|
|
| << | < | > | >> |Pagina 3 [ inizio libro ]Con la donna in mente e un profondo disagio nel cuore, Spencer Grant guidava nella notte scintillante, alla ricerca della porta rossa. Il cane, attento, sedeva silenzioso accanto a lui. La pioggia picchiettava sul tetto del furgone.Senza tuoni o lampi, senza vento, il temporale era giunto dal Pacifico al termine di un oscuro crepuscolo di febbraio. Più di una pioggerella ma meno di un acquazzone, si portava via tutta l'energia della città. Los Angeles, con i suoi dintorni, era divenuta una metropoli senza mordente, tensione o vivacità. Gli edifici si confondevano, il traffico procedeva lento e le strade sembravano sciogliersi in una grigia foschia. A Santa Monica, le spiagge e l'oceano nero alla sua destra, Spencer si fermò a un semaforo. Rocky, un incrocio poco più piccolo di un labrador, studiava con interesse la strada davanti a loro. A volte quando erano sul furgone, un Ford Explorer, Rocky scrutava attentamente il paesaggio dai finestrini laterali, anche se di solito era più interessato alla strada che si snodava davanti a loro. Anche quando si trovava nella zona di carico, dietro i sedili anteriori, solo di rado il cane sbirciava dal finestrino posteriore. Gli dava fastidio vedere il paesaggio che si allontanava. Forse il movimento gli faceva girare la testa, cosa che non avveniva con le immagini che gli correvano incontro.
O forse Rocky associava l'autostrada che andava
rimpicciolendosi alle loro spalle all'idea del passato.
Aveva ottime ragioni per non volersi soffermare sul passato.
|