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| << | < | > | >> |IndicePrima di partire 3 Itinerari 10 Mondi sommersi 15 Mauritius 25 Profilo 26 STORIA 27 CULTURA 29 CIBO E BEVANDE 39 AMBIENTE 41 Mauritius 46 Clima ed epoca del viaggio 47 PORT LOUIS 47 Storia 47 Orientamento 48 Informazioni 48 Pericoli e contrattempi 49 Che cosa vedere e fare 49 Itinerario a piedi 53 Pernottamento 54 Pasti 55 Locali 57 Divertimenti 57 Shopping 58 Per/da Port Louis 58 Trasporti urbani 59 Dintorni di Port Louis 59 MAURITIUS SETTENTRIONALE 60 Balaclava e Baie de I'Arsenal 60 Trou aux Biches e dintorni 62 Grand Baie 66 Isole settentrionali 74 Pereybère 75 Cap Malheureux 78 Grand Gaube 79 Pamplemousses 80 MAURITIUS CENTRALE 81 Escursioni a piedi sull'altopiano centrale e nelle Black River Gorges 83 Curepipe 87 Dintorni di Curepipe 90 Quatre Bornes 90 Rose Hill 91 Moka e dintorni 91 MAURITIUS ORIENTALE 92 Trou d'Eau Douce 94 Ile aux Cerfs 96 Belle Mare e dintorni 97 Centre de Flacq 100 MAURITIUS OCCIDENTALE 100 Flic en Flac e dintorni 100 Tamarin 106 La Preneuse 107 Grande Rivière Noire 108 La Gaulette e dintorni 108 Penisola di Le Morne 110 MAURITIUS MERIDIONALE 111 Mahébourg 111 Dintorni di Mahébourg 115 Da Vieux Grand Port a Bambous Virieux 117 Da Mahébourg a Baie du Cap 119 RODRIGUES 123 Port Mathurin 127 Altri luoghi interessanti 130 Isole al largo di Rodrigues 134 Informazioni 135 Accessi a internet 135 Alloggio 135 Ambasciate e consolati 136 Assicurazione 136 Attività 137 Bambini 138 Cartine 139 Clima 139 Cucina 140 Dogana 140 Donne in viaggio 140 Feste e manifestazioni 140 Festività 141 Fotografia 142 Informazioni turistiche 142 Moneta 142 Ora 144 Orari d'apertura 144 Pericoli e contrattempi 144 Posta 145 Questioni legali 145 Shopping 145 Telefono 146 Viaggiare da soli 147 Viaggiatori disabili 147 Viaggiatori omosessuali 148 Visti 148 TRASPORTI 149 Aereo 149 Autobus 149 Automobile e motocicletta 150 Autostop 151 Bicicletta 152 Imbarcazioni 152 Taxi 152 Réunion 155 Profilo 156 STORIA 157 CULTURA 159 CIBO E BEVANDE 163 AMBIENTE 166 [...] |
| << | < | > | >> |Pagina VIntervista 1: Alberghi casalinghiNome Josette Marchal-Vexlard Eta 48 Professione Albergatrice Residenza La Preneuse, Rivière Noire, Mauritius 'Sono cresciuta nella piovosa città di Phoenix, sull'altopiano centrale, dove viene prodotta la più famosa birra di Mauritius, e ho sempre sognato di vivere vicino al mare, perciò non appena ebbi l'età per farlo decisi di trasferirmi. Comprai una casa sulla spiaggia a Rivière Noire 24 anni fa - oggi non potrei più permettermi un'abitazione come questa, visto che di questi tempi pare che solo i milionari possano vivere sul mare. Per buona parte della mia vita lavorativa sono stata una donna d'affari, una delle prime di Mauritius. Vendevo spezie a grandi compagnie europee e statunitensi, e fu proprio durante un viaggio di lavoro in Francia che scoprii per la prima volta la chambre d'hôte, ovvero il soggiorno presso case private. La trovai una soluzione d'alloggio decisamente migliore degli alberghi freddi e impersonali, che rappresentava anche una possibilità unica di entrare in contatto con la gente del posto e conoscere le loro abitudini di vita. Nel 1994 un terribile ciclone spazzò via il mio raccolto, perciò fui costretta a chiudere l'attività. Non sapevo cosa fare, allora decisi di aprire una chambre d'hôte (p107) tutta mia, come in Francia. Per me è un piacere e una soddisfazione gestire un posto dove la gente ritorna ogni volta volentieri'. | << | < | > | >> |Pagina VIIntervista 2: Reinventare il passatoNome Jean-Michel Furia Eta 32 Professione Guida autorizzata Residenza Sainte-Marie, Réunion 'Sono un kaf malbar, ovvero la mia famiglia deriva dall'unione delle razze indiana e malgascia - la combinazione etnica primitiva di Réunion! Purtroppo, le sfaccettature muticulturali della nostra isola sono sottovalutate. I visitatori tendono a scegliere la costa occidentale, maggiormente pubblicizzata, i cirques e il vulcano. È comprensibile, ma Réunion ha molto altro da offrire oltre al relax in spiaggia e alle passeggiate nell'entroterra. Pochi visitatori hanno sentito parlare del nostro affascinante patrimonio culturale creolo e indiano. L'isola conserva numerosi edifici sacri davvero interessanti - moschee, chiese, templi - che attestano la ricchezza del nostro passato di cui vado fiero. Un consiglio? Cercate di far coincidere la data del vostro soggiorno con le cerimonie della camminata sui carboni ardenti (dicembre e gennaio; p233), e non tralasciate la costa orientale (p231), meno commerciale di quella occidentale. Infine prendetevi del tempo per scoprire l'architettura creola a Saint-Denis, Saint-Pierre, Entre-Deux, Saint-Joseph e Hell-Bourg, dove troverete una serie di cases créoles (abitazioni tradizionali creole) perfettamente conservate. Questa è la mia Réunion!'. | << | < | > | >> |Pagina VIIIntervista 3: Melodie creoleNome Christine Salem Eta 35 Professione Cantante Residenza Sainte-Denis, Réunion 'Sono bretone per parte di padre e africana per parte di madre, ma sono di Réunion per le mie canzoni. I miei testi parlano di vita quotidiana, dei sacrifici che le persone sono costrette a fare per la casa, dell'impatto del progresso sulla vita tradizionale e della schiavitù, un argomento che a Réunion è ancora considerato tabù. Comunico tutto questo tramite la musica maloya (p163). Il maloya è il ritmo dei ribelli, il nostro blues. Questo genere musicale era proibito fino al 1980, perché considerato 'osceno'. Dopo molti anni di battaglie, il maloya è stato totalmente riconosciuto come parte della cultura creola. Uso strumenti africani, tra cui il roulèr. Sono molti i posti a Réunion dove i visitatori possono ascoltare la mia musica e quella di altri cantanti dell'isola. I locali che consiglio sono Le Séchoir (p195) a Saint-Leu e il Bato Fou (p223) a Saint-Pierre. Il Sakifo Festival (p194) di Saint-Leu, che si svolge nel mese di agosto, è un'altra buona occasione per ascoltare la musica dell'isola. Se siete invitati a un kabar (p163), non perdetevelo! Alcune persone vanno persino in trance'. | << | < | > | >> |Pagina 26IN BREVE Popolazione: 1,25 milioni Superficie: 2040 kmq Perimetro totale: 177 km Punto più alto: Monte Piton (828 m) Tasso di alfabetizzazione: 85,6% Tasso di disoccupazione: 9,4% Aspettativa media di vita: 72,88 anni Prodotto interno lordo annuo: 16,7 milioni di dollari Popolazione al di sotto della soglia di povertà: 10% Lingue: inglese, creolo, bhojpuri e francese Profilo Nonostante la grave recessione che ha caratterizzato l'inizio del nuovo millennio, Mauritius si sta preparando a diventare una delle nazioni più avanzate e dinamiche dell'Oceano Indiano, con un modello economico sorprendente e una cultura politica liberaldemocratica di cui molti paesi africani avrebbero urgente bisogno. Grazie ai proventi derivanti dalle tradizionali coltivazioni della canna da zucchero, del tè e del tabacco e all'industria tessile, finalmente uscite da un lungo periodo di difficoltà, Mauritius sta introducendo nuove tecnologie, moderni servizi bancari e promuovendo il turismo per garantirsi uno sviluppo economico in grado di affrontare le sfide del futuro. Forte dei suoi stretti rapporti con le due potenze economiche e politiche della regione, il Sudafrica e l'India, e della sua posizione tra l'Africa e l'Asia, importantissima sia dal punto di vista geografico sia culturale, Mauritius riesce a competere a livello internazionale nonostante le sue ridotte dimensioni: il suo mercato è aperto agli investimenti stranieri grazie anche a una stabilità politica invidiabile, soprattutto se paragonata agli standard regionali. Nonostante questo profilo positivo, Mauritius non è un paese privo di problemi. I conflitti razziali si fanno ancora sentire in alcune aree urbane, in particolare tra le popolazioni hindu e musulmane, creando un'atmosfera di tensione a Port Louis e nei suoi dintorni che, sebbene impercettibile per la maggior parte dei visitatori, contraddice in modo piuttosto netto la cultura di tolleranza e rispetto reciproco che, almeno ufficialmente, dovrebbe essere alla base della società mauriziana. A livello internazionale non sono stati ancora risolti i problemi tra Mauritius e il Regno Unito per quanto riguarda il trattamento disumano riservato dagli antichi colonizzatori sia agli abitanti di Mauritius sia agli ilois, nativi delle isole Chagos, un possedimento britannico affittato in parte agli Stati Uniti fino al 2016. L'isola più grande, Diego Garcia, ospita una delle più importanti basi militari della Marina statunitense (v.p34). Mauritius rivendica questo arcipelago ma gli inglesi, che hanno trasferito tra il 1965 e il 1973 circa 2000 abitanti di Chagos a Mauritius e alle Seychelles (provvedimento dichiarato illegale da numerose sentenze internazionali) ovviamente non sono d'accordo. Tuttavia, un pronunciamento della Corte d'Appello del Regno Unito nel 2007 ha stabilito che gli inglesi hanno commesso un grave illecito e ha riconosciuto agli ilois il diritto di fare immediatamente ritorno in tutte le isole dell'arcipelago esclusa Diego Garcia. A livello locale uno dei problemi più gravi è la corruzione - il primo governo dell'attuale primo ministro Navin Ramgoolam è caduto nel 2000 proprio perché due dei suoi ministri più importanti sono stati accusati di avere accettato cospicue bustarelle. Nonostante questo scandalo Ramgoolam è tornato recentemente al potere dopo un breve intervallo durante il quale il paese è stato guidato da Paul Bérenger, il primo presidente del consiglio di etnia non hindu. Una delle caratteristiche negative della politica mauriziana è il diffuso nepotismo - Navin Ramgoolam, per esempio, è figlio di sir Seewoosagur Ramgoolam, il leader che guidò il movimento indipendentista mauriziano successivamente nominato capo del governo - ma anche se a Mauritius la politica è veramente un affare di famiglia, ciò sembra non turbare più di tanto gli abitanti locali. Il problema più serio che Mauritius ha dovuto affrontare negli ultimi anni è stato quello della grave epidemia di febbre chikungunya (v. p278) che ha colpito numerosi paesi dell'Oceano Indiano, e che ha provocato un notevole calo delle prenotazioni alberghiere e del numero dei visitatori tra il 2005 e il 2006. Tuttavia la presenza dei turisti ha ripreso a salire a partire dagli ultimi mesi del 2006 e sebbene la chikungunya sia ancora presente a Mauritius, l'epidemia del 2005 è da considerarsi conclusa. In generale Mauritius è riuscita ad affrontare questa emergenza in modo adeguato, decisamente meglio rispetto a Réunion dove sia i casi di contagio sia di decesso sono stati molto più numerosi. Un altro problema è la ridistribuzione del reddito, cresciuto innegabilmente nel corso degli ultimi anni. Anche se sono pochi i visitatori che riescono a rendersene conto con i propri occhi, in tutta l'isola vi sono ancora sacche di estrema povertà (soprattutto a Port Louis, in alcune bidonville di Mauritius e a Rodrigues, dove la situazione è particolarmente grave). Tuttavia le prospettive future per questa allegra e ambiziosa isola indipendente sono piuttosto rosee anche perché il paese, consapevole dei suoi problemi, difende la sua multiculturalità, la sua tolleranza e la sua stabilità, una scelta coraggiosa per un'isola situata a breve distanza dalla costa di un continente dove queste qualità sono tenute in scarsa considerazione. | << | < | > | >> |Pagina 27STORIA
Mauritius non aveva una popolazione nativa quando i primi esploratori
europei approdarono sulle sue coste (a meno che non si consideri tale quella
degli sfortunati dodo), e così, diversamente da molte altre piccole isole nelle
quali la colonizzazione portò nel giro di breve tempo allo sterminio degli
indigeni, la parte iniziale della storia di Mauritius non registra particolari
violenze (fatta eccezione per il povero dodo). Questa riflessione storica è
molto importante per capire la cultura che caratterizza il paese, tollerante
e aperta alle diverse etnie: non c'è nessuno, in questo crogiolo culturale,
che possa rivendicare la precedenza sugli altri. A grandi linee Mauritius
ha attraversato quattro distinti periodi storici tra la sua colonizzazione e
l'indipendenza dal Regno Unito ottenuta nel 1968.
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