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| << | < | > | >> |Indice9 Ringraziamenti 13 Al lettore RISONANZE CELESTI 19 Introduzione 19 L'orso sta sempre fuori della caverna, ovvero il nostro malessere psichico quotidiano 20 Le risposte generose alla sofferenza psichica... 24 ...e le risposte regressive 27 Difficile l'ascolto di chi soffre nell'anima 29 Non ridurre un essere umano a una patologia 30 Oggi chiedere al medico una vera attenzione è anacronistico e rivoluzionario 31 L'ipotesi di questo libro 33 Incontro di due saperi affini 33 186 scienziati contro altri 187 più i fisici di «Matrice S» 36 Pensare l'universo come un'unità aiuta a vivere 37 Lo psichiatra che guarisce i suoi pazienti senza lettino e senza pillole 38 Riconoscere le idee vincenti 39 Riconoscere le differenze tra le creature è necessario per la vita 40 I rischi delle professioni d'aiuto 41 Vicissitudini del terapeuta 44 L'ostacolo alla comprensione è nella storia del medico 44 Una diagnosi esatta e veloce 49 L'oroscopo serve al terapeuta personalmente 52 Centrare il bersaglio 53 Evitare la perdita di tempo e l'appiattimento terapeutico 55 Lo psicoterapeuta ha bisogno di una risonanza magnetica della vita intera 57 Il malessere psichico andrebbe prevenuto dalla scuola 59 Le psicoterapie moderne 60 L'oroscopo aiuta il medico a considerare e rispettare le possibilità e le risorse del suo paziente 63 Terapeuti ai quali l'astrologia piace 66 La psicoterapia può aiutare l'astrologo a non finire nella buca 69 L'uomo ha sempre guardato al cielo stellato per guarire 69 Le origini 69 Collocazione neutrale dell'astrologia fra gli altri saperi umani 70 L'archeoastronomia dimostra l'importanza del cielo stellato per i primi uomini 71 Gli sciamani e le stelle, occhi della Grande Madre 74 Cina. Il tempo giusto per la medicina giusta nella terra dell'Imperatore Giallo. 77 La casa che porta salute 79 La danza delle stelle taoista 80 Moxibustione, ago ed erbe per la depressisone e le malattie mentali. Per il medico taoista non è mai tardi 82 India. L'astrologia arte della Dea 84 Prevenire non soltanto prevedere 85 Una mente sana in una casa sana 87 Il santone che guarì un'otite psicosomatica 89 Corpo e mente nella medicina ayurvedica 90 Corpo e mente in astrologia 91 Causa e tempi della sofferenza della mente 95 Cure preventive per la mente: controllo del respiro, musica, astrologia 97 Rimedi 99 Le preziose pietre preziose 101 I mantra 103 Tra medico e paziente è necessaria l'armonia stellare 104 Tibet. La medicina nel Paese delle Nevi 107 La cura della mente secondo dama Lobsang... 108 ...e secondo i lama medici uomini 110 La cura tibetana della malattia mentale secondo il lama che ne fu affetto e secondo i Bönpo 114 I grandi monasteri tibetani di medicina e astrologia 116 Giappone. Il Buddha Blu della medicina e dell'astrologia e il suo prezioso mantra 119 Mesmer ovvero il medico che attirava a sé gli uomini e gli animali 125 Il fluido guaritore 126 Le pazienti di Mesmer 127 Entrare in risonanza con il malato 130 L'eredità di Mesmer 133 Mesmer oggi 135 Freud, Ferenczi, Jung e l'occulto 135 I tarocchi di Freud 136 Spifferi occultistici in casa Freud 141 Freud si interessa ai bioritmi 147 Freud, Jung e l'astrologia 147 Le analogie tra psicoanalisi e astrologia 150 Una spiritualità kitsch da cui difendersi 153 L'«astrologo di corte degli psicoanalisti»: Sandor Ferenczi 158 Ricerche a tre su occultismo e parapsicologia 161 Perché tanta paura delle «colonie tropicali» dell'occulto 162 Jung, esploratore dell'occulto 165 L'astrologia, passione dell'epoca di Jung 173 Nel 1935 il Club di Zurigo studia ufficialmente l'oroscopo di Jung 174 ...e quarant'anni dopo è sua figlia ad analizzare l'oroscopo di Jung 175 Ciò che veramente ha detto Jung dell'astrologia 199 Cosa chiede uno psicologo a un astrologo, ovvero ciò che Jung ha insegnato a sua figlia sull'astrologia 201 Eranos 204 Mircea Eliade 207 Dopo Jung 207 L'astrologia psicoanalitica francese 210 Studi sull'amore 213 Statistiche, statistiche 214 James Hillman, ovvero il pregio dell'astrologia è di essere un sistema né moralizzante né normalizzante 218 Ogni oroscopo di nascita è buono: Dane Rudhyar 221 Un'astrologa assagioliana, ovvero il saper guardare a vecchi spauracchi con occhi diversi 224 Astrologia e psichiatria a braccetto, ovvero le scoperte convergenti di un astrologo e di uno scienziato 225 Ancora statistiche, per quel che valgono, e applicazioni, che forse servono 231 Ernst Bernhard, ovvero tutto si può elaborare, compreso l'oroscopo 234 Un analista stupefacente 242 Bernhard e Jung: altri due maestri che dovettero separarsi 245 Per fare astrologia occorre una grande religiosità 250 Allievi illuminati... 252 ...e il pupillo che non seguì le orme del maestro 254 Bernhard, Fellini e altri 257 Nuovi orizzonti 257 Gli astrologi classe di potere occulta? 259 Venere e la vitamina PP, ovvero l'astrologia e la nutrizione 265 Il controllo astrologico delle nascite del dottor Jonas 268 L'astrologia e l'arte 273 L'astrologia e la giustizia, ovvero una lente per Sherlock Holmes 276 L'astrologia e il lavoro, ovvero qual è la mia strada 277 Astrologia e risonanze segrete, ovvero perché mi piace tanto Mozart 279 Appendici 281 Franz Anton Mesmer: Franciscus Antonius Mesmer De Planetarum influxu in corpus humanum 293 La relazione tra Freud e Jung sul divano dell'astrologo 296 Lettera di Jung ad André Barbault del 1954 299 Qualche testo per avvicinarsi all'astrologia 301 Glossario dei termini psicoanalitici 304 Glossario dei termini astrologici e astronomici 311 Note |
| << | < | > | >> |Pagina 13Aprire gli occhi sul mondo e vedere per prima cosa oltre al viso di mia madre la cupola d'argento dell'Osservatorio Astronomico romano di Monte Mario, perché la casa paterna si trova proprio lì sotto. Durante l'infanzia, essere portata a giocare nel giardino profumato di resina di pini e sonoro d'uccelli del parco Mellini che ospita l'Osservatorio, giusto ai piedi della bianca torre del Solare. Nascere, e sentire in casa il pianto e le angosce di una sorellina colpita in tenera età da una meningite che diventerà ritardo e poi psicosi. Accorgerci tutti in famiglia della periodicità, della regolarità da pendolo d'orologio delle sue crisi in coincidenza con le fasi lunari. A 16 anni, trovare in un libro di astrologia la descrizione della mia atmosfera psicologica abituale fotografata in una riga e mezzo, e accorgermi del sollievo immediato prodotto da quella spiegazione non normalizzante né moralizzante, sintetica eppure profonda. Dopo anni di esplorazioni psicoterapeutiche trovare solo nell'astrologia la spiegazione profonda del fascino e della straordinaria capacità terapeutica di un personaggio che non faceva di mestiere il medico, ma guariva con la sua sola presenza depressioni profondissime e fobie paralizzanti. Cercare, tutta la vita, ogni spiegazione e ogni cura possibile per la sorellina e per l'angoscia della famiglia. Incontrare qualche raro terapeuta illuminato, empatico ed efficace, e una lunga serie di medici impotenti, supponenti, superficiali, devastatori, evasivi. Viaggiare in India, in Tibet, in Giappone, cercando lumi nelle altre tradizioni, in un'altra medicina mentale. Considerare tesoro ogni minima informazione terapeutica diversa dall'elettrochoc e dagli psicofarmaci. Da tutto questo è nato il libro, che vuole raccontare cosa un'eterodossia, un pensiero altro, come l'astrologia, può offrire per salvaguardarci contro il pensiero unico, che nel campo della cura della psiche è la fissità sulla materia e sulla droga chimica. La mia forte motivazione ha illuminato percorsi terapeutici abbastanza difficoltosi per scarsità di notizie e perché giudicati marginali dalla scienza occidentale ufficiale, esperienze lontane nello spazio e nel tempo come le astrologie mediche sciamaniche, cinesi, indiane e tibetane ed esperienze più vicine come l'astrologia psicoanalitica e quella nutrizionale. In questo bosco poco frequentato, folto di sentieri affascinanti, perché l'astrologia è anche un documento di una serie di altre questioni (essa possiede in sommo grado valore congiuntivo, mostra molte parentele), lo scudo della formazione accademica e delle mie analisi, freudiana, junghiana, transazionale, sistemica, mi ha protetto con facilità dalle trappole dell'astrologia commerciale o squalificata, e il segnale infallibile del cuore mi ha fatto tesaurizzare come prezioso ogni insegnamento che aveva un senso, che produceva un benessere anche minimo, da dovunque provenisse. Nel bosco della ricerca ho incontrato molti aiutanti, primi le persone care e gli amici illuminati, sempre compattamente incoraggianti nella grande fatica. E poi, il caso, che mi ha permesso di ritrovare tra non poche difficoltà la tesi di laurea, di cui finora si negava addirittura l'esistenza o che si dava per dispersa, di Franz Anton Mesmer, l'iniziatore occidentale della psicoterapia moderna, tesi sull'influsso dei pianeti e specie della Luna sulle malattie soprattutto psicosomatiche. Provo un sentimento di riconoscenza e di vera gioia per aver potuto rendere omaggio a questo grande personaggio illuminato e generoso, ancora oggi ingiustamente oscurato e calunniato, che pose fine al trattamento esorcistico delle malattie psichiche, precursore di idee straordinarie come la risonanza magnetica e la necessità di prevenire le grandi calamità naturali, poiché nella sua tesi egli descrive non solo i tifoni ma anche gli tsunami ed esempio di uno stile terapeutico innanzitutto gentile con il paziente psichico. Io considero la gentilezza la somma virtù del medico, soprattutto il medico della psiche. I medici tibetani e cinesi nel loro codice etico parlano esplicitamente della gentilezza, diversamente da Ippocrate, e lo si vede, nella medicina occidentale. Sempre il caso mi ha permesso di incontrare alla fine della sua vita lama Gyen Lodro, astrologo personale del Dalai Lama, primo di una piccola serie di medici tibetani di massimo livello che mi hanno fatto intravedere un punto di vista terapeutico ricco di fronesis, saggezza pratica. Ancora il caso mi aveva fatto incontrare molto prima, a 23 anni, un altro aiutante magico, Ernst Bernhard, lo psicoterapeuta che portò il pensiero di Jung in Italia e della cui neonata associazione sono stata segretaria per breve tempo. L'esempio di Bernhard, che come Jung usava moltissimo l'astrologia nelle terapie, ha validato il mio antico interesse per le stelle, incoraggiandomi a proseguire e ampliare. Così ho potuto ritrovare segnali inediti o poco esplorati del vivo interesse di Freud, ma anche dei grandi freudiani francesi, per l'occulto; soprattutto sono rimasta sbalordita dalla reale vastità, profondità e persistenza dell'interesse di Jung per l'astrologia – riunendo credo per la prima volta la testimonianza non solo di tutta la sua opera scritta finora conosciuta, ma anche delle sue lettere non conosciute in Italia e delle interviste – e di altri personaggi della cultura della sua epoca, come Yeats, Pessoa, Eliade, Miller, tutte menti che le scoperte astronomiche del loro tempo – gli studi sulle comete insolitamente frequenti, a quell'epoca, e i nuovi telescopi – orientavano verso una visione diversa del posto dell'uomo nell'universo, per non parlare della figlia di Jung stesso, Gret, che analizza astrologicamente la vita del padre. Questo anche per ridimensionare il tentativo di Jones, il bigotto biografo di Freud, di «normalizzare» riduttivamente la reale apertura di Freud verso l'occulto, nonché di alcuni junghiani e freudiani che hanno cercato di minimizzare la profondità e fondamentalità dell'interesse di Jung, di Ernst Bernhard, e ora di James Hillman per l'astrologia, oltre a quello di scrittori come Guido Ceronetti, Milan Kundera e Karen Blixen. Senza feticismo, ho cercato di non scartare nulla. Più importante della mia debole opinione è che cosa hanno veramente detto su astrologia e cura della psiche i cinesi, gli indiani, i tibetani, Mesmer, Freud, Ferenczi, Jung, Eysenck, Hillman, Bernhard, che portò il pensiero di Jung in Italia e che all'oroscopo assegnava l'alto ruolo di descrizione del proprio compito nella vita. Di sua mano sono gli oroscopi di Jung e dei signori del mondo della sua epoca, Hitler, Stalin, Churchill, Mussolini, Malenkov e Giorgio IV d'Inghilterra. Ho cercato di mostrare quante cose l'oroscopo dice dei malati, offrendo informazioni preziose per i medici – sul carattere, sulle attitudini, su ciò che amano i pazienti – contribuendo a fornire risorse terapeutiche. Dimostro quanto è importante il tempo, specie le fasi lunari, per le medicine e per le crisi, quanto è utile prevenire i periodi difficili, cercandoli nel cielo e nelle effemeridi. Sarò contenta se questo libro avrà ottenuto almeno che si guardi con attenzione la Luna e le sue fasi, chiavi di gran parte dei fenomeni terrestri, specie psichici. I periodi buoni esistono e si possono leggere, dunque utilizzare, anche per i cosiddetti malati cronici senza speranza, evitando di appiattirli in una prescrizione per sempre. Ho cercato di suggerire che essi hanno bisogno di una maggiore attenzione a tutti gli aspetti della loro vita; di una risonanza magnetica interiore raffinata, soprattutto in questi tempi di pillola gigante prescritta dal medico con tanta facilità. Nell'epoca del restringimento del campo psicologico collettivo l'astrologia favorisce una visione più sottile e differenziata, fa riconoscere la tua unicità senza moralizzarti e normalizzarti. Poiché lo stile è l'uomo, come m'insegnava a Ginevra Madame Sèchehaye, la psicolinguista, questa è stata per me, e spero lo sia anche per il lettore, un'occasione per avere più vicini, attraverso il loro linguaggio, le civiltà raffinate e le donne e gli uomini generosi che si sono impegnati nel nobile tentativo di alleviare la sofferenza dell'uomo e, con esso, della natura, sua compagna di viaggio. Roma, 30 novembre 2006 | << | < | > | >> |Pagina 19Si aggira per le nostre strade, sotto panni vistosi o dimessi, stridulo o bisbigliante, un nuovo Mostro: il malessere psichico collettivo. Nelle società occidentali di pochi anni fa si parlava di uno psicotico ogni mille persone; ora si prevede un prossimo futuro globale con un malato di nervi su quattro e una spesa per antidepressivi, ansiolitici e sonniferi che rischierà di uguagliare quella per il cibo quotidiano. Ci siamo accorti che nessuno canta più nei cortili, nessuno fischietta più pedalando in una giornata di sole? Ma la percezione cosciente di questa diffusione del malessere psichico fra la gente comune resta ancora mediocre. L'uomo della strada ha difficoltà a rendersi conto che qualcosa sta soffrendo dentro di lui; lo attribuisce a fatti sempre esterni: la situazione politica, i soldi, la gente. Forse è il ricordo ancestrale di quando, nella notte dei tempi, tutto il pericolo per l'uomo era fuori: l'orso, il dinosauro, l'oscurità, l'orda nemica, stavano fuori della caverna, non dentro. Così bambini e adolescenti, adulti di domani, continuano ad avere difficoltà scolastiche, incidenti con la moto, asme e anoressie, tutti gridi silenziosi di attenzione ad adulti sordi, sensibili ai mali fisici ma poco ai disagi psichici e che continuano ad attribuire la sensazione di malessere alle circostanze materiali e non anche a problemi dell'energia psichica, a visioni distorte e asfissianti del mondo. | << | < | > | >> |Pagina 36Pensare l'universo come un'unità aiuta a vivere, aiuta la vita fisica e mentale. Il vero dolore psichico è sentirsi separati da un Dio positivo, pensare la realtà come un cumulo di particelle separate e indipendenti, con un sentimento dannoso di divisione globale. Come spiega David Böhm, fisico all'avanguardia della ricerca, questa separazione, che è assolutamente distruttiva, può essere oggi definita la principale caratteristica della nostra realtà sociale e psicologica. Finché l'uomo percepirà se stesso con questa visione non potrà seriamente vedersi connesso all'umanità come a un tutto e, di conseguenza, nemmeno agli altri uomini. Cercherà così di separare se stesso dalla natura, la sua anima dal suo corpo, e così via ad infinitum, e ciò è sfavorevole alla salute fisica e mentale. Invece la teoria quantistica e la teoria della relatività concordano sulla necessità di vedere il mondo come un tutto indiviso, nel quale ogni parte dell'universo, compreso l'osservatore e i suoi strumenti, converge e si riunisce in un'indivisa totalità che scorre. In questo flusso, spirito e materia non sono sostanzialmente separati l'uno dall'altra, ma piuttosto aspetti differenti di un singolo e ininterrotto movimento d'insieme. Nel 2003, a convincere gli ultimi testardi oppositori dell'astrologia aggrappati alla mentalità ottocentesca riduzionista sono arrivate, come vedremo, le prove statistiche computerizzate su milioni di casi di André Barbault, decano dell'astrologia europea e ottimo conoscitore del pensiero psicoanalitico, insieme agli studi paralleli di Hans J. Eysenck, psicologo di fama mondiale, con Jeff Mayo, leader degli astrologhi inglesi. Malgrado ciò, l'astrologia rimane un pensiero disobbediente, un'eterodossia che spaventa le menti conformiste e caute. Figuriamoci applicata alla medicina, e alla medicina mentale, altro terreno paludoso dove le certezze sembrano sempre poche, data l'immensa quantità di sofferenza psichica dilagante: come dice James Hillman, abbiamo avuto cent'anni di psicoanalisi, la gente sta diventando sempre più razionale, e il mondo va sempre peggiorando... | << | < | > | >> |Pagina 257È il titolo del progetto di ricerca presentato nel 1992 al Centro Nazionale delle Ricerche italiano, Comitato nazionale di Scienze fisiche, da Adriana Belluccio, egittologa e ricercatrice presso l'istituto di Studi Orientali dell'Università La Sapienza di Roma, e che esplora l'ipotesi che vi sia stata da millenni una vera e propria classe di potere occulta, i divinatori e in particolare gli astrologi, a lato, affiancata al potere ufficiale. Dunque un punto di vista che corregge quello tradizionale, per cui l'astronomia, ancella dell'astrologia, nasce 5000 anni fa e in contemporanea tra i Babilonesi, gli Indù e i Maya solo per aiutare, da subordinata, non alla pari, il principe nell'esercizio del suo potere, per diventare poi, con i Greci, mappa del carattere e del destino di un individuo. In questa ottica diversa invece l'astrologia, oltre a studiare la storia e aiutarci a capire i processi storici, avrebbe contribuito a fare la storia ma in misura considerevole, avrebbe fatto storia, sarebbe stata un fondamento del potere politico dell'epoca classica e moderna. In effetti occorre ancora esplorare quale peso psicologico abbiano avuto i mathematici sulle decisioni dei Greci e degli Imperatori romani, gli astrologi arabi sugli atti di governo dei sultani safavidi, di quelli indù su Akbar il Grande e su tutti gli imperatori Moghul, i consigli di Nostradamus a Caterina de' Medici e di John Dee sui programmi politici di Elisabetta I d'Inghilterra, di Bangalore Venkata Raman, il corrispondente di Jung, su Nehru al momento della scelta della data della proclamazione dell'indipendenza dell'India e su tutte le decisioni politiche di Indira Gandhi, di José Lopez Rega, poi ministro, su Juan Peron, degli astrologi americani sui programmi della NASA e dello stesso Reagan, seguito per sette anni alla Casa Bianca da Joan Quigley («Che ne dice Joan?» è uso chiedere Reagan) o di Elisabeth Teissier su Franwis Mitterand, o di Lisa Morpurgo su Giulio Andreotti, per non parlare di Anna Maria, figlia di Amintore Fanfani, e di Rosanna Zerilli, consigliera del direttore del quotidiano «la Repubblica», o degli astrologi nepalesi che lavorano per re Gyanendra ancora nel febbraio 2005, per citare solo esempi conosciuti. Non solo in politica: «Non è un caso che chiunque si occupi di civiltà orientali da un punto di vista storico o religioso o scientifico si trovi a un certo momento del suo percorso di studioso ad affrontare il tema dell'astrologia», dice Bianca Maria Scarcia, dirigente del Dipartimento di Studi Orientali dell'Università La Sapienza di Roma. «Le implicazioni astrologiche sulla concezione dei popoli orientali della storia, della scienza e della religione diventano automaticamente oggetto di studio. Tale oggetto però lascia nel soggetto che studia inevitabilmente un solco nel senso che esso apre come un nuovo punto di vista che, a prescindere dalla fede o meno nell'astrologia, si interseca, si affianca, corre parallelo o a volte sostituisce i punti di vista più tradizionali con cui normalmente si affrontano le diverse tematiche. Personalmente, essendo allieva di Alessandro Bausani, qualcuno che era di profonda fede monoteistica, persuaso che la credenza in un dio unico personale comportasse uno spirito scientifico nei confronti del mondo e delle vicende umane, eppure profondo conoscitore dell'astrologia islamica e incline a introdurre nella sua valutazione delle persone che gli stavano accanto – me stessa tra le altre – il responso degli astri, non posso che sollecitare nella misura del possibile iniziative che propongano incontri, verifiche, confronti tra gli esperti di astrologia relativamente ai diversi settori nelle varie civiltà orientali. Devo dire che ho anche un motivo personale per sollecitare questo incontro: Bausani, che considerava il mio segno come complementare al suo, mi forniva con assoluta regolarità, ma molto dall'interno, il mio oroscopo. Tra le varie cose di cui sento la mancanza dopo la sua morte, questa è una. Vado sempre cercando chi almeno in questo prenda il suo posto». | << | < | |