Autore Dan Kainen
CoautoreCarol Kaufmann [testi]
Titolo Safari
EdizioneRizzoli, Milano, 2015 [2014], , pag. 17+14, ill., cop.rig., dim. 21x21x5 cm , Isbn 978-88-17-07164-2
TraduttoreEleonora Dorenti
LettoreLuca Vita, 2015
Classe bambini , ragazzi , natura












 

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Pagina 3

INTRODUZIONE
DAN KAINEN



Mio padre era un inventore, mio fratello un artista e io, quando ero ragazzo, amavo esibirmi come mago. Così mi piace pensare che queste immagini in Photicular siano il risultato anche di influenze famigliari, un insieme di innovazione, arte e magia.

Le immagini trattate con tecnologia Photicular non sono una nuova invenzione ma un'evoluzione della fotografia lenticolare, anche detta fotografia integrata. Usando lenti trasparenti di precisione e un database di immagini a colori, il movimento è ottenuto mediante lo scorrere delle lenti sulle immagini allineate e sovrapposte. Θ una tecnologia dinamica che offre opportunità uniche per far diventare delle immagini fisse delle sequenze in movimento: le immagini sembrano animarsi, come per magia, creando incredibili effetti ottici, come in un film 3D, e offrendo al lettore un'esperienza visiva totale e emozionante.

Il movimento degli animali mi ha affascinato fin da bambino: la straordinaria velocità del ghepardo che corre nella savana, l'andatura composta di un gorilla nonostante la mole imponente, o la corsa elegante di una zebra che combina potenza, agilità e resistenza, sono immagini che sprigionano un fascino unico (tra i miei libri preferiti da piccolo c'era Il Libro della giungla).

Come racconta Carol Kaufmann nell'introduzione al libro, è un'emozione unica osservare un animale nel suo habitat naturale. Ecco perché il safari mi è sembrata la scelta più indicata per il mio primo libro in Photicular. Un libro che permetterà a tutti di ammirare la straordinaria bellezza di un animale selvaggio in movimento!

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Pagina 20

GORILLA


Gorilla delle pianure occidentali (Gorilla gorilla gorilla)

Se volete fare un viaggio straordinario – anche se non facile –, andate nella giungla più remota, quella dell'Africa occidentale: potreste imbattervi nel gorilla delle pianure che, a proprio agio nel suo habitat naturale, sgranocchia foglie e germogli. Noterete un'inquietante familiarità – una sorta di umanità, non c'è parola più adatta –, spiazzante e confortante allo stesso tempo. Gli occhi del gorilla mettono a fuoco e riconoscono, la bocca si muove ritmicamente durante la masticazione, le dita afferrano con abilità i fili d'erba. Insieme alle altre tre specie di grandi scimmie – scimpanzé, bonobo e orangotango –, i gorilla sono i nostri parenti più prossimi. Che siano intelligenti è risaputo. Gli scienziati hanno notato che i gorilla usano le piante come fossero degli attrezzi: un ramo come bastone per tastare la profondità dell'acqua o come sostegno per guadare un fiume; un tronco d'albero come ponte per attraversare una palude. In cattività, poi, i gorilla hanno imparato il linguaggio dei segni.

Come gli esseri umani, i gorilla riconoscono i propri simili dall'aspetto fisico e non con il fiuto come gli altri animali. Le madri sono affettuose, affezionate e giocose con i cuccioli. Insegnano loro la disciplina con occhiate severe e grugniti d'avvertimento. Ridacchiano e gridano. Sorridono. I gorilla sembra abbiano emozioni, e possono esprimere amore, tristezza, imbarazzo, dolore e felicità. E, come le impronte digitali degli uomini, l'impronta del naso di ciascun gorilla è unica.

In natura un silverback – come è chiamato un maschio adulto con una striscia grigia lungo la schiena – è responsabile di tre o quattro femmine, dei cuccioli e di un maschio subordinato. Questo "maschio alfa" decide quando la famiglia deve dormire, mangiare o spostarsi.

I gorilla non hanno una dimora fissa, si spostano in continuazione e possono dormire anche per 13 ore. Durante il giorno, si procurano il cibo arrampicandosi sugli alberi per raccogliere frutta, cortecce, viticci e foglie di cui sono particolarmente golosi. Quando sono a terra, solitamente procedono a quattro zampe, con le mani piegate nella famosa "camminata sulle nocche".

I loro habitat si sono progressivamente contratti, a causa della crescita della popolazione umana, del disboscamento e dello sviluppo dell'agricoltura. Anche l'aumentata domanda di carne selvatica e la diffusione di malattie come l'Ebola hanno contribuito a decimarli. Recentemente una sottospecie di gorilla è stata dichiarata estinta.

Quando un pericolo – di solito un gorilla estraneo al gruppo – si avvicina e costituisce una minaccia, il silverback protegge la sua famiglia anche a costo della vita.

Si ergerà in tutta la sua altezza, ruggirà, si batterà il petto, agiterà le braccia e attaccherà: metterà cioè in atto quel comportamento che fa credere a molti che i gorilla siano animali aggressivi. In realtà non è così: il gorilla non vuole fare del male; desidera semplicemente che l'intruso se ne vada, in modo che la sua famiglia possa continuare a vivere tranquilla tra le amate piante.


MISURE: altezza 1.4-1.8 metri; peso 91-204 chilogrammi
VELOCITΐ: 32-40 chilometri all'ora
HABITAT: bassipiani e foreste paludose
DIFFUSIONE: Angola, Gabon, Guinea equatoriale, Repubblica del Congo,
Camerun e Repubblica dell'Africa Centrale
POPOLAZIONE: circa 110.000 esemplari a rischio d'estinzione
ALIMENTAZIONE: erba, foglie, frutta, termiti, formiche
DURATA DI VITA: 30-50 anni

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