Autore Bohumil Hrabal
Titolo Lezioni di ballo per anziani e progrediti
EdizioneEinaudi, Torino, 2018 [1964], Letture 78 , pag. XLI+110, cop.fle., dim. 13,4x20,8x1,3 cm , Isbn 978-88-06-20803-5
OriginaleTaneční hodiny pro starší a pockročilé [1964]
CuratoreGiuseppe Dierna
LettoreRenato di Stefano, 2018
Classe narrativa ceca












 

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Indice


    V   Sul filo sottile di una memoria delirante
        di Giuseppe Dierna


        Lezioni di ballo per anziani e progrediti


   95   Appendice al testo
  101   Note


 

 

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Pagina 3

Cosí come faccio con lei adesso, signorina, allo stesso modo la cosa che piú mi piaceva era andarmene verso la chiesa appresso alle belle signorine, non che ci avessi una qualche particolare passione per la religione, ma il fatto è che lí, proprio accanto alla parrocchia, lí c'era, una botteguccia, e in quel negozietto un tale Altman ci vendeva le macchine da cucire usate, i grammofoni americani col movimento a doppia molla e gli estintori marca Minimax, e quell'Altman c'aveva anche come secondo lavoro che rimediava per l'intero distretto certe belle sventolone che poi piazzava nelle osterie e nei locali notturni, e quelle signorine spesso da quell'Altman ci dormivano, in una cameretta sul retro, oppure quando arrivava l'estate quelle signorinelle si montavano una tenda in giardino, e al signor curato gli piaceva di venirsene a passeggiare lungo lo steccato, e quei bei bocconcini loro si portavano lí il grammofono e se ne stavano a cantare e a fumare, e rimanevano a abbronzarsi in costume da bagno, oh sí, davvero proprio una meraviglia, sembrava di starsene in cielo, era come in paradiso, per questo al signor curato gli piaceva di venire lungo lo steccato a farsi la sua bella ispezioncina, perché lui coi cappellani c'aveva sfiga, uno di quei suoi cappellani gli era scappato in Canada con sua cugina, un altro era passato alla chiesa cecoslovacca e si era sposato, mentre un terzo aveva invece oltrepassato ogni divieto imposto e aveva scavalcato lo steccato e era andato dalle sventolone che stavano lí a abbronzarsi, e si era a tal punto innamorato di una di loro che poi per via di quel suo amore infelice si era sparato, una rivoltella o una browning quelle sono armi che chiunque poi la va a scontare, noi quand'eravamo ragazzi ce ne eravamo fatta prestare una e avevamo incominciato a sparare contro lo steccato, come Conar Tolnes, poi mio fratello quella browning l'aveva tutta smontata e dopo non eravamo piú riusciti a rimetterla assieme, per la disperazione c'avevamo voglia di spararci, ma non eravamo stati capaci di rimetterla assieme la browning, e quella lí era stata la nostra fortuna, e cosí io, ogni volta che mi prendeva la voglia, andandomene verso la chiesa potevo venire qui appresso alle signorine, e arrivavo sempre tutto bello agghindato, coi pantaloni a righe, tipo impiegato di banca, e mi mettevo a sedere sul bossolo dell'estintore, come un diplomatico, il sole splendeva e quelle signorine se ne stavano lí in costume da bagno distese sulle loro coperte, come fossero un circolo di "Adoratori del sole", erano in sei e se ne stavano distese sulla schiena con le braccia sotto quelle loro testoline cotonate, e fissavano apposta le nuvole, per lasciare quei loro corpicini in balia degli occhi maschili, io per il fatto che ero sensibile come Mozart e anche un adoratore del rinascimento europeo, io me ne stavo lí a slumarle come un coccodrillo, con un occhio puntato verso il giardino della parrocchia in direzione del curato, e con l'altro occhio a fissare le gambette accavallate all'altezza delle ginocchia, e quelle sventolone facevano ondeggiare in continuazione le loro caviglie sottili e io mi sentivo addosso tutto un formicolio, e a chi è che gli capita di ritrovarsi assieme a cosí tante belle figliuole? be' solo l'imperatore, o il sultano, e cosí io a quello splendore di ragazze raccontavo del bel sogno che avevo fatto, di come avevo sognato che il panettiere metteva il pane nel forno e questo denota vincita alla lotteria, ma io il biglietto mica ce l'ho! certo, preso cosí di per sé, vedere in sogno una panetteria denota bagordi notturni, ma che bagordi e bagordi! Havlíček e Cristo, loro mai una volta a ridere, anzi proprio tutto il contrario, se ne stavano piuttosto sempre lí a piagnucolare, perché se uno dev'essere il rappresentante di qualche idea grandiosa, allora deve evitare di fare castronerie, Havlíček lui c'aveva un cervello di diamante che anche i professori davanti a lui se ne rimanevano basiti, e gli offrivano la cattedra di arcivescovo, ma lui era piú per la giustizia, un po' di caffè e di minestra e poi nient'altro che lavorare per il popolo, per far diminuire l'analfabetismo, è solo alle persone degenerate che di notte gli vengono sogni del tipo: rivoltolarsi nel letame, si preannunciano per te tempi gioiosi, oppure: vedere nel sonno un vaso da notte, non ti sfuggirà un futuro agiato, certo signorine care, è proprio qui quell'energia, contare solo su se stesso e non sui propri genitori come faceva invece Manouch, che si accontentava del fatto che suo papà faceva il secondino, per cui lui non pensava ad altro che a sbronzarsi e a farsi le sue cattive esperienze, poi è chiaro che non ne escono che battibecchi, come ai tempi dell'Austria, quelle continue discussioni tra i socialisti democratici, i liberi pensatori e i clericali, da una parte c'erano quelli che pensavano che il mondo discendeva da una scimmia e dall'altra chi pensava invece che Dio aveva plasmato Adamo dal fango, e poi col suo intestino ci aveva fatto Eva, certo che avrebbe potuto approntarsela pure lei col fango e la cosa gli sarebbe venuta anche piú a buon mercato, del resto poi queste cose qui sono sempre dei gran casini, all'epoca il mondo era completamente disabitato, come una stella, ma le persone non fanno che ciarlare come giovani gazze, e si preoccupano di cose che non vale neanche la pena, certo che anch'io ce lo potrei pure fare un pensierino sulla graziosa figlioletta del presidente del consiglio, ma se la cosa non porta a niente che senso ha? facile immaginarsi come poi va a finire! verginesanta! il principe ereditario era tutto rovinato dalla sifilide e la Večerovà gli aveva tirato una pistolettata e poi lei a sua volta era stata ammazzata dal cocchiere, certo, una cosa del genere la riesce a capire qualsiasi signorina, che insomma il suo sarebbe un destino da sepolta viva se il suo uomo c'avesse i gioiellini in cattivo stato, io quando servivo nell'esercito piú bello del mondo, io allo stabsarzt gli avevo detto, signor dottore, sento qui un dolore al petto, e lui mi aveva risposto, giovanotto, anch'io lo sento, e ad averne centomila di persone come te, sconfiggeremmo il mondo intero! e mi aveva dato il massimo dei voti, e io ero il vincitore, e me ne andavo tutto tronfio come avessi azzeccato un terno secco, lui però mi grida dietro, ehilà! dato che ha del tempo a disposizione, accompagni la mia signora alla stazione, e sua moglie era davvero una gran sventolona, un assetto preciso uguale a Mařenka Zieglerová, una gigantessa tipo Maria Teresa, tutta agghindata come una regina, e per prima cosa mi aveva chiesto, è ancora scapolo? e poi mi aveva dato venti corone di mancia, ma io non le avevo prese, è una questione di cavalleria, Havlíček e Cristo nemmeno loro le avrebbero prese quelle venti corone, sapete, all'epoca ci tenevamo a farci la nostra bella figura, a me mi piaceva portare gli occhialetti a molla e, appuntata alla cravatta, un'onorificenza che aveva ricevuto il nonno di un mio amico nel salto in alto, quando gareggiava per la società sportiva Achilles di Brno, ma la cosa piú importante era averci i quattrini, coi quattrini all'epoca vi potevate permettere di tutto, anche le belle signorine, uno magari c'aveva la gobba, o gli era piombata addosso la vecchiaia, be' coi soldi vi potevate comprare una bella sventolona, il mondo continua a girare sempre alla stessa maniera e io, anche se ho giurato fedeltà a imperatori e presidenti, io continuo a essere il vincitore, continuo ad avere delle mani magiche, come un chirurgo o un medico, un calzolaio ha sempre delle mani delicate e non per niente a me mi davano del professionista, Bata in persona mi aveva spedito il decreto di nomina perché lavorassi da lui, perché rimettessi in piedi la sua ditta, la baronessa Břízová, che veniva da noi a prendere il latte, lei mi aveva sbirciato per un po', poi aveva abbassato gli occhi e mi fa, ma non è mica anche lei un aristocratico? [...]

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Pagina 26

[...] io però ho sempre rispettato le forme come Conar Tolnes, con quelle mie magiche mani io facevo le «contessine», scarpette per principesse, attrici e le meglio sventolone, il tacchetto in legno attaccato con perni in ottone, un lavoretto tutto bello pulito e come dio comanda, capretto argentato e capretto giallo, giallo canarino, e perché le suole fossero belle bianche avevo comprato del gumidrabant, per cui si può davvero dire che ai tempi dell'Austria la professione di calzolaio era piú un lavoro da chimico che da artigiano, oggi invece è un affare da catena di montaggio, e anche se ero un calzolaio io portavo gli occhialetti a molla e il bastone da passeggio col puntale d'argento, questo dipendeva dal fatto che all'epoca ciascuno voleva sempre apparire come fosse un compositore di musica o un poeta, mentre oggi è tutto all'incontrario, ogni singolo scrittore si fa fotografare che sembra un manigoldo, [...]

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Pagina 28

[...] per questo un libro che si rispetti non serve per far sí che il lettore riesce a prendere sonno meglio, ma perché lui se ne salti giú dal letto e ancora con i mutandoni addosso se ne corra in tutta fretta a spaccare il grugno allo scrittore, [...]

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Pagina 31

[...] una sventolona che aveva studiato al Petingeum si era sposata a un riccone, perché lei aveva letto Il padrone delle ferriere, ma il figlio del fabbro andava a farle le sue visitine, e quello li, il marito, una volta era tornato a casa e li aveva sorpresi nella vasca da bagno, e al figlio del fabbro gli aveva assestato una coltellata tale che quello poi era diventato completamente sordo, per questo Batista nel suo libriccino sull'igiene sessuale prescrive all'uomo di non abbandonarsi a soverchia passione, massimo tre volte nel giro di un pomeriggio, per i cattolici invece le volte ogni pomeriggio sono quattro, per non averci in seguito pensieri peccaminosi che potrebbero condurre a funeste esperienze, che poi tutto quanto passa nel sangue ed è una cosa questa che c'hanno la tendenza i sultani, che poi ne escono distrutti, delle volte né il papa né il re avevano avuto fortuna in questa faccenda qui, e alla fine poi è troppo tardi, l'impero se ne finisce a carte quarantotto per colpa di qualche elegante sventolona, perché l'ammaestramento arriva sempre in ritardo, mia mamma me lo diceva, mia mamma mi ci metteva in guardia, lo sapete, con le donne bisogna andarci con sentimento e quindi bisogna mentire, ma che nozze e nozze! [...]

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Pagina 74

[...] Bondy, il poeta, era venuto da mio nipote con la carrozzina con dentro i suoi due bambini e insieme si erano scolati tre brocche di birra e, dato che stavano chiudendo, a quel punto si erano portati la birra per la notte anche dentro a un catino e avevano continuato quel loro dibattito scientifico fino a che la cosa non li aveva fatti cadere addormentati e mio nipote si era svegliato perché sembrava che le condutture perdevano, ma come aveva acceso la luce là c'era Bondy, il poveretto stava pisciandosi sul tappeto le due brocche di birra, poi era stramazzato giú e si era riaddormentato, fino a che sul far del mattino non l'avevano svegliato quei suoi bambini e, come si guarda intorno, di punto in bianco si mette a urlare, ecco, ci sono! e lanciava strilli di gioia e zompettava sul tappeto tutto imbrattato di piscio, gente, urlava, non solo stanno con noi quelli che con noi non stanno, ma stanno con noi anche quelli che sono contro di noi, perché non ci si può scucire dalla propria epoca! ecco com'è signorina, in questo consiste la passione dei poeti per le sbronze e la meditazione, e quando poi la situazione si fa disperata, i cieli si spalancano e l'idea si arrampica con la sua manina fino a raggiungere la luce, e io con la pala rivoltavo quel malto scatenato, e per prima cosa avevo dovuto spalarlo a ventaglio col volgemut, Socrate e Cristo non hanno scritto nemmeno una riga, e guardate un po'! il loro insegnamento è valido ancora oggi, mentre gli altri piú libri pubblicano e piú sono degli sconosciuti, è la cospirazione della storia, io una volta avevo fatto a gara con un saponaio nel salto a testa in giú dal biliardo e ero stato io il vincitore, certo alla fine la testa ce l'avevo bella piena di bozzi e bitorzoli, poi avevamo fatto di nuovo l' Ingresso trionfale di re Faruk, tutte le sventolone del locale ci avevano partecipato, ma poi si era messo a armeggiare Olánek, quella carogna che commerciava in mobilio vecchio e in quadri, una volta era arrivato con un quadro e [...]

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