Copertina
Autore Franco Figari
Titolo Finlandia
SottotitoloLa terra dei laghi
EdizioneWhite Star, Vercelli, 2005, Grandangolo , pag. 128, ill., cop.ril.sov., dim. 235x287x13 mm , Isbn 978-88-540-0240-1
LettoreLuca Vita, 2006
Classe paesi: Finlandia , fotografia
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Indice


Introduzione                        14

Finlandia dolce e selvaggia         28

Città a misura d'uomo               78

L'uomo e la natura                 112



 

 

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Pagina 14

INTRODUZIONE


Pigiati sul ponte della nave che scivola sulle acque del Mar Baltico, i turisti che arrivano per la prima volta in Finlandia, entrando nel porto di Helsinki in un turbinio di gabbiani che danno il benvenuto, vengono subito catturati sotto l'ala di una natura che, anche in città, sembra avere il sopravvento. Il sibilo del vento tagliente e regolare dell'estate finlandese, l'odore del muschio e del legno che sale dalla terraferma, il mutare della luce nel cielo terso del Nord alimentano sensazioni di libertà che si ripetono sempre uguali ogniqualvolta si mette piede in questo Paese dai grandi spazi. Lo stesso arrivo in città è un'immersione immediata in natura: lo si percepisce girando fra le bancarelle colorate del mercato, stracolme di verdura e frutti di bosco, o camminando lungo i viali e nei parchi, dove l'incontro con lo scoiattolo è frequente e normale.

Non è detto però che lo straniero arrivato in Finlandia riesca sempre al suo primo approccio ad apprezzarne le bellezze nascoste. Alcuni Paesi hanno delle valenze ambientali e culturali tali da impressionare subito il turista di passaggio. In questo caso anche un atteggiamento passivo di fronte a meraviglie di grande impatto e fascino potrà non compromettere la riuscita di una vacanza, ma un viaggio in Finlandia richiede anche una partecipazione attiva, fisica e mentale, e un minimo di intraprendenza.

Durante l'estate centinaia di turisti ricalcano le orme di Giuseppe Acerbi, esploratore italiano che, attirato dal fascino avventuroso di un viaggio nel Nord Europa, organizzò nel 1799 una spedizione per raggiungere Capo Nord, la punta più settentrionale del Vecchio Continente. Seduti sempre in automobile, gli esploratori del 2000 sfrecciano inconsapevoli attraverso l'ambiente della taiga e della Lapponia, solo apparentemente monotono, esaurendo il loro viaggio in un raid automobilistico di andata e ritorno con poche soste e scarse emozioni. Perdono così l'occasione per conoscere i segreti di un mondo naturale più vario e interessante di quanto si possa a prima vista immaginare, un mondo di magia che, per il visitatore attento e poco frettoloso, non ha necessariamente subito variazioni determinanti dai tempi di Acerbi.

Lo straniero che arriva in Finlandia dovrà imparare a lasciarsi avvolgere senza paura dalla natura, dovrà saperne accettare i silenzi e le altalenanti emozioni che trasmette. Viaggiare in Finlandia è anche un percorso interiore con sé stessi; ad arricchire la propria esperienza non saranno solo i vasti panorami della taiga e della tundra, il mosaico color cobalto dei laghi, i fiumi dirompenti con le loro cascate, ma anche le piccole scoperte quotidiane di un mondo naturale altrimenti sconosciuto: il silenzio del bosco, un riflesso sull'acqua, la traccia di un animale, il richiamo del gufo oltre lo specchio immobile del lago nel cuore della notte, lo scoppiettare allegro del fuoco nel camino del cottage...

Soli cinque milioni di abitanti e una superficie di poco inferiore ai 340.000 chilometri quadrati, di cui circa un quarto oltre il Circolo Polare Artico, coperta per il 70 per cento da foreste, la Finlandia è soprattutto natura. I suoi paesaggi ricordano, seppur in scala minore, i grandiosi scenari del Grande Nord americano e canadese.

Terra dei 1000 laghi: questo è l'appellativo tradizionale con il quale vengono talvolta titolati i depliant turistici. In realtà gli specchi d'acqua con una superficie appena superiore a quella di uno stagno sono quasi 190.000. Già guardando la cartina del Paese balza agli occhi la macchia di chiazze blu che identifica il complesso sistema di vie d'acqua costituito dal grande bacino lacustre di Saimaa nella Finlandia centro-orientale. Le acque di Saimaa formano un ingarbugliato mosaico di isole interne e canali intercomunicanti che hanno da sempre favorito lo sviluppo commerciale e culturale della regione, oltre a contribuire in modo determinante al fascino del paesaggio. Tale paesaggio fu in particolar modo plasmato alla fine dell'ultima era glaciale, che si esaurì all'incirca 10.000 anni fa. Nel loro spostamento i ghiacciai, che ricoprivano l'intero territorio scandinavo con uno spessore che poteva raggiungere anche i 3000 metri, scavarono dei bacini lacustri in direzione nord-ovest sud-est. Quando il fronte cominciò lentamente a ritirarsi e il ghiaccio a sciogliersi, l'intera regione fu sommersa dall'acqua. Le tracce di quel periodo sono oggi chiaramente visibili osservando le rocce levigate e tondeggianti nel Distretto dei Laghi e sulle coste dell'arcipelago, mentre gli argini che si allungano sottili tra gli specchi lacustri sono cordoni morenici di materiale depositato durante la fase di ritiro dei ghiacci. Gli istmi di Punkaharju, nei pressi della cittadina di Savonlinna, e quelli di Lietveden Tie, vicino al villaggio di Puumala, formano, tra lago e lago, dei collegamenti boschivi di rara e indimenticabile bellezza, senza dubbio tra le vie panoramiche più spettacolari della Finlandia.

Nel corso dei secoli le terre che erano state compresse cominciarono a sollevarsi, emergendo dal mare che si era formato e che in parte si trasformò in un vasto lago trapuntato da migliaia di isole. Ancora oggi il paesaggio finnico è, geologicamente parlando, in evoluzione: sulla costa nord-occidentale del Golfo di Botnia il terreno si alza di circa un metro ogni cento anni, mentre nell'area di Helsinki la crescita è di trenta centimetri. Ogni anno la superficie del Paese è in aumento, mentre almeno un terzo di quella totale è costituita da torbiere e paludi che un tempo erano laghi e le cui cavità, prodotte dai ghiacci e colmate da acqua e detriti, si sono trasformate in vaste zone acquitrinose, per lo più inaccessibili all'uomo ma non a una ricca avifauna che qui ha trovato il proprio rifugio naturale. Infatti in nessuna parte del mondo le paludi coprono una percentuale così elevata del territorio nazionale, anche se il prosciugamento in atto per creare aree agricole e forestali ne sta diminuendo poco a poco la consistenza.

Navigando da Stoccolma a Helsinki sui grandi traghetti di collegamento tra Svezia e Finlandia si potrà ammirare un altro aspetto del paesaggio nordico che si è chiaramente formato al termine dell'ultima glaciazione. Nel cuore del Golfo di Botnia si estende il complesso mosaico delle isole Åland, cui si aggiunge, lungo la linea frastagliata della costa sud-occidentale, quello dell'arcipelago di Saaristomeri. Il sollevamento del terreno fa affiorare nuovi scogli che, con il tempo, prenderanno la forma di isole sempre più vaste: è sufficiente consultare alcune vecchie cartine per verificare come la configurazione della costa sia cambiata in non molti decenni e il mondo sommerso di allora sia oggi terraferma.

Più a nord, il paesaggio offre lenti cambiamenti in un continuo intrecciarsi di ecosistemi diversi. Lungo le regioni costiere del Golfo di Botnia e nella campagna bucolica del sud il Paese si presenta come una vasta pianura ondulata il cui territorio ha favorito l'insediamento sparso delle fattorie con lo sviluppo dell'agricoltura e dell'allevamento. Procedendo verso l'interno e risalendo verso nord lungo il confine orientale con la Russia, il terreno si eleva e la conformazione del paesaggio si fa più varia, con il susseguirsi di alture e dossi collinari ricoperti da foresta e intervallati da un incredibile dedalo di specchi lacustri. È il Distretto dei Laghi, una delle principali mete turistiche della Finlandia, dimora della rinomata foca d'acqua dolce di Saimaa (Phoca hispida saimensis) simbolo del WWF finlandese e vero relitto dell'era glaciale, detta anche "foca di marmo" per il tipico disegno della pelliccia. Questo mammifero, una delle specie più rare al mondo, rimase intrappolato tra i laghi quando i ghiacci si ritirarono, sicché dovette adattarsi, per sopravvivere, a un ambiente diverso da quello marino. Ne esistono ancora poche centinaia di esemplari, ora protetti, che d'estate si sdraiano al sole sugli scogli levigati, mimetizzandosi con il colore della roccia.

Percorrendo le strade poco affollate della campagna meridionale centrale della Finlandia rimane comunque sempre intatta la percezione della presenza umana. Avvicinandosi al Circolo Polar Artico, invece, si entra nel regno fatato delle grandi foreste della taiga settentrionale. Nel sud vive il 75 per cento della popolazione, con una densità di 100 abitanti per chilometro quadrato su un territorio che ha subito un parziale disboscamento per lo sfruttamento agricolo del territorio; a nord invece, se si abbandonano le direttrici frequentate dai turisti, che puntano verso la Lapponia e Capo Nord, è molto più difficile imbattersi in qualcuno. La sterminata e fitta distesa boschiva che copre due terzi della superficie totale del Paese rientra nella zona boreale della taiga di conifere e continua a oriente, perdendosi nelle vaste solitudini della Russia. Questo ecosistema è costituito da un anello praticamente continuo che dall'Europa settentrionale, passando per la desolata Siberia, raggiunge l'Oceano Pacifico, per poi proseguire sul continente nordamericano. Molte delle stesse specie vegetali e animali sono presenti sia nella parte europea sia in quella americana e canadese. Sul territorio scandinavo il pino silvestre e l'abete rosso sono predominanti e il legno di entrambi viene largamente utilizzato nell'industria cartaria, ma l'albero finlandese per eccellenza è la betulla, decantata in numerose canzoni popolari; i suoi tronchi, bianchi e affusolati come candele, simili a colonne di un'immensa cattedrale in natura, propongono un delicato contrasto con le cupe abetaie, ingentilendo il paesaggio nordico.

[...]

Se i Sami possono essere considerati i primi abitanti indigeni a calcare il suolo finnico, quando e da dove arrivarono gli avi degli attuali discendenti finlandesi? A partire dai primi secoli dell'era cristiana i gruppi etnici che abitavano i contrafforti occidentali degli Urali migrarono verso la Finlandia e, risalendo dall'Estonia, popolarono il Paese lungo le direttrici dei fiumi, delle rive dei laghi e delle parti asciutte delle torbiere. Nei suoi scritti Tacito descriveva i Fenni come un popolo in perenne spostamento, molto primitivo e povero. Si ritiene che gli abitanti di questo vasto territorio appartenessero per origini razziali e linguistiche al ceppo ugro-finnico, anche se costituivano numerose tribù dalle forme dialettali diverse e spesso ostili fra loro.

Nei secoli a venire il destino del territorio finlandese, stretto nella morsa di Svezia e Russia, fu quello di entrare nelle mire di entrambe le potenze confinanti. Si delineava così la sua funzione di Stato cuscinetto fra est e ovest in modo tale che, mentre l'influenza della chiesa cattolico-romana pose le radici a sud-ovest, la religione greco-ortodossa si sviluppò sulle rive del lago Ladoga e del Golfo di Finlandia. Tra il 1200 e il 1809 il Paese rimase sotto il dominio del regno di Svezia e il territorio meridionale e occidentale entrò nella sfera culturale e religiosa dell'Europa occidentale. L'interesse russo per uno sbocco sul Baltico portò all'annessione della Finlandia all'impero dello zar, ma dopo la rivoluzione del 1917 i finlandesi si dichiararono indipendenti e nel 1919 fu approvata la nuova costituzione, in base alla quale la Finlandia era una repubblica parlamentare con a capo un presidente dotato di ampi poteri.

Lo spirito di libertà e indipendenza del giovane Stato finlandese, che covava sotto le ceneri già da tempo, cominciò a fiorire, a metà dell'Ottocento, con alcuni personaggi-chiave della sua storia. Elias Lönnrot, padre della letteratura del suo Paese, raccolse le tradizioni tramandate oralmente e pubblicò il Kalevala, poema epico che conferì ai finlandesi un'identità nazionale, fondata sul linguaggio e sulla tradizione orale della gente comune. Al volgere del secolo il Kalevala divenne fonte d'ispirazione per una schiera di musicisti, pittori, letterati, designer e architetti. I suoi eroi divennero l'espressione degli ideali patriottici e sociali del Paese: non c'è finlandese che non riconosca in quest'opera le proprie radici. Lo stesso Sibelius, il più grande compositore che la Finlandia ricordi, ne fu influenzato nella sua sensibilità compositiva e nella sua personalità artisitica. La sua opera principale, "Finlandia", divenne simbolo dell'unità nazionale contro l'oppressione russa. Nello stesso periodo il poeta Runeberg compose i versi patriottici che avrebbero formato l'inno nazionale e Snellman, statista e politico di fama, invocò, in un Paese dove solo un settimo dell'intera popolazione usava lo svedese come lingua madre, l'accettazione del finlandese a lingua ufficiale, insieme allo svedese, nelle scuole e nell'università. Oggi, pur essendo la Finlandia ancora bilingue, solo il 6% degli abitanti parla lo svedese lungo la costa sud-occidentale e nell'arcipelago delle Åland.

Il giovane Stato finlandese dovette difendersi strenuamente durante l'ultimo conflitto mondiale dall'invasione sovietica. La strategia di logoramento adottata per sfruttare la natura difficilmente accessibile del territorio e le asperità del clima riuscì a contenere l'urto delle forze nemiche. I soldati finlandesi usavano gli sci per muoversi tra le foreste, mentre i sovietici avevano bisogno delle strade. La strenua difesa del territorio suscitò in tutto il mondo sentimenti di commozione e ammirazione, ma alla fine la piccola Finlandia dovette subire la resa, infliggendo comunque all'Armata Rossa pesanti perdite e riuscendo a limitare i danni per una sconfitta finale inevitabile. Il territorio ceduto e i nuovi confini provocarono il grande esodo dalla Carelia, spopolatasi piuttosto che rimanere sotto l'influenza sovietica. La consapevolezza di aver combattuto per la propria sovranità e indipendenza contribuì a unire ancor più il popolo. Il dopoguerra vide la ricostruzione del Paese: la Finlandia diede grande importanza al consolidamento dei rapporti di buon vicinato con l'Unione Sovietica, che divenne il suo maggior partner commerciale. La politica del compromesso e i rapporti bilaterali in campo commerciale furono più volte interpretati come un atto di sottomissione, ma hanno in realtà permesso alla Finlandia, unico Paese nella sfera occidentale, di gestire oltre mille chilometri di confine con lo scomodo vicino di casa senza perdere l'indipendenza.

Le difficili previsioni sugli instabili sviluppi politici del colosso sovietico hanno spinto il popolo finlandese a votare per l'entrata nella Comunità Europea (dal 1 gennaio 1995) dimostrando a tutti gli effetti che la Finlandia non voleva rimanere esclusa dall'orbita del mondo occidentale. Ancora una volta la posizione strategica di questo Paese ha determinato in misura rilevante le scelte dei suoi abitanti che con l'arrivo del nuovo millennio si sono uniti a Eurolandia.

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