Copertina
Autore Giuseppe Mariuz
CoautoreRenzo Daneluzzi [foto]
Titolo Volti in poesia
EdizioneKappa Vu, Udine, 2006 , pag. 88, ill., cop.fle., dim. 22x22x0,9 cm , Isbn 978-88-89808-13-9
LettoreGiovanna Bacci, 2007
Classe fotografia , poesia italiana , regioni: Friuli-Venezia Giulia
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Pagina 6

            Checo, poche parole
            per dire quanto incida
            la tua matita geniale,
            ch'è più di una sfida
            al becero potere,
            ma sopra a ogni cosa
            io non posso scordare
            che tutta la mia prole
            con la Pimpa gioiosa
            è entrata nel mondo
            in un'infanzia a tutto tondo.

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Pagina 20

            Per questa scultura
            hai messo Ilario
            la camicia chiara
            e la giacchetta scura,
            con la barba curata
            e lo sguardo mansueto
            la tua arte innocente
            non ha più segreto.

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Pagina 22

            Tu sai Rossana
            quanto fossero accesi
            quegli anni tra i banchi
            quando mai stanchi
            gettammo attese
            alla società futura
            tra rabbie e risa.
            Serbata ogni tua cura
            ti ritrovo tenera e ferma
            con la stessa beltà interiore
            né s'è spuntata l'arma
            tua, ch'è un fiore.

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Pagina 28

            Civettuola l'aria
            di un tempo tiranno
            che livellò le classi
            s'impone
            e dal boudoir di ciprie
            effonde
            padronali stagioni
            e non sopite beltà.

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Pagina 56

            Ceci, prezioso fiore
            della tarda stagione
            cui impervio suolo
            e arie di bufera
            pretesero robusto stelo
            occhioni fondi e scuri
            che nella nebbia
            scrutano come fari
            tu sei lo sprone
            ai giorni futuri.

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Pagina 76

            L'ho incontrata
            viso aperto e gentile
            tra uno stuolo
            di dottorandi seri
            e dottorande belle
            tutt'orecchi a carpire
            ogni sfumatura
            di lemmi e di morfemi
            ch'io non so donde
            mi saltin fuori.
            Con lei chioccia
            di un sapere che sfuma
            s'è rotta una diaccia
            accademica atmosfera
            lasciando alla poesia il suo profumo.

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