Copertina
Autore Joanna Hellgren
Titolo Mio fratello notturno
EdizioneLogos, Modena, 2012, Gabbie , pag. 100, ill., cop.fle., dim. 16,5x24,5x1 cm , Isbn 978-88-576-0505-0
OriginaleMon Frère nocturne [2008]
TraduttoreFabio Regattin
LettoreSara Allodi, 2012
Classe ragazzi
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Pagina 3

Stanotte è tornato. Ma di ciò che mi ha detto non ho memoria. Al mattino, mi ricordo che è il cinque febbraio e che tra un mese compirò dieci anni. Forza, svegliati!

È mio fratello. Si chiamava Jakob, come me. Come sapere dove finisce lui e dove comincio io. Non c'è differenza, crede mamma. Ci siamo incontrati soltanto nei sogni, ma talvolta faccio fatica a separare le nostre parole. Certe volte, mamma parla di cose successe all'altro Jakob, come se io potessi ricordarmele. E a volte, è strano, me le ricordo.

La prima cosa da sapere su mio fratello: è morto il giorno del suo decimo compleanno. Una cosa da sapere su di me: sono nato nove mesi più tardi. Mamma dice che sono tornato. Nessuno ci conosce meglio di lei. Forse ha ragione. È evidente, dice. Basterebbe la Storia del piano! Il piano era suo. A lungo, l'ho visto come un semplice mobile. Ma un giorno, mentre ero solo in casa, mi sono messo a premere i tasti. Cercavo di ritrovare una melodia che avevo in testa. Non era né facile né difficile, piuttosto logico. Dopodiché, il piano è diventato mio. Ho cominciato a prendere lezioni. Avevo sei anni, come Jakob all'epoca.

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Pagina 50

In questi ultimi tempi, i giorni sono diventati selvaggi e anarchici. È come se la settimana si fosse scompaginata: il martedì segue il mercoledì e la domenica può cadere in qualsiasi momento. Ecco perché ho smesso di fare come al solito. Vado a scuola un po' ogni giorno. Mi pare che basti per far credere a tutti che ci sono. D'altronde, anche se si arrabbiano, per me fa lo stesso. Una volta facevo molta attenzione a quello che pensava la gente, specie gli adulti. Sono obbligato a continuare a fare certe cose. Devo uscire di casa, vado a lezione di piano e, abbastanza spesso, aspetto Miranda all'uscita della scuola.

Andiamo spesso nel bosco. Sarebbe proprio elettrizzante, se solo facesse meno freddo. C'è sempre un po' di neve che finisce sotto la sciarpa, e acqua ghiacciata nelle scarpe. Fa buio molto presto e ho paura di perdermi. Sono prudente, e lo sono nonostante i discorsi di Jakob, per il quale a ogni modo tutto segue il proprio corso e le cose che devono succedere succedono. Miranda non è per niente prudente, ma le piacciono le statistiche. Dice che, forse, sono davvero mio fratello. Ma in tal caso, niente mi potrà accadere prima del giorno del mio compleanno. Fino ad allora posso fare quello che mi pare senza temere incidenti.

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