Copertina
Autore Ferruccio Fölkel
Titolo Nuove storielle ebraiche
EdizioneRizzoli, Milano, 1990, BUR L763 , Isbn 978-88-17-16763-5
LettoreRenato di Stefano, 1991
Classe umorismo , paesi: Israele
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Pagina 48

Gionata e Samuele, due vecchi shnorrer, entrano in un caffè di Leopoli affollato di mercanti che proprio quel giorno hanno fatto grossi affari alla fiera.

«Senti, Samuelino,» dice Gionata «prendiamo qualcosa?»

«A chi?»

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Pagina 72 [ lavarsi ]

Uno shadchen entra come un fulmine in casa di Barukh.

«Su, lavati e andiamo!»

«Dove?»

«A trovare una ragazza che puoi sposare!»

«Sei sicuro che la sposerò?»

«Come faccio a saperlo?»

«Perchè allora vuoi che mi lavi?»

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Pagina 102 [ ladri ]

«Guarda, guarda bene,» dice il banchiere Schmitz al suo maggiordomo «ho sentito dei rumori strani. C'è un ladro in casa!»

«No, signor Schmitz, in casa c'è solo lei!»

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Pagina 103 [ etica ]

«Tate, che cosa significa etica?»

«Ti faccio un esempio: un cliente entra nel negozio mio e di Bar, compera della merce per sessanta fiorini e paga con una banconota da cento. Improvvisamente mi accorgo che si è dimenticato di chiedermi il resto. A quel punto subentra l'etica: devo tenermi tutti i quaranta fiorini o devo dividerli con il mio socio Bar?»

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Pagina 122 [ Israele, socialismo ]

«Sai qualcosa di Grunberg?»

«È in Italia a costruire il socialismo.»

«E cosa fa Blum?»

«Occupa una spendida posizione in Francia e lì costruisce il socialismo.»

«E che si dice di Epstein?»

«Lui è qui in Israele...»

«Lo sappiamo... e costruisce il socialismo.»

«Sei meshuge, non certo qui da noi, in Israele è impossibile costruire il socialismo.»

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Pagina 123

«Il sionismo» diceva nel 1946 un noto avvocato ebreo parigino «è una cosa stupenda. Per quanto mi riguarda, non appena verrà costituito lo Stato d'Israele, tenterò di essere nominato console onorario a Parigi.» Sposi in Israele.

«Come va la convivenza adesso che ti sei sposato?»

«Spendidamente: litighiamo soltanto sul problema agrario.»

«Solo sulla questione agraria?»

«Sì, mia moglie sostiene che "io" dovrei stare sotto terra. Io dico invece che "lei" dovrebbe stare sotto terra.»

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Pagina 140

In uno scompartimento ferroviario un capitano zarista e Gugenheim sono seduti uno di fronte all'altro. Gugenheim estrae dalla tasca della giacca un portasigari, prende un sigaro, rimette a posto il portasigari, taglia la punta del sigaro, si mette in bocca il sigaro e prende in mano una scatola di fiammiferi. Appena il fiammifero si accende, il capitano dello zar balza in piedi, strappa il sigaro di bocca a Gugenheim e lo butta fuori dal finestrino.

Gugenheim: «Come si permette?».

Capitano: «Qui non si fuma».

Gugenheim: «Ma io non ho fumato».

Capitano: «Qui non si fanno nemmeno i preparativi».

Poco dopo il capitano tira fuori un giornale e lo spiega. Sta per incominciare a leggere quando Gugenheim glielo strappa di mano e lo getta dal finestrino.

Capitano: «Come si permette?».

Gugenheim: «Qui non si caga».

Capitano: «Ma io non cagavo».

Gugenheim: «Qui non si fanno nemmeno i preparativi».

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Pagina 141 [ Natale ]

La piccola Gerti Frankl gioca con una bambola sotto l'albero di Natale: «Mamma, anche i cristiani festeggiano il Natale?».

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Pagina 142

«Conoscevi il mio cassiere Blumenthal, quello che è scappato con mia figlia e con la cassa? Be', sembra che si stia pentendo.»

«Ti ha restituito il denaro?»

«No, per il momento ha restituito mia figlia.»

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Pagina 154 [ parlare, tacere ]

Ecco le parole di uno zaddik:

L'uomo impara subito a parlare, tardissimo a tacere.

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Pagina 156

«Grun, sono in difficoltà. Puoi prestarmi diecimila scellini?»

«Per te, caro Blau, posso farlo.»

«Quando vuoi di interesse?»

«Il nove.»

«Il nove? Sei meshuge? Come puoi prendere da un tuo correligionario il nove! Cosa penserà l'Onnipotente guardando in giù dall'alto?»

«Nebbich, se l'Eterno guarda in giù dall'alto il nove gli sembrera un sei.»

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Pagina 157 [ ciclisti, disgrazie ]

Dice un antisemita: «Tutte le disgrazie provengono dagli ebrei».

Replica Moishe: «No, dai ciclisti».

Domanda l'antisemita: «Perchè proprio dai ciclisti?».

Dice Moishe: «Perchè proprio dagli ebrei?».

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