Copertina
Autore Milan Kundera
Titolo L'insostenibile leggerezza dell'essere
EdizioneAdelphi, Milano, 1986 [1985], Fabula 1
OriginaleNesnesitelnà lehkost bytì [1984]
TraduttoreAntonio Barbato
LettoreRenato di Stefano, 1986
Classe narrativa ceca
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Indice


I.   La leggerezza e la pesantezza       9

II.  L'anima e il corpo                 45

III. Le parole fraintese                85

IV.  L'anima e il corpo                135

V.   La leggerezza e la pesantezza     177

VI.  La Grande Marcia                  247

VII. Il sorriso di Karenin             283

 

 

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Pagina 11

L'idea dell'eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell'imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l'abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all'infinito! Che significato ha questo folle mito?

Il mito dell'eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un'ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla. Non occorre tenerne conto, come di una guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo che non ha cambiato nulla sulla faccia della terra, benché trecentomila negri vi abbiano trovato la morte fra torture indicibili.

E anche in questa guerra fra due Stati africani del quattordicesimo secolo, cambierà qualcosa se si ripeterà innumerevoli volte nell'eterno ritorno?

Sì, qualcosa cambierà: essa diventerà un blocco che svetta e perdura, e la sua stupidità non avrà rimedio.

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