Copertina
Autore Hugh Johnson
Titolo Il libro dei vini 2004
SottotitoloConoscere scegliere il vino
EdizioneRosenberg & Sellier, Torino, 2003 , pag. 358, dim. 95x195x15 mm , Isbn 978-88-7011-892-6
OriginaleHugh Johnson's Pocket Wine Book 2004
EdizioneMitchell Beazley, London, 2003
TraduttoreLucia Panzieri
LettoreRiccardo Terzi, 2003
Classe alimentazione
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Indice

Appuntamenti per il 2004                   5
Come usare questa guida                    7
L'annata 2002                              8
Il 2001: uno sguardo a distanza            9
La temperatura ideale                     11
Vitigni                                   12
Vini e piatti                             21
I piatti per i grandi vini                34

Francia                                   36
Chàteaux del Bordeaux                     96
Italia                                   124
Germania e Lussemburgo                   159
Spagna e Portogallo                      184
Sherry, Porto e Madeira                  209
Svizzera                                 219
Austria                                  224
Europa centrale e sudorientale           232
    Ungheria                             234
    Bulgaria                             238
    Slovenia                             241
    Croazia                              243
    Bosnia Erzegovina e Serbia           245
    Montenegro e Macedonia               246
    Repubblica Ceca                      246
    Slovacchia e Romania                 247
    Grecia                               249
    Cipro                                252
    Russia                               253
    Moldavia, Ucraina e Georgia          254
Asia, Africa del Nord ed Estremo Oriente 255
Inghilterra e Galles                     259
America del Nord                         264
    California                           265
    Pacifico nordoccidentale             289
    A est delle Montagne Rocciose        294
    Il Sudovest e le Montagne Rocciose   297
    Canada                               299
America Centrale e America del Sud       301
Australia                                310
Nuova Zelanda                            328
Sudafrica                                338

Alcuni termini tecnici                   351
    Come valutare un vino                353
    La scala Johnson                     353
    Cosa bere oggi in un mondo ideale    354
    Tabelle delle annate                 356

 

 

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Pagina 5

Italia



Il vino è un elemento fondamentale nello stile di vita italiano. Fino a poco tempo fa, un pasto senza vino in Italia era praticamente inconcepibile. La vite si coltiva in quasi tutte le regioni e province, con grande varietà di intenti e risultati: in questo l'Italia è seconda solo alla vicina Francia.

Il paese produce qualcosa come 55 milioni di ettolitri all'anno, che le consentono di avere, insieme alla Francia, un ruolo di assoluta rilevanza sulla scena enologica mondiale. Oggi gli italiani bevono meno di prima, ma il vino che bevono è di migliore qualità. Il conflitto che perdurava nella coscienza nazionale tra il vino come elemento sostanziale o piacere da concedersi si è risolto a favore del secondo aspetto. Ma la tensione rimane ed è chiaramente visibile nella proliferazione di vini dai nomi indecifrabili e con pochi legami chiari al proprio terroir.

Spesso sono di qualità eccellente e contribuiscono con un forte impatto all'affermarsi della propria regione, ma sono comunque continuamente contestati per la confusione che inducono nei consumatori.

Le prime denominazioni italiane, le DOC, sono state istituite negli anni Sessanta, ma non sono nate a garanzia di qualità - le rese, le varietà, i metodi di viticoltura e di invecchiamento erano praticamente lasciati al caso.

Le aziende con più grandi ambizioni sono state costrette ad agire al di fuori delle proprie denominazioni, instaurando così un sistema di produzione parallelo che tuttora esiste. Se da un lato i consumatori sono allibiti davanti al lunghissimo elenco di nomi da memorizzare, dall'altro è pur vero che mai prima d'ora si era presentata al consumatore una scelta di vini così splendidi. Le due regioni più importanti, il Piemonte e la Toscana, hanno sempre prodotto vini con legami inequivocabili a zone ben precise e facilmente identificabili. È qui che ha avuto luogo la rivoluzione di qualità, che oggi si diffonde ad altre parti del paese. Prima di tutto alla zona del Soave e al Friuli-Venezia Giulia, dove un approccio di stampo eccessivamente tecnologico aveva prodotto una certa standardizzazione dei vini bianchi, ora scomparsa. Il centro Italia - l'Umbria, e poi le Marche - ha subito risposto a questo cambiamento, seguito dall'Emilia Romagna, fino a ieri famosa solo per la sua produzione prolifica. E forse il segnale più incoraggiante è venuto dall'affermarsi della qualità e del carattere del sud e delle isole, grazie soprattutto all'atteggiamento di Bruxelles. Inoltre, dopo un fugace flirt con varietà di stile internazionale, l'Italia sta tornando alle sue uve autoctone. Molte di queste sono vitigni antichi, caratteristici e di stoffa originale che non hanno mai avuto, prima dell'avvento della produzione vinicola moderna, la diffusione che invece meritano.

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