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| << | < | > | >> |Indice7 Prefazione 11 Premessa 13 Prime cartoline di foquita: dalle isole Galapagos alla Sicilia 35 Dove si racconta dell'arrivo di saltincielo e della sua vita straordinaria 57 Saltincielo e il Grande Gioco della Creazione 75 Foquita, altri animali e il bipede Charles Darwin 101 Lezioni di matematica per foquita e i delfini cuccioli |
| << | < | > | >> |Pagina 1510 giugno '97
dalle isole Galapagos
Come puoi vedere, sono una foca-cucciolo-otaria di circa tre anni e mezzo. La foto mi è stata scattata da uno strano bipede della tua stessa razza che non avevo mai visto, di passaggio dalle nostre parti (isole Galapagos). Il mio nome è foquita alcazar e mia madre, che presto ti farò conoscere, si chiama fernandina. Io adoro stare in acqua dove posso fare mille giochi meravigliosi, per non dire piroette. E poi, l'acqua fa diventare la mia pelliccia lucida e lucente, come puoi vedere dalla foto. Sono molto fiera della mia pelliccia e dei miei baffetti. E, appunto, ti mando tre baffetti — che sono i vostri bacetti, tua foquita | << | < | > | >> |Pagina 1720 giugno '97Come puoi vedere dalla seconda cartolina, qui sono in tenero colloquio con mamma fernandina: felice nell'acqua, il mio elemento naturale. Mi diverto un mondo a sguazzare e fare mille piroette. Mamma dice che così non imparerò mai a stare con le pinne a terra... ma io odio la terraferma perché a terra sono goffa e impacciata, mentre in acqua, vedessi! Sono leggera e agile come una ballerina, e poi la mia pelliccia in acqua è lucida e lucente e fa la sua figura mentre a terra si sporca e perde il suo splendore. Ti mando un baffetto, sempre tua foquita | << | < | > | >> |Pagina 1922 giugno '97Oggi ti voglio raccontare come mai mi chiamo foquita. Il mio nome è di origine spagnola. Quando mamma mi aspettava, mio padre alonso alcazar si trovava in alto-oceano per le sue scorribande interminabili e solitarie. A un certo punto si è imbattuto in un galeone spagnolo affondato. Dentro uno scrigno c'erano meravigliosi gioielli di Siviglia, Granada e Cordoba! Così li ha portati in dono alla mamma, la sua adorata fernandina che ne andava pazza e, ancora oggi, se ne vanta con le amiche. Mamma allora ha deciso di chiamarmi foquita, che in spagnolo significa "focanina". Io di questa Spagna non so niente; mi dicono che è dalle tue parti. Papà alonso mi ha promesso che quando sarò più grande mi porterà con lui nelle sue scorribande in alto-oceano, e così potrò andare anche nel mare di Spagna; ma io per ora sto attaccata alla pelliccia di mamma perché sono ancora piccola. Da grande si vedrà! Ti mando tre baffini, sempre tua foquita | << | < | > | >> |Pagina 307 luglio '97In una notte buia buia, mentre ero arrotolata e stretta alla pelliccia di mamma fernandina, non so perché mi sono venuti pensieri tristi.
E se noi cuccioli – mi dicevo – fossimo soli al mondo senza i grandi? E se i
grandi fossero soli al mondo senza i cuccioli? E questo tristissimo pensiero non
mi abbandonava...
E, improvvisamente, mi sono calmata mentre sentivo battere il cuore di mamma fernandina. Ho immaginato che noi cuccioli scorrazzavamo felici, liberi, beati mentre i grandi, un po' più lontani, sbrigavano le loro faccende. Ma c'eravamo tutti e sono caduta in un sonno profondo mentre le onde, piccole come sempre, mi cullavano. Ti mando due baffini, sempre tua foquita | << | < | > | >> |Pagina 2710 luglio '97Trallarallero - trallarallà, saltincielo presto è qua. Sono emozionantissima, non sto nella pelliccia, figurati che dopo circa un anno che era partito da Galapagos sta per tornare saltincielo soprannominato anche delfinunicum-saltadoregno grande amico e adorato da tutti i cuccioli acquatici dell'arcipelago a cui racconta meravigliose storie: viste—mai—viste raccolte da tutte le parti del mare. Saltincielo ha visitato: Brrr!!... Mi viene il freddo, o se preferisci la pelle di foca! Ha incontrato tutta, dico tutta la fauna marina. Ha conversato con le tartarughe marine di Tai-wan. Si è intrattenuto con le balene e i capodogli di Schin-schin. Ha raccolto le confidenze delle orche di capo Palomar. Ha ascoltato le storie buffe dei pesci-luna e palla dei fondali di Schera-din, ha consolato le piovre giganti di Rhe-fris, che sono spesso tristi e depresse. E, infine, ha ascoltato storie di amori e passioni delle e potrei continuare per ore... Č conosciuto come l'ilare giullare del mare perché racconta meravigliose storie di posti sperduti e inaccessibili. Tutti rispettano saltincielo ed è amatissimo. Insomma, da noi è considerato una vera celebrità. Tutti gli abitanti dell'isola gli stanno andando incontro sulla riva e dal lontano orizzonte si riconosce per i suoi guizzi che arrivano fino al cielo! | << | < | > | >> |Pagina 4715 luglio '97Saltincielo, nei quattro mesi che passa alle Galapagos, oltre che con noi cuccioli, vive molto del suo tempo con la nostra amata zia - cantastorie - foca - sibilla soprannominata da noi cuccioli zia scintilla! Perché, quando dà la stura alle sue storie, non si fermerebbe più, come le scintille scoppiettanti del fuoco: una incalza l'altra. Lui e la zia si vedono alla forgia vecchia, detta anche "baia dei castori", dove si trova una speciale alga di cui i castori sono ghiottissimi.
Saltincielo
e foca
sibilla
fanno lunghe passeggiate marine al lume di luna: c'è del tenero fra loro e,
comunque, una grande amicizia, perché sono due tipi solitari-liberi-fantasiosi.
Le mamme delfine, che di queste cose se ne intendono, dicono:
| << | < | > | >> |Pagina 626 agosto '97Per il grande Gioco della Creazione ho scelto una cartolina che rappresenta le dune-oceano... Potrei guardarla sempre, senza stancarmi mai.
Qui tacciono e sono quiete e immobili. Poi inizia il loro:
Percorrono infinite miglia senza stancarsi mai perché sono portate dalle ali del vento. Forse, in natura, soltanto le balene percorrono spazi altrettanto sconfinati.
Chissà quante cose si raccontano le dune, mentre sono trasportate dal vento. E
chi le ha udite racconta di
Sarei voluta rimanere sveglia tutta la notte, pensando alle dune-oceano, ma il sonno mi ha vinto. Ti mando due baffini, sempre tua foquita | << | < | > | >> |Pagina 72Certo vivere a Palermo non deve essere un inferno e vicina c'è Mondello per non dire di Scopello — non ne posso proprio più me ne vado a Cefalù. Se la vita mi va stretta poi ripasso per Mistretta, Barcellona di Sicilia la attraverso con l'aprilia, Barcellona di Gaudì per la rambla a mezzodì. Rocca di Caprileone c'è davvero il solleone, vado al Capo di Milazzo mi comporto come un pazzo. No, io rimango a Gibilmanna per nascondermi a Marianna. Fai la spesa tu a Gratteri? Io, a Gratteri? No, di certo vado a zonzo ... quale rima trovo in onzo? Ho trovato: raperonzo(lo)! Scaccia le malinconie l'aria delle Madonie. Cosa dici di Martino? Là si beve del buon vino. San Martino di Castrozza io noleggio una carrozza... San Martino delle Scale chi le scende e chi le sale, me ne vado poi a Isnello dove resta un asinello e un tiranno dominò a Gualtieri di Sicaminò. Poi c'è Gliaca di Piraino elegante come un daino per non dire di Altofonte no, non dirlo a Rodomonte: meglio stare a Spadafora non andar tutti in malora! Forse a Termini Imerese puoi conoscere un marchese? Solo a Rocca di Valdina puoi incontrarlo, madamina. No, non vado a Partinico allattar devo il "nutrico". Restar devo qui a Randazzo dove vivo un amorazzo. Poi ritorno ad Agrigento la paura può far cento. La paura può far cento? La paura fa novanta (certo tu non sei una santa!) Si sta bene solo a Patti. Meglio sola a conti fatti... Tu sei di Castelvetrano? Via, stringiamoci la mano. Mentre resto qui a Catania in balia son di una smania — forse è di Caltanissetta ma non usa la borsetta — a Contesa Entellina io fui punto da una spina, mentre poi a Pace del Mela veglio al lume di candela. E alle grotte d'Alcantara tromba, piffero e fanfara... .............................. Questo è un fiume di parole senza senso come fole. Ora termino il mio detto quatta quatta torno a letto sono proprio una monella pepe, zucchero e cannella, prima voglio salutare i paesi in riva al mare, di montagna e di collina: ho trovato una perlina. Così io prima di lasciarvi voglio sì comunicarvi: queste sono, in verità, le parole in libertà.Il gioco delle "parole in libertà" è meraviglioso, perché rimbalza da una parola all'altra, e si potrebbe continuare all'infinito, come nel moto perpetuo che, come sai, è l'ottavo comandamento del nostro decalogo. Avrai notato che, per questo gioco, abbiamo scelto paesi, città e contrade della tua isola. Anche noi cuccioli abbiamo i nostri informatori! Ma... a quando una tua cartolina? Sempre tua foquita | << | < | > | >> |Pagina 7710 settembre '97
... ancora dalle isole Galapagos
Ieri ho visto una testuggine che di nome fa tetraggine mi è venuta l'allegria nel vederla andare via. Cento metri fa in un'ora: «Non ha fretta la signora?». L'ho pregata poi di darmi qualche cenno su Charles Darwin E lei fa la smemorata: «Ben più tardi sono nata solo george fu testimone della nota spedizione!». Ora george io vo cercando per aver la spiegazione della nostra evoluzione Sono infatti sulle tracce di george "il solitario", come lo ha battezzato Charles Darwin: una tartaruga gigante di circa duecento anni che ha avuto la ventura di conoscere il grande naturalista. George e saltíncielo sono i più noti acquatici dell'arcipelago delle Galapagos e non c'è cucciolo che non li conosca. Saltincielo ci racconta le storie di oggi.
George,
invece, ci racconta cose memorabili dei tempi passati. Ha una memoria
più resistente dello scoglio, che neanche la sua veneranda età ha scalfito. Ricorda
ogni fatto delle Galapagos come lui stesso dice:
Il nostro amato george non si fa vedere da circa un anno, è:
E noi cuccioli, in coro, cantiamo:
Di noi cuccioli si lamenta, perché sostiene che non abbiamo rispetto per niente e nessuno e siamo ignoranti. Noi, però, gli siamo affezionati.
Ormai
george
non lavora più e la comunità lo mantiene per tutto il tempo che
non è in letargo. In cambio lui fa piccoli trasporti a dorso di guscio da un atollo
all'altro. E, ogni tanto, si sente biascicare:
Qui all'arcipelago lo aspettiamo con trepidazione perché per noi è un'istituzione. Ti darò presto sue notizie e ti mando due baffini. Sempre tua foquita | << | < | > | >> |Pagina 96... ancora dal monte Gibilmanna (Sicilia)
5 ottobre '97
Cara foquita,
l'estate è finita e bisogna tornare in città. I grandi fanno le valigie e io ti mando
questa ballata autunnale, perché già c'è aria di scuola...
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