Copertina
Autore Guido Leotta
Titolo Stagioni che cambiano (1981/1991)
EdizioneMoby Dick, Faenza, 1991, I libri dello Zelig 13
LettoreRenato di Stefano, 1993
Classe narrativa italiana
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Pagina 13

All'inizio era torma vociante e confusa, e nella Notte più profonda regnava senza opposizione il brusio disorganizzato. Nella Notte vuota galoppava il Vuoto mastodontico e tribilluplo dai mille sfaccettati occhi di mosca.

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Pagina 47

Ai miei amici non piace parlare di grandi questioni. Passiamo lunghe serate di fronte a una bottiglia che ci ricorda qualcosa o qualcuno, lasciando rimbalzare qua e là un commento, una considerazione gratuita su faccende di scarsa importanza. O meglio, senza importanza alcuna, ma che per noi rappresentano il fulcro dell'intera giornata.

Amiamo la penombra, la musica soffusa e le storie dei vecchi, di quei vecchi che sanno miscelare con maestria realtà e leggende, cronache e storia, vizi e virtù, e che non stancano neppure all'ennesima inevitabile replica.

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Chi suona non s'adegua all'elettricistica, chi scrive si tiene lontano dal sensazionalismo, chi disegna predilige china e pastelli, chi lavora un terzo della giornata ne aspetta con sufficiente impazienza i rimanenti due terzi. Chi alza la voce non esce volentieri con noi.

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Ci disturba invecchiare, ma siamo oltremodo curiosi di vedere come andrà a finire. La nostra gara preferita è quella dei duecento piani, ma stentiamo a concludere i cento. Per noi il mezzofondista è già un marziano.

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Siamo pronti a contraddirci, a non tener fede, a deludere, ad andare dino in fondo. Ci rimettiamo quasi sempre, ma convinti di guadagnarci, un domani.

Ci troviamo spesso in numero dispari, purtroppo inferiore a tre.

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Pagina 226

Sogghigna il poliziotto. Con favore commenta, tra sè, le invidiabili mire. I colpiti zampillano, ora. Manzo non termina il suo bere. Cade tra miliardi di cocci attendenti a fauci spalancate. Tico poi su di lui. Gentle è infine. Nel silenzio abissale piovosamente precipitano ulteriori bicchieri, bottiglie, specchiere.

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