Copertina
Autore Isaac M. Marks
Titolo Ansia e paure
SottotitoloComprenderle, affrontarle e dominarle
EdizioneMcGraw-Hill, Milano, 2002, Psicologia , pag. 276, dim. 152x210x18 mm , Isbn 978-88-386-2756-9
OriginaleLiving with Fear. Understanding and coping with anxiety [2001]
CuratoreGiovanni A. Fava, Francesco M. Saviotti
TraduttoreCarlotta Belaise, Stefania Fabbri
LettoreGiovanna Bacci, 2003
Classe psicologia , medicina
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Indice

Autore                                       IX
Prefazione                                   XI
Ringraziamenti                               XV
Presentazione dell'edizione italiana       XVII

PARTE I - La natura della paura e dell'ansia  1


1.  Come distinguere la paura normale
    da quella patologica                      3

L'ansia coinvolge tutti                       3
Che cos'è l'ansia?                            4
Quando l'ansia è utile e quando non lo è?     7
L'ansia che segue la fine dell'emergenza      9
Sono normale? Ho bisogno di aiuto?           1O
Lo spettro della paura                       13
La gente comune trova le fobie difficili
    da capire                                15
Problemi che possono essere confusi
    con le fobie                             17
Breve storia della paura                     24

2.  Ansia e paure normali                    27

Le paure che siamo naturalmente predisposti
    a sviluppare                             27
Le paure diffuse tra i bambini: le novità,
    gli estranei, i movimenti                30
L'imitazione della paura                     32
Le paure dei bambini sono passeggere e
    cambiano nel tempo                       33
Paure comuni sia nei bambini sia negli adulti35
Paure comuni nell'età adulta                 37

3.  Reazioni normali alla morte e
    alle catastrofi                          41

La morte                                     41
Il lutto                                     43
Stress estremi                               53
Stress estremo e prolungato                  56
Riassunto                                    57

PARTE II - Forme di tensione nervosa
           e trattamento                     59


4.  Disturbi depressivi e disturbi ansiosi   61

Cause di tensione nervosa                    62
Disturbi depressivi                          63
Ansia generalizzata e disturbi di panico     64
Aspetti culturali dell'ansia                 68
Riassunto                                    71

5.  Disturbi fobici I: agorafobia
    (disturbo di panico)                     73

Agorafobia                                   73
Trattamento dell'agorafobia                  86
Riassunto                                    89

6.  Disturbi fobici II: fobia sociale,
    fobia delle malattie e disturbo
    post-traumatico da stress                91

Fobia sociale                                91
Il trattamento delle ansie sociali           97
Fobie delle malattie (ipocondria)           100
Trattamento delle fobie delle malattie e
    delle ansie relative al proprio corpo   104
Disturbo post-traumatico da stress (PTSD)   108
Riassunto                                   113

7.  Disturbi fobici III: fobie specifiche   115

Le fobie degli animali                      115
Altre fobie specifiche                      121
Riassunto                                   134

8.  Le fobie nei bambini                    135

La fobia della scuola                       138
Il trattamento delle fobie nei bambini      140
Come insegnare ai bambini ad affrontare
    l'ansia                                 141
Riassunto                                   144

9.  Disturbo ossessivo-compulsivo           147

La personalità perfezionista e
    il suo opposto                          148
La sofferenza causata dal disturbo
    ossessivo-compulsivo                    149
Il trattamento del disturbo
    ossessivo-compulsivo                    157
Riassunto                                   164

10. L'ansia legata al comportamento sessuale167

Tendenze culturali e informazioni
    sul comportamento sessuale              167
La gelosia legata al comportamento sessuale 168
Disturbi legati al comportamento sessuale   169
Problemi legati al comportamento sessuale
    nelle donne                             170
Problemi legati al comportamento sessuale
    negli uomini                            171
Trattamento dell'ansia legata al
    comportamento sessuale                  173
Riassunto                                   182

PARTE III - Il trattamento dell'ansia       185


11. Il trattamento condotto da
    professionisti                          187

Gestione psicologica                        187
Terapia basata sull'esposizione             189
Forme di trattamento basato sull'esposizione197
Immunizzazione allo stress                  206
Abreazione                                  220
Rilassamento                                221
Farmacoterapia, terapia elettroconvulsivante
    e psicochirurgia                        222
Riassunto                                   227

12. L'auto-aiuto per superare paure e ansia 229

Ne trarrò beneficio? - dieci test per
    capirlo                                 229
Strategie di auto-aiuto: cinque passi       237
Esempi di auto-aiuto                        257
Il trattamento basato sull'esposizione
    funziona davvero? Le prove di efficacia 265
Organizzazioni di auto-aiuto                266
Letture consigliate                         267

Indice degli Autori                         269

Indice analitico                            271

 

 

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Pagina XI

Prefazione



Questo libro vuole aiutarvi a comprendere la paura e a superarla. Ciascuno di noi è quotidianamente afflitto da varie preoccupazioni, ma non c'è una chiara divisione fra le paure e le ossessioni che tutti noi nutriamo e con le quali riusciamo a convivere e l'ansia disabilitante: questa, infatti, necessita di un aiuto sistematico nel momento in cui incomincia a porre gravi limitazioni alla nostra vita. È necessario avere delle indicazioni sulle origini e le forme delle tensioni nervose e anche su che cosa fare quando ne veniamo sopraffatti. Ed è quindi di grande aiuto sapere quali sono i problemi delle altre persone e come riescono a gestirli.

Molti hanno la sensazione di essere gli unici ad avere dei problemi: questo libro raccoglie racconti di persone afflitte da problemi che anche voi potreste incontrare e che hanno colpito anche altri. Vengono descritti gli aspetti più rilevanti dell'ansia, riscontrabili sia nella vita di tutti i giorni sia nella pratica clinica, dalla paura di morire, a quella di ferirsi, di essere contaminati, di contrarre l'AIDS o di impazzire. Molti problemi sono più comuni di quanto la maggior parte di noi possa pensare. Se vi riconoscete in qualcuna di queste paure, sappiate che non siete i soli. Questo libro ha lo scopo di mettervi in grado di sapere che cosa può essere fatto e che cosa potete fare da soli per guarire da queste sofferenze.

Il trattamento dell'ansia ha fatto registrare notevoli progressi: molte persone che ne soffrono possono essere curate ora per la prima volta. Un radicale cambiamento nel modo di concepire questi problemi ha portato all'introduzione di nuovi metodi di trattamento. Non dovete voltarvi indietro e pensare alla vostra fanciullezza per superare queste paure. Questo tipo di approccio, spesso, ha fatto sì che le persone si sentissero non adeguatamente aiutate, perché spesso si ritiene che non sia possibile guarire senza ricostruire tutta la storia della nostra vita, liberarsi dal senso di colpa e attribuire ai genitori la responsabilità di tutto. Numerosi terapeuti sono convinti che sia necessario andare alla ricerca "di qualcosa da scoprire" per poter dare un aiuto. Si è così generato il mito della sostituzione del sintomo, cioè la credenza che se si supera la propria paura senza intaccare ciò che potrebbe essere il problema sotteso, presto un'altra paura rimpiazzerà la precedente. La ricerca ha dimostrato che questo assunto è decisamente infondato. Quando fobie e rituali vengono abbandonati, le persone, lontane dallo sviluppare nuovi sintomi, traggono beneficio per quanto riguarda numerosi aspetti della loro vita, e questo perché si sono liberate dalle catene in passato imposte dalle loro paure.

Oggi una forte evidenza scientifica è in grado di dimostrare che i trattamenti cognitivo-comportamentali sono efficaci nella maggior parte dei casi: ciò significa che sono in grado di aiutare anche voi, se siete afflitti da uno dei problemi descritti in questo libro. Le fobie, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo post-traumatico da stress e i disturbi della sfera sessuale rispondono bene a questo tipo di trattamento, e in genere il miglioramento persiste anche negli anni successivi al termine del trattamento stesso. Non tutti possono essere aiutati. Per ottenere pieno successo, dovete avere ben chiaro che cosa intendete cambiare e quanto vi gioverà l'aver superato il vostro problema. Dovete essere preparati a sopportare alcuni momenti di sconforto, a costruire e a partecipare attivamente al piano terapeutico, per esempio eseguendo dei compiti a casa specifici per i problemi identificati. Quando le fobie e i rituali coinvolgono la famiglia e gli amici, essi dovranno darvi una mano e lavorare con voi in qualità di co-terapeuti. Per quanto riguarda la maggior parte dei disturbi legati alla sfera sessuale, spesso si renderà necessario coinvolgere il vostro partner.

Questo volume si propone di spiegare i principi del trattamento e di fugare ogni eventuale dubbio in merito. Alcuni problemi possono essere affrontati nel modo migliore da terapeuti professionisti, in particolare, quando sia necessario ricorrere temporaneamente a un trattamento farmacologico, come nel caso in cui vi sentiate depressi o ansiosi. Voi, però, potete aiutare i terapeuti mettendoli a conoscenza delle vostre difficoltà e dando loro un'idea di come poterle affrontare. Molti disturbi ansiosi rispondono comunque a un auto-aiuto sistematico, purché sia di tipo comportamentale o cognitivo.

L'auto-aiuto diventa tanto più attuabile quanto più i principi terapeutici vengono spiegati e semplificati. Questo tema è ricorrente nell'ambito della salute. La malnutrizione era un problema molto comune prima che gli scienziati scoprissero quale fosse la dieta bilanciata di cui noi abbiamo bisogno per un normale sviluppo. Al giorno d'oggi, i principi nutrizionali sono parte di una diffusa conoscenza che acquisiamo a scuola, da libri, media e internet. La maggior parte delle persone è in grado di nutrirsi normalmente da sola, anche se spesso si è spinti a mangiare troppo salato, troppi zuccheri e troppi grassi saturi. La gastroenterite ha causato la morte di numerosi bambini fino a quandò non venne scoperto quanto fosse importante mantenere in giusto equilibrio i liquidi e i sali contenuti nel nostro organismo. Medici o infermieri riuscivano a ottenere questo equilibrio attraverso la somministrazione endovenosa di liquidi. Successivamente, si scoprì che i bambini affetti da gastroenterite potevano assumere acqua bollita salata nella giusta diluizione per via orale, senza vomitare, evitando così l'introduzione di liquidi per via endovenosa. Al giorno d'oggi, un genitore può somministrare la corretta dose di liquidi al suo bambino affetto da gastroenterite per via orale: il vomito verrà evitato, l'assorbimento da parte dello stomaco garantito e la vita del piccolo sarà salva. Quando i medici scoprirono i principi di questo trattamento e semplificarono la gestione del problema, poterono farsi da parte e lasciare che i genitori agissero in prima persona.

A un processo simile ha dato origine il trattamento cognitivo e comportamentale applicato a diversi tipi di ansia. È forte l'esigenza di preparazione da parte dei pazienti: la ricerca sull'auto-aiuto sta elaborando un approccio scientifico che fornirà loro tutte le informazioni necessarie perché il trattamento risulti efficace. La tendenza attuale è quella di fare in modo che il paziente conduca autonomamente gran parte del trattamento, mentre il terapeuta si limita a supervisionarne il percorso e a intervenire a intervalli. L'ultimo capitolo dà alcuni suggerimenti sull'auto-aiuto per coloro che sono inclini a cercare di aiutarsi da soli. Questo libro si propone come una guida ai metodi attualmente disponibili, sia di auto-aiuto sia professionali, che hanno lo scopo di alleviare una sofferenza nervosa.

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Pagina 64

Ansia generalizzata e disturbi di panico



In questi disturbi l'ansia o il panico si manifestano senza una causa apparente. Se il disturbo principale è costituito prevalentemente da ansia e preoccupazione continue, allora siamo di fronte al disturbo d'ansia generalizzato. Se, invece, vi sono picchi di panico improvvisi, allora parliamo di disturbo di panico.

I due disturbi, di solito, coesistono. Una tensione preesistente può intensificarsi e trasformarsi in attacchi di panico che durano generalmente pochi minuti o, in alcuni casi, più a lungo. Durante gli attacchi di panico, le persone hanno la sensazione di soffocare, di avere un groppo alla gola e di non riuscire a respirare; pertanto, respirano affannosamente, con una sensazione di formicolio nelle mani e nei piedi. Spesso possono avvertire palpitazioni, aumento della frequenza cardiaca o dolore al petto, tensione, capogiri, sensazione di "testa vuota", di debolezza o fiacchezza e che il terreno si stia muovendo sotto i loro piedi; si stancano e si irritano con facilità, sono convinte di avere problemi cardiaci e di essere sul punto di cadere, svenire, morire, mettersi a gridare ad alta voce o impazzire. Il panico può essere fortemente paralizzante e in grado di fare precipitare una persona in preda alla disperazione per alcuni minuti, fino a quando la tensione non diminuisce. Chi soffre di attacchi di panico può ricorrere all'aiuto di specialisti con competenze diverse, in base alla peculiarità del disturbo che lo affligge.

Gli attacchi di panico durano, solitamente, pochi minuti e raramente si protraggono per ore. Una volta superati, la persona torna a sentirsi bene come prima, almeno fino all'attacco successivo, che può verificarsi nello stesso giorno oppure dopo settimane, mesi o addirittura anni. È possibile che, nell'arco della giornata, le persone si sentano nervose e la loro costante tensione sia punteggiata di occasionali "picchi" sotto forma di panico. Gli attacchi possono verificarsi soltanto una volta nell'arco di alcuni giorni oppure sopraggiungere come ondate a intervalli di pochi minuti, tanto da divenire così debilitanti da costringere la persona a rimanere a letto.

L'intensità della tensione può oscillare da una lieve agitazione al terrore. Alcune persone non sono neppure consapevoli di essere ansiose e accusano solamente i sintomi fisici dell'ansia come, per esempio, la sudorazione copiosa, il cuore che frulla nel petto o la fame d'aria. Lo stato di ansia, tuttavia, può prolungarsi per lunghi periodi, senza che si verifichino attacchi di panico; può essere accompagnato da una leggera depressione, dal desiderio di piangere e anche da occasionali pensieri suicidi, anche se i gravi impulsi autolesivi non ne rappresentano la caratteristica specifica.

Molte persone accusano difficoltà respiratorie ("non ho abbastanza aria", "il mio respiro è come trattenuto") e, in realtà, possono trattenere ripetutamente il respiro oppure, al contrario, respirare in modo affannoso. Queste sensazioni possono peggiorare quando chi ne soffre si trovi in luoghi affollati, tanto che spesso, in tali circostanze, sentono il bisogno di aprire le finestre.

La sensazione di fastidio al torace si esplicita in dolore in corrispondenza del cuore, in una accentuata percezione del proprio battito cardiaco e in un senso di oppressione nella parte superiore dell'addome. Alcuni soggetti hanno la necessità di essere costantemente vicini alla toilette per il frequente bisogno di urinare o defecare. La tensione, a volte, porta anche nausea e vomito, accompagnati dalla paura di vomitare in luoghi pubblici e, di conseguenza, dall'evitamento di tali situazioni. Queste persone possono perdere l'appetito, smettere di mangiare e quindi perdere peso, ed essere afflitte, a volte, da episodici attacchi di diarrea.

Svenimenti e capogiri possono verificarsi quando si è in piedi o si sta camminando, tanto che spesso si avverte la necessità di sorreggersi a una sedia o di camminare lungo una parete o un muro. Un uomo raccontò: "Mi sembra di camminare su un terreno in movimento che va sempre su e giù, come il dondolio e il beccheggio del ponte di una nave". Una donna riferì: "Sento le gambe di gelatina, come se stessi camminando su del cotone idrofilo".

Le sensazioni di panico possono intensificarsi in alcune particolari situazioni e condurre a quegli evitamenti tipici dell'agorafobia, come vedremo nel capitolo 5. Chi ne soffre spesso evita ambienti o grandi magazzini affollati, si tiene lontano da cinema, teatri, parrucchieri o chiese, oppure si siede in prossimità dell'uscita, in modo da poter eventualmente allontanarsi in modo rapido e agevole. Le strade affollate, gli autobus e i treni possono diventare ambienti terribilmente insopportabili e provocare ripetuti attacchi di panico, fino a costringere a limitare sempre più le proprie attività e a confinarsi definitivamente in casa. Strano a dirsi, ma queste persone continuano spesso a muoversi in macchina, pur evitando di usufruire di tutti gli altri mezzi di trasporto e di camminare per strada da sole. Basta la presenza rassicurante di altri adulti a placare, a volte, tali paure; e molte di loro, se accompagnate, sono in grado di fare ciò che da sole non riuscirebbero mai a fare. Alcune giungono anche al punto di costringere il coniuge a non lavorare per rimanere a casa a far loro compagnia.

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Pagina 80

Le condizioni che influiscono sull'agorafobia



[...]

Un agorafobico generalmente si sente meglio in presenza di una persona fidata, un animale domestico o un talismano, e può far affidamento su di loro per mantenere la propria pace interiore. Con minore frequenza gli agorafobici preferiscono viaggiare da soli. Molti sono terrorizzati dall'essere lasciati soli o da tutte quelle situazioni in cui non possono trarsi "in salvo" velocemente e con dignità. Il loro bisogno costante di compagnia può stancare i parenti e gli amici. Alcuni utilizzano alcune strategie per placare la loro ansia e, per esempio, camminano impugnando un bastone, un ombrello, una valigia, la borsa della spesa con le ruote, le carrozzine dei bambini, un cane al guinzaglio, tengono i giornali ripiegati sotto il braccio o, piuttosto che pedalare, trasportano la bicicletta a mano. Masticare il chewing-gum o tenere in bocca delle caramelle dal gusto forte distoglie alcuni agorafobici dalle loro paure. Essi non sopportano le ore di punta e preferiscono di gran lunga le strade deserte e spostarsi in auto. È molto più facile salire su treni e autobus vuoti, fermarsi frequentemente nelle stazioni e posizionarsi vicino al corridoio e al bagno. Gli spostamenti, per alcuni, sono meno traumatici se prevedono il passaggio vicino alla casa di un amico, di un medico o una stazione di polizia in modo che, in caso di panico, l'aiuto sia prontamente disponibile. Se però l'agorafobico è a conoscenza che l'amico non sia in casa o il medico non sia in studio, il viaggio può essere più difficoltoso. È la possibilità di ricevere aiuto che dà sollievo a questi clienti durante uno spostamento. Una cliente era solita prendere una determinata linea di autobus soltanto perché passava davanti a una stazione di polizia, dove avrebbe potuto chiedere aiuto nel caso in cui la sua tensione fosse divenuta insopportabile. Gli agorafobici, in genere, preferiscono viaggiare in auto piuttosto che con altri mezzi e sono in grado di guidare tranquillamente per molte miglia mentre, magari, non riescono a stare su un autobus neanche per una fermata.

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Pagina 96

Preoccupazioni legate all'aspetto fisico
(dismorfofobia, disturbo di dismorfismo corporeo)



L'ansia legata all'aspetto fisico è invalidante quanto le altre ansie sociali. Molti di noi pensano di essere troppo grassi o troppo magri, troppo bassi o troppo alti e si preoccupano della calvizie o della forma delle orecchie o del sedere. Le donne spesso si lamentano di avere il seno piatto o troppo prosperoso. La maggior parte delle persone, con il passare del tempo, accetta il proprio corpo. Attori e cantanti famosi, addirittura, fanno del loro grande naso o della loro figura grassoccia una virtù, sfruttando con orgoglio questi difetti come simboli divertenti e di successo. Alcune persone sfortunate, però, non accettano il proprio aspetto fisico e rimuginano all'infinito, preoccupati dei loro presunti difetti, siano essi modesti o totalmente immaginari.

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Pagina 197

Forme di trattamento basato sull'esposizione



Nella sua forma più semplice, il trattamento basato sull'esposizione consiste semplicemente nel consigliare agli individui sofferenti di esporsi, tutti i giorni, a situazioni che trovano difficili e di registrare le loro attività quotidiane in un diario che il terapeuta riesaminerà durante l'incontro successivo. Mentre si guadagna sicurezza, ci si possono prefiggere nuove mete da raggiungere per la settimana successiva e si dovrebbero, inoltre, definire utili obiettivi settimanali da perseguire. Un agorafobico che non riesce ad andare a lavorare perché ha paura di prendere la metropolitana potrebbe cominciare a esercitarsi, nell'arco di qualche giorno, a stazionare quotidianamente fuori dalla metropolitana registrando le sue reazioni e aumentando ogni giorno il tempo passato nel luogo ansiogeno. Poi potrebbe comprare un biglietto, quindi raggiungere i binari, quindi ancora salire e scendere dal treno prima cha parta, per poi arrivare, in seguito, a restare sul convoglio fino alla fermata successiva, aumentando sempre di più la distanza di percorrenza. I parenti possono aiutare il soggetto a elaborare i dettagli del piano d'azione, monitorarlo, e premiarlo per i progressi fatti.

Dai risultati ottenuti dalla ricerca, ora sappiamo che, per ottenere risultati duraturi, si dovrebbe attuare l'esposizione da soli piuttosto che in presenza del terapeuta; quando l'avvicinamento alla situazione temuta è lento e graduale, tale approccio è chiamato desensibilizzazione, quando invece le paure vengono affrontate velocemente si parla di flooding (inondazione). L'esposizione alla situazione fobica può, inoltre, essere attuata: nella mente del cliente (esposizione immaginativa o di fantasia); attraverso la visione di diapositive, film, video, immagini di computer, per mezzo di descrizioni virtuali dello stimolo fobico, o affrontando la situazione vera e propria (esposizione in vivo).

In generale, più velocemente si affronta la situazione temuta (senza scappare) e più rapida sarà la guarigione; prima ci si confronta con la situazione reale (invece che pensarla solo a livello immaginativo) e più celeri saranno i miglioramenti. Durante un'esposizione rapida, in vivo, generalmente viene percepita una paura maggiore che non durante un'esposizione lenta di tipo immaginativo, ma se si pensa al tempo risparmiato migliorando più velocemente, il gioco vale decisamente la candela! Soggetti sofferenti di fobie che hanno attuato un'esposizione rapida alle situazioni più temute, hanno riferito che l'esperienza non era stata più spaventosa di una seduta dal dentista.

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