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| << | < | > | >> |Pagina 3Fin dalla notte dei tempi, prima ancora che nascesse la scrittura, i miti parlano ai nostri sentimenti più profondi e rispondono ai grandi quesiti dell'uomo. In ogni civiltà sono associati a una ricca iconografia. In quella egizia, la natura, le emozioni, gli avvenimenti sono divinizzati: Bastet, dea della maternità e del calore solare, si manifesta nelle sembianze di una gatta. La mitologia greca, a noi più vicina, ha fortemente influenzato l'intera civiltà occidentale: su un antico vaso di terracotta, come a margine di un manoscritto medievale o sulla tela di un grande maestro, rivivono le gesta e le vicende amorose di dèi, mostri ed eroi: il loro variegato e appassionante universo riflette gli stessi desideri, qualità e difetti del genere umano. Quanto al pantheon indù, con le sue 33 333 divinità, si mostra assai ben fornito e intrigante, con a capo Ganesha dalla testa elefantina, che allontana gli ostacoli assicurando fortuna ad ogni impresa. Nella città proibita del Celeste Impero, l'onnipresente drago fiammeggiante simboleggiava autorità, fertilità, bontà e forza, dispensando ricchezza e prosperità. Senza dimenticare il qilin, o unicorno cinese, rappresentato con il corpo di un cervo coperto di scaglie, con la testa simile a quella del drago, zoccoli equini e coda di bue. Per i Pellerossa, il Grande Spirito animava ogni elemento della natura, fosse albero, animale o montagna; le vicende fantastiche del sole, delle stagioni, delle belve si rianimavano nelle danze rituali, sui totem e sulle pelli di bisonte. Quanto al calumet, il suo fumo portava le preghiere fino alle divinità celesti. Con semplici matite colorate o con pennarelli, fate rivivere le più belle storie dell'Umanità. Rilassatevi e scoprite il piacere di creare. Élodie de Dreux-Brézé, Connaissance des Arts | << | < | > | >> |Pagina [...]| << | < | |