|
|
| << | < | > | >> |IndiceGIULIANA GRAMIGNA 9 Introduzione 11 Le aziende italiane dell'arredamento domestico 245 INDICI 247 Delle aziende 253 Dei nomi 258 Dei prodotti |
| << | < | > | >> |Pagina 9IntroduzioneGIULIANA GRAMIGNA Le aziende che in questo repertorio vengono presentate, fanno parte di un ampio gruppo di quei produttori italiani che hanno operato in periodi compresi nel secolo passato, producendo arredi che si sono qualificati fra quanti fanno parte della storia produttiva e culturale del design domestico italiano. Alcune di tali aziende avevano avuto un inizio operativo già nel passato XIX secolo, quando la produzione era ancora elemento pseudoartigianale, evolvendosi poi, in seguito, quali operatori a livello industriale. Altre aziende, invece, anch'esse qui presentate, operanti a livello produttivo tra gli anni 1950 e 2000, pur avendo collaborato alla produzione di elementi d'arredo di notevole qualificazione nel settore del design domestico, hanno invece interrotto la loro partecipazione aziendale prima del concludersi del XX secolo. L'insieme dei produttori presentati, che qui sono stati esposti in ordine alfabetico, non comprende comunque tutto l'ampio panorama generale dell'«arredo domestico», che include un numero certamente assai maggiore di partecipanti a tale operazione, ma sono evidenziati quei produttori i quali, collaborando spesso con gli stessi progettisti, hanno elaborato e prodotto arredi non a carattere componibile, quali armadi e attrezzature, ma i cosiddetti «mobili singoli», fra cui sedie, poltrone, divani, tavoli. E inoltre la produzione qualificata dell'illuminazione domestica, che è parte indispensabile dello spazio abitativo. L'editore Allemandi aveva già pubblicato altri due volumi riferiti all'argomento del design domestico, anche questi da me curati. Il primo, con Paola Biondi, nel 1999, con il titolo Il design in Italia dell'arredamento domestico, presentava le note biografiche di 473 progettisti e i prodotti più importanti da loro disegnati. Il secondo, del 2003, presentava cronologicamente oltre tremila arredi italiani, prodotti nella seconda metà del secolo passato. Riteniamo inoltre che sia interessante notare come i cinquant'anni passati non siano soltanto importanti per il forte incremento produttivo dell'oggetto «mobile», ma che siano stati anche fondamentali per i mutamenti della produttività. La produzione artigianale del mobile, che nel passato aveva comunque diffuso l'artigianalità italiana, era passata alla nascente e sempre più qualificata produzione industriale. Tutto ciò è avvenuto poiché le evoluzioni, che nell'attuale mondo tecnologico sono avvenute, si sono verificate anche in Italia, mutando anche i sistemi di produzione del mondo degli arredi dall'artigianato all'industria. | << | < | |