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| << | < | > | >> |IndiceChe cos'è un atomo? 9 Quando è stata inventata l'idea dell'atomo? 17 Di cosa è fatto un atomo? 23 Che cos'è il nucleo dell'atomo? 33 Cosa distingue un atomo dall'altro? 41 Ringraziamenti 55 Indice analitico 57 |
| << | < | > | >> |Pagina 23Di cosa è fatto un atomo?Marco guarda il suo pigiama rosso con un'aria improvvisamente interrogativa: — Vuoi dire che gli atomi del mio pigiama rosso non sono rossi? Albert — No, Marco, gli atomi del tuo pigiama rosso non sono rossi. Allo stesso modo, gli atomi che si trovano in un pezzetto di gomma morbidissima non sono morbidi, in ogni caso non più di quelli che si trovano in una pietra preziosa, che invece è molto dura. Marco — Ma gli atomi sono colorati? Albert — No, Marco, gli atomi non sono colorati. Marco — Poverini! Devono avere una vita tristissima... Albert — No, non credo, perché gli atomi sono capaci di assorbire la luce e anche di emetterla. Credetemi, ne vedono di tutti i colori! Ma questo i Greci non l'avevano intuito. Paolo — Allora si erano sbagliati? Albert — Sì e no. L'idea dell'atomo era davvero geniale, ma oggi sappiamo che gli atomi, quelli veri, non sono come li avevano immaginati i Greci. Del resto, oggi abbiamo a disposizione strumenti che loro non avevano. Tanto per cominciare, si è capito che l'atomo non era indivisibile. Č costituito, prima di tutto, da un nucleo... Marco – Come il nocciolo delle ciliegie? Albert – Sì, come il nocciolo delle ciliegie. Ma il nucleo di un atomo è molto più piccolo di un nocciolo di ciliegia. E c'è un'altra differenza: attorno al nucleo si agitano delle particelle, che sono oggetti minuscoli, una specie di piccolissime biglie. Queste particelle si chiamano «elettroni». Sono granellini di materia che ruotano attorno al nucleo, un po' come i pianeti ruotano intorno al Sole. Si chiamano così perché possiedono una carica elettrica. Paolo – Cos'è una «carica elettrica»? Albert – Nel linguaggio comune la parola «carica» può avere diversi significati, ma in fisica indica una caratteristica delle particelle, una specie di etichetta che permette di caratterizzarle. L'elettrone, per esempio, ha una carica elettrica negativa. Il nucleo, invece, ha una carica elettrica positiva. Poiché le cariche positive e quelle negative tendono ad avvicinarsi, gli elettroni vengono attratti dal nucleo, e quindi non si possono allontanare. Paolo – Vuoi dire che il nucleo li tiene al guinzaglio? Albert – Sì, in un certo senso, ma non immaginare che fra il nucleo e gli elettroni ci sia una corda! L'attrazione che li tiene uniti è prodotta da una forza invisibile, capace di agire a distanza. Questa forza si chiama «forza elettromagnetica»: è responsabile del movimento degli elettroni intorno al nucleo, e anche del potere attrattivo delle calamite. Paolo – Ma scusa, questi elettroni che stanno nell'atomo devono essere ancora più piccoli dell'atomo, visto che si trovano al suo interno... Albert – Bravo, hai capito. Effettivamente gli elettroni sono più piccoli dell'atomo. In realtà, il diametro del l'atomo corrisponde all'incirca al diametro della loro traiettoria intorno al nucleo. Paolo – Il decimo di non mi ricordo più quanti miliardesimi di metro di cui parlavi prima? Albert – Esattamente: il decimo di miliardesimo di metro di cui parlavo prima. Marco – Tutti questi numeri per me sono arabo. Però ho capito che, per gli elettroni, un atomo è come una giostra. Albert – In un certo senso. Ma nell'atomo i posti sono gratis e la giostra in questione gira a una velocità che non puoi neanche immaginare. In un secondo, gli elettroni fanno dieci milioni di miliardi di giri...
Paolo – E, a parte girare in tondo come scemi intorno
al nucleo, cosa fanno i tuoi elettroni?
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