo di una corretta alimentazione 68 Fare sport e attività fisica per favorire la salute 75 Il trattamento con i farmaci 77 Scopo e durata della cura con i farmaci 78 Possibili effetti collaterali della cura con i farmaci 82 La tollerabilità dei farmaci sul lungo periodo 83 CONVIVERE CON L'IPERTENSIONE 85 Proteggere il sistema circolatorio 85 Misurare periodicamente la pressione del sangue 87 Ridurre lo stress 93 Verificare se è il caso di continuare a guidare 95 L'ipertensione in età avanzata 95 Le particolarità della cura dei malati anziani 99 Glossario 103 Bibliografia |
| << | < | > | >> |Pagina 9Che cos'è l'ipertensioneCome funziona il sistema cardiocircolatorio Il cuore e i vasi sanguigni hanno soprattutto una funzione di trasporto: il cuore pompa il sangue attraverso le arterie e le vene, introducendo così nell'organismo l'ossigeno, indispensabile alla vita, le sostanze nutritive, gli anticorpi e gli ormoni e smaltendo i prodotti di scarto del metabolismo. Per garantire l'irrorazione di tutte le parti organiche deve essere presente una certa pressione, come in un qualunque sistema idraulico per il trasporto di liquidi.
È il cuore, centrale di pompaggio del sistema cardiocircolatorio, a produrre
questa pressione.
La circolazione del sangue Il cuore è un muscolo che ha al proprio interno quattro cavità distinte: due atri e due ventricoli, e mantiene attiva la circolazione del sangue. Quando il muscolo si contrae, nel ventricolo sinistro la pressione sale fortemente. Il sangue ivi contenuto viene quindi pompato nella grande arteria (aorta) oltrepassando la valvola aortica che si apre. Durante questo aumento della pressione la valvola cardiaca verso l'atrio sinistro si chiude, come farebbe una valvola idraulica, per impedire il riflusso del sangue. Dall'aorta le arterie si dirigono verso le diverse parti del corpo continuando a ramificarsi fino a diventare finissimi vasi (capillari), attraverso i quali si svolge la vera e propria funzione di alimentazione: la cessione di ossigeno e sostanze nutritive ai tessuti e il prelievo di prodotti di degradazione del metabolismo delle cellule organiche, che vengono successivamente trasportati agli organi escretori, reni, fegato e polmoni. Dai capillari il sangue si raccoglie nelle piccole vene, che lo avviano, carico di scorie, ai vasi maggiori. Questi infine sboccano in due grosse vene (vene cave) nell'atrio destro. Da qui il sangue raggiunge il ventricolo destro, che lo pompa nel sistema circolatorio polmonare; il riflusso nell'atrio destro è impedito anche qui dalla interposta valvola cardiaca.
Nel polmone il sangue si carica di ossigeno e rilascia anidride carbonica.
Quindi dal polmone il sangue fluisce indietro nell'atrio sinistro e da lì nel
ventricolo sinistro, e il ciclo riprende da capo.
Come si comporta la pressione sanguigna Quando il muscolo cardiaco si contrae lo spazio interno diminuisce e la pressione nei ventricoli aumenta. Normalmente nel ventricolo sinistro si genera una pressione che corrisponde circa a 120 mm di colonna di mercurio (120 mm Hg). Questa pressione si forma durante la fase attiva del muscolo cardiaco, la cosiddetta sistole, e quindi è designata come pressione sistolica. Alla fase attiva del cuore segue una fase d'inerzia, la diastole. Durante il rilassamento della muscolatura cardiaca la pressione nel ventricolo scende normalmente fino a zero. Diversa è la modalità della 'pressione diastolica' nei grandi vasi sanguigni. Grazie alla sua elasticità l'aorta riceve il sangue, si dilata e accumula così un'energia che anche nella fase di rilassamento del cuore mantiene una pressione diastolica da 70 a 80 mm Hg circa, e quindi rende possibile un flusso sanguigno che cambia ritmo in modo regolare. Alla regolazione della pressione prende parte anche il complesso delle piccole arterie, la cui sezione trasversale determina la resistenza e perciò l'evoluzione della pressione.
Nei vasi la pressione cala quanto più essi si ramificano,
perché la sezione trasversale complessiva dell'estesa rete
vascolare, che si estende a tutto il corpo, diventa a mano
a mano più grande. Nei capillari, nei quali avviene lo
scambio di ossigeno e sostanze nutritive con i tessuti, la
pressione è di circa 32 mm Hg; nella parte venosa della rete capillare scende
fino a circa 12 mm Hg e nelle grandi vene addirittura a zero.
La regolazione della pressione sanguigna La pressione nelle singole sezioni del sistema vascolare è regolata dal sistema nervoso e dagli ormoni in relazione al fabbisogno (per esempio in caso di intensa attività fisica). Normalmente ha oscillazioni limitate ed è soggetta a un bioritmo. Uno dei fattori che influenzano la pressione sanguigna è il momento della giornata: durante il primo pomeriggio e le ore notturne diminuisce, cosa che si collega generalmente a una diminuzione del rendimento o della capacità di erogare prestazioni. La pressione sanguigna può essere incrementata direttamente dai tre fattori seguenti: * aumento del lavoro cardiaco; * diminuzione della sezione trasversale complessiva dei vasi sanguigni; * accrescimento del volume di sangue nel sistema vascolare. Al contrario, la pressione può calare se scende la frequenza del battito cardiaco, se la sezione trasversale complessiva dei vasi sanguigni aumenta o se c'è una diminuzione del volume del sangue. | << | < | > | >> |Pagina 16Le sostanze dell'organismo che possono ridurre la pressioneL'organismo produce anche sostanze in grado di ridurre la pressione: nei reni, nel cuore e persino nelle pareti dei vasi sanguigni. A queste sostanze appartengono le cosiddette prostaglandine, che presentano altri interessanti effetti biologici oltre a quello dell'abbassamento della pressione. Esse derivano da altri composti, ovvero dagli acidi grassi insaturi, introdotti nell'oganismo con l'alimentazione. Quindi è molto importante che l'alimentazione quotidiana contenga un'alta percentuale di acidi grassi insaturi.
I vasi sanguigni sono rivestiti da uno strato di cellule; da
qualche tempo è noto che questa pellicola interna dei vasi (endotelio) controlla
molto attivamente la dilatazione dei vasi e quindi l'irrorazione sanguigna. Essa
è in contatto tanto con il flusso sanguigno quanto con lo strato muscolare dei
vasi e produce fra l'altro un composto chimico dalla struttura semplice,
l'ossido d'azoto (NO), che agisce efficacemente come vasodilatatore nelle zone
in cui la cellula endoteliale lo rilascia. In campo terapeutico le sostanze che
liberano ossido d'azoto sono impiegate nella
cura dell'angina pectoris.
Quando ingerite una bevanda alcolica la pressione sanguigna scende a causa dell'azione vasodilatatoria dell'alcol. Questo non avviene se l'alcol è consumato regolarmente e in notevole quantità. Accanto ai danni causati ad altri sistemi organici, come per esempio quello nervoso, al fegato e al pancreas, l'abuso cronico di alcol porta all'ipertensione. Soprattutto negli uomini, infatti, il consumo eccessivo di alcol è una delle cause più frequenti d'ipertensione. Come si forma l'alta pressione
L'insorgere di una ipertensione è un processo complesso.
Generalmente vi sono coinvolti diversi fattori che provocano nel sistema
cardiocircolatorio una regolazione imperfetta, causando la contrazione delle
piccole arterie o anche l'aumento di velocità della circolazione sanguigna
come conseguenza del ritmo cardiaco inutilmente accelerato.
Ipertensione primaria e secondaria
I risultati ottenuti dalla ricerca medica degli ultimi anni
hanno permesso di arrivare a una migliore comprensione
delle cause e dei meccanismi di formazione dell'ipertensione. Oggi si sa con
sicurezza che questi meccanismi si trasmettono per via ereditaria, soprattutto
nei casi delle cosiddette ipertensioni primarie o essenziali, che sono
diagnosticate in più del 90% dei malati d'ipertensione. Nei casi
d'ipertensioni secondarie, invece, l'ipertensione cronica dipende da una
patologia che riguarda un organo specifico,
per esempio il rene o il surrene. Ma nel decorso dell'ipertensione secondaria
anche gli altri organi responsabili della regolazione della pressione sanguigna
sono coinvolti e influenzati.
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