Autore Karl Marx
CoautoreFriedrich Engels
Titolo Manifesto del Partito Comunista
EdizioneEditori Riuniti, Roma, 1971 [1947] , pag. 118, cop.fle., dim. 12x18,5x1 cm
CuratoreFranco Ferri
PrefazionePalmiro Togliatti
Classe politica , storia contemporanea , movimenti , classici tedeschi , destra-sinistra












 

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Indice


Introduzione                                                  7

Prefazione all'edizione tedesca del 1872                     31
Prefazione all'edizione russa del 1882                       35
Prefazione all'edizione tedesca del 1883                     39
Dalla prefazione all'edizione tedesca del 1890               41
Prefazione all'edizione polacca del 1892                     45

Al lettore italiano                                          49

Manifesto del Partito comunista                              53

  I — Borghesi e proletari                                   55
 II — Proletari e comunisti                                  76
III — Letteratura socialista e comunista                     90
      1) Il socialismo reazionario                           90
         a) Il socialismo feudale                            90
         b) Il socialismo piccolo-borghese                   94
         c) Il socialismo tedesco o il «vero» socialismo     96
      2) Il socialismo conservatore borghese                102
      3) Il socialismo e il comunismo critico-utopistici    104
 IV — Posizione dei comunisti rispetto ai diversi
      partiti d'opposizione                                 110

Nota bibliografica                                          115
Indice dei nomi                                             117


 

 

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Pagina 7

Introduzione


Se è vero che i libri hanno il loro destino, nessuno ebbe destino piú singolare di questo opuscoletto di nemmeno cinquanta pagine, scritto cent'anni fa con l'intento di metter ordine nelle idee e nell'attività politica di alcune decine o centinaia di democratici avanzati e di militanti operai, e diventato il punto di partenza del piú profondo rivolgimento di pensiero e del piú grande movimento sociale che mai la storia abbia conosciuto. Quando Antonio Labriola ne scrisse, in forma celebrativa, nel 1895, già era chiara in lui la coscienza di questo destino, ed essa traspare dalla prima all'ultima parola del suo scritto famoso. Vi traspare però ancora, per la maggior parte, come ardita e nuova esperienza intellettuale e previsione di futuri sviluppi storici, mentre le mete da raggiungere sono sicure, ma lontane. La celebrazione quasi cinquantenaria di Labriola si chiude sí col quadro d'un mondo avviato alla sua trasformazione rivoluzionaria ma questo quadro è ancora qualitativamente lo stesso che Marx ed Engels avevano disegnato descrivendo l'avvento al potere della classe borghese e la funzione da essa adempiuta come forza motrice del progresso sociale.

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Pagina 53

Manifesto del Partito comunista


Uno spettro si aggira per l'Europa — lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa, il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi, si sono alleati in una santa caccia spietata contro questo spettro.

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