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| << | < | > | >> |Indice6 Prologo 10 Conosciamo le scimmie antropomorfe Che cos'è una scimmia antropomorfa? Evoluzione dei primati Dove vivono le grandi scimmie 24 Ritratti di famiglia Orangutango del Borneo Orangutango di Sumatra Gorilla occidentale Gorilla di montagna Scimpanzé Bonobo Proscimmie Scimmie del Nuovo Mondo Scimmie del Vecchio Mondo Gibboni 58 Uomini e scimmie Tratti comuni con le grandi scimmie antropomorfe La storia del DNA Antenati estinti Parenti viventi Unicamente umani Avanzamento della specie umana Caccia spietata Le scimmie nello spettacolo Scimmie sotto osservazione Lo studio delle scimmie allo stato selvaggio Scimmie intelligenti Il linguaggio dei segni Esperimenti sulle scimmie 98 Anatomia delle scimmie L'aspetto esteriore Taglia e forma Ossa, arti e tronco Scheletro e postura Muscoli e movimento Facce Mani e piedi Nervi e cervello I sensi Gli organi interni 132 Il pasto quotidiano Alimentazione e uso degli strumenti Componenti essenziali della dieta Fabbisogno giornaliero Dieta e dentizione Una vita per le piante Strategie di foraggiamento Un giorno nella vita degli orangutanghi Consumo di carne A caccia 162 Doti comunicative Perché comunicare? Segnali visivi Messaggio tramite suoni Toccarsi e odorarsi 180 Vita sociale Questioni di famiglia Vivere in tanti Scimmie solitarie Chi comanda? Scalata sociale Il gioco Gente che va, gente che viene Territori 208 Vita sessuale Quanti compagni? Diventare adulti Corteggiamento Cicli riproduttivi Accoppiamento Gravidanza Parto e cuccioli 228 Gli stadi della vita Infanzia Primi anni Adolescenza Età adulta Malattia, lesione e morte 250 Minacce in aumento Minacce naturali Distruzione dell'habitat Caccia e bracconaggio Malattia Guerra Insufficienza di geni 270 Salvare il pianeta scimmia Impegno globale Opere benefiche Ecoturismo e sforzi comunitari Riproduzione in cattività Riabilitazione e reintegrazione Come possiamo aiutare 286 Associazioni benefiche e organizzazioni 287 Referenze fotografiche |
| << | < | > | >> |Pagina 42RITRATTI DI FAMIGLIA Diffusione: Africa centrale e occidentale Habitat: foresta pluviale decidua, terreni boschivi e praterie Popolazione: 100 000-200 000 esemplari Stato: a rischio di estinzioneScimpanzé Lo scimpanzé e il bonobo sono considerati i nostri parenti più stretti, e lo scimpanzé è la scimmia antropomorfa che condivide maggiormente la grande energia, curiosità e complessità sociale della specie umana. Allo stato selvatico, lo scimpanzé è soggetto a una serie di contatti sociali in continua evoluzione, la cui gestione richiede una notevole intelligenza, astuzia e flessibilità.
La prima cosa che si nota in uno scimpanzé è la sua espressività, se si
confronta con quella di un orango o di un gorilla. Gli scimpanzé possiedono
un'ampia gamma di espressioni facciali e di vocalizzi che riflettono tutti i loro
stati d'animo. C'è una particolare espressione giocosa in cui l'animale mostra
i suoi denti inferiori, ma nasconde quelli superiori. Se uno scimpanzé ne
attacca un altro adottando questa espressione, quest'ultimo capisce che si
tratta solo di un gioco. Se a uno scimpanzé si fa il solletico durante una zuffa,
emette una sorta di rantolo che equivale alla risata dell'uomo. Gli scimpanzé
emettono un verso ululante per salutare da lontano, mentre da vicino salutano
con un verso più sommesso. Emettono poi un verso di richiamo del cibo e un
altro quando lo hanno trovato, formato dalla combinazione del verso di
richiamo e del verso di saluto. Guaiscono quando sono sofferenti e urlano per
esprimere rabbia o paura. Tamburellano ritmicamente con i piedi contro le
radici di sostegno dei grossi alberi, probabilmente per comunicare il loro stato
sociale, e sono in grado di effettuare diversi gesti con le mani: amichevoli,
d'implorazione, di richiesta o per esprimere agitazione.
Complesso sistema di comunicazione
Quelli descritti prima sono solo alcuni dei modi in cui uno scimpanzé può
comunicare con i suoi compagni. Questa sua capacità lo pone su un gradino
più alto rispetto al tacitumo gorilla o all'introverso orangutango. La capacità di
socializzazione e l'estroversa volubilità dello scimpanzé lo rendono l'animale
ideale da studiare, e indagini recenti, sia presso grandi colonie in cattività
ospitate in enormi recinti sia in comunità allo stato selvatico, hanno lasciato
sbalorditi i ricercatori. Oggi sappiamo che gli scimpanzé adulti adottano sottili
strategie politiche per guadagnare prestigio sociale, e che non solo usano degli
strumenti, ma sono anche in grado di fabbricarli e d'impiegarli in una varietà di
situazioni. Abbiamo scoperto che possono essere anche carnivori e che effettuano vere battute di caccia
che prevedono una suddivisione dei compiti, con alcuni scimpanzé che fungono da piloti e altri da
aggressori, quando accerchiano e uccidono le scimmie colobo. Abbiamo anche scoperto che gli
scimpanzé sanno appuntire i rami che usano come lance per trafiggere i galagoni addormentati nelle loro
tane. Queste e una miriade di altre scoperte hanno confermato ciò che gli scienziati sostenevano da
tempo e cioè che gli scimpanzé, dopo l'uomo, sono effettivamente gli animali più evoluti del pianeta.
Interazione con l'uomo Il modo migliore per comprendere a fondo la complessità della vita sociale degli scimpanzé è quello di introdurre un esemplare in un gruppo e osservare il modo in cui cerca d'influenzare i rapporti interpersonali. Io stesso ho sperimentato questo metodo per tre anni, con un giovane maschio di scimpanzé chiamato Congo, e sono rimasto sbalordito. Ogni settimana, Congo appariva al mio fianco in uno show televisivo il cui scopo non era di presentare la scimmia in maniera clownesca, ma di dimostrare il suo straordinario livello d'intelligenza e di fantasia. Nel corso di quell'esperienza, mi fu anche possibile studiare il modo in cui Congo gestiva le sue relazioni sociali. Una volta Congo ebbe una lieve infezione bronchiale e fu messo a riposo. Nell'eventualità che ciò accadesse ancora, fu aggiunto uno scimpanzé di riserva alla nostra eterogenea troupe. Congo accolse con entusiasmo il nuovo arrivato e inizialmente non ci furono problemi, ma una volta guarito, giunse il momento in cui i due scimpanzé sarebbero dovuti apparire insieme in televisione. In attesa che lo spettacolo iniziasse, il mio assistente teneva in braccio, uno per lato, i due scimpanzé. Quando Congo sentì che lo chiamavo e capì che era il suo turno di entrare in scena, si sporse verso il compagno, come per dargli un bacio. Poi, all'ultimo momento, affondò i denti dentro le labbra protese del nuovo arrivato. Immediatamente si scatenò il putiferio e l'altro scimpanzé dovette essere allontanato dagli studi televisivi, mentre Congo fece il suo ingresso trionfale in trasmissione, come aveva sempre fatto.
Questo comportamento machiavellico può sembrare esagerato, ma non a chi abbia studiato gli
scimpanzé allo stato selvatico. Congo sapeva che ogni settimana, durante la sua apparizione televisiva,
sarebbe stato trattato come il più importante membro della sua famiglia di adozione. Percepiva questa
sensazione dal modo in cui tutti focalizzavano il loro interesse su di lui. Si trattava di un ruolo al quale
teneva molto, soprattutto essendo lui un giovane maschio che veniva trattato, diciamo, con un riguardo
maggiore di quanto prevedesse il suo stato sociale. Non avrebbe permesso a un altro giovane scimpanzé
di condividere con lui questo privilegio.
Violenza all'interno del gruppo Un'altra volta, Congo riuscì in modo simile a mettere fuori causa un altro membro, questa volta una donna, del suo gruppo sociale. L'arrivo di una nuova segretaria aveva sconvolto quello che lui riteneva un sistema stabilito di relazioni sociali, e così aveva cercato di aggredirla. Alla segretaria era stato raccomandato di non restare mai sola con lui, ma un giorno dimenticò quest'avvertimento ed entrò nel suo alloggio dove, appollaiato su un tavolo, Congo aspettava il suo pasto. Proprio in quel momento l'assistente si era allontanato per andare a prendergli da mangiare, e non c'era nessun altro nella stanza. Senza pensarci due volte, Congo si scagliò sulla segretaria e, con furia belluina, la morse selvaggiamente sulla spalla. Poi fece qualcosa che non aveva mai fatto prima. Con un balzo, raggiunse la gabbia dov'era il suo giaciglio e chiuse la porta. Bisognava sempre lottare per farlo rientrare in gabbia alla fine della giornata, ma questa volta entrò di sua spontanea volontà. Quando il mio assistente ritornò con il cibo, soccorse la donna ferita e poi, voltatosi verso la scimmia, notò che aveva la testa fissa rivolta al soffitto. Congo ignorò le frasi di rimprovero che in un altro momento lo avrebbero fatto piagnucolare e mugolare, o ribellare in preda all'ira, e continuò a fissare imperterrito il soffitto, con aria indifferente. Esistono tanti altri esempi di comportamento sociale gerarchico simili a quelli descritti, ma questi due da soli rivelano la straordinaria complessità della vita sociale di uno scimpanzé. Trasferendoli in un contesto selvatico, dove ogni membro di un gruppo, crescendo, cerca degli stratagemmi per modificare il suo stato sociale, si comprende facilmente perché gli scimpanzé siano costantemente in stato di allerta. Trovare cibo può essere facile, prepararsi un giaciglio tutte le notti è roba di ordinaria amministrazione, evitare i predatori può non essere difficile, ma mantenere il proprio stato sociale in buone condizioni di salute, giorno dopo giorno, è un'impresa titanica per ogni scimpanzé. | << | < | > | >> |Pagina 46RITRATTI DI FAMIGLIA Diffusione: Repubblica Democratica del Congo Habitat: foresta pluviale decidua, terreni boschivi e praterie Popolazione: in declino, non accertabile; meno di 20 000 Stato: a rischio di estinzioneBonobo Il bonobo, meglio noto come scimpanzé pigmeo, era ritenuto un tempo una semplice sottospecie del suo più grosso parente. Da un punto di vista fisico, il bonobo è molto simile allo scimpanzé, anche se è un po' meno robusto. Da un punto di vista comportamentale, invece, non potrebbe essere più diverso e l'atteggiamento pacifico, accomodante e dionisiaco dei bonobo fa sembrare gli scimpanzé comuni come un branco di teppisti attaccabrighe.
Le poche migliaia di bonobo sopravvissuti abitano le foreste dell'ex Zaire, oggi Repubblica Democratica
del Congo, separati dagli scimpanzé dal maestoso fiume Congo. Questa barriera naturale, che nessuna
scimmia è in grado di superare, ha impedito a queste due specie d'incontrasi e d'incrociarsi, anche se,
per assurdo, potrebbero sentire i reciproci richiami dall'altra parte del fiume. Questo isolamento ha
permesso agli antenati dei bonobo di evolversi in maniera leggermente diversa dagli scimpanzé. Grazie
a un processo chiamato neotenia, in virtù del quale da adulti si mantengono le stesse caratteristiche
giovanili, questi primati hanno sviluppato un fisico più esile e snello. Gli esemplari odierni presentano
spalle più strette, collo più sottile, testa e orecchie più piccole, narici più dilatate e arcate sopraccigliari
meno prominenti di quelle degli scimpanzé. Inoltre, le mammelle delle femmine sono più arrotondate.
Relazioni sessuali I bonobo hanno sviluppato anche una personalità più giocherellona e cooperativa degli scimpanzé. Oltre che per la riproduzione, essi hanno cominciato a usare l'atto sessuale in modo piacevole, giocoso, come un mezzo per rafforzare i legami sociali nel gruppo. E poi, hanno un diverso comportamento competitivo. Un tipico maschio giovane di scimpanzé, procedendo verso l'età adulta, incomincia a vessare i maschi più giovani, a litigare ad alta voce con i più anziani e a dominare tutte le femmine che lo circondano. La società degli scimpanzé è essenzialmente patriarcale. Al contrario, quella dei bonobo è matriarcale: le femmine di bonobo lavorano in gruppo per tenere i maschi al loro posto. Questa differenza di organizzazione sociale è probabilmente da collegare all'assenza di gorilla a sud del fiume Congo. A nord del Congo, i gorilla monopolizzano gran parte della vegetazione disponibile al suolo e gli scimpanzé si affidano perciò agli alberi per il loro sostentamento. Per raccogliere abbastanza cibo, in un mondo dominato da branchi di maschi più grossi e aggressivi, le femmine devono sparpagliarsi almeno secondo una certa teoria. A sud del fiume Congo, i bonobo, in assenza di gorilla e scimpanzé, hanno a disposizione sia il cibo sugli alberi sia quello al suolo, perciò le femmine non devono dividersi per andare alla ricerca di cibo e questo può essere uno dei fattori che permette loro di formare alleanze contro il predominio maschile. Questo significa, inoltre, che, rispetto agli scimpanzé, i bonobo trascorrono molto più tempo al suolo, dove è più agevole compiere atti sessuali.
Un altro fattore è l'infanticidio, che i maschi di scimpanzé usano come
arma per propagare i loro geni, ma che è praticamente sconosciuto nella
società matriarcale dei bonobo. Trascorrere lunghi periodi al suolo permette ai bonobo di formare vasti
gruppi sociali, all'interno dei quali sarebbe impossibile mantenere la posizione di maschio alfa
dominante. Sono state osservate comunità di 50-200 bonobo che vivono in gruppo, anche se in gran
parte dei casi questi gruppi sono suddivisi in squadre di procacciamento del cibo. Il lungo tempo
trascorso al suolo potrebbe anche spiegare perché i bonobo hanno gambe relativamente più lunghe
rispetto agli scimpanzé: in effetti, si stanno trasformando lentamente in bipedi, proprio come i primi
uomini apparsi sulla terra. Gli ultimi studi effettuati sui bonobo allo stato selvatico hanno rivelato,
infatti, che essi trascorrono fino al 25% del loro tempo in posizione eretta quando sono al suolo. Questo
fatto li rende i più umani dei nostri parenti primati.
Fate l'amore non la guerra Un'altra caratteristica che li accomuna all'uomo e che le femmine di bonobo, al contrario di altre grandi scimmie antropomorfe, rimangono sessualmente attive e attraenti per tutta la durata del loro ciclo di calore. I bonobo usano il comportamento sessuale per appianare le discussioni. Nel passato si è affermato che questa fosse una caratteristica peculiare dei bonobo, ma in verità si sapeva da tempo che esisteva anche presso i babbuini e altre specie di primati. Una femmina di babbuino, per esempio, offre la groppa a un maschio in segno di pace; quest'ultimo può accettare montandola, simulando un breve accoppiamento e poi ritornando a terra. Allo stesso modo, un maschio dominante di babbuino può usare una gestualità sessuale femminile nei confronti di un maschio più debole e impaurito per rassicurarlo. In questo senso, dunque, non c'è niente di speciale nella sessualità dei bonobo. Ciò che li rende unici, è che, invece di una copulazione semplice, offerta come segno di riappacificazione, essi si lasciano andare a una varietà di pratiche sessuali spesso molto fantasiose, che sottolineano ancora una volta la loro natura di primati maggiormente predisposti al gioco e all'inventiva, dopo l'uomo. Alcuni critici obiettano che l'immagine della società dei bonobo descritta dagli attuali osservatori sul campo riflette lo stato d'animo corrente della società occidentale, e non può essere considerata del tutto obiettiva. Essi sostengono che, da quando si è proceduto allo studio sul campo delle scimmie antropomorfe, i vari ricercatori che si sono succeduti sono stati influenzati, nella formulazione delle loro teorie, dal trend culturale del momento. Negli anni '60, per esempio, quando Jane Goodall e Diari Fossey studiarono per la prima volta gli scimpanzé e i gorilla allo stato selvatico, il loro giudizio fu influenzato dall'allora imperante movimento dei figli dei fiori. Più tardi, negli anni '80, gli scimpanzé furono descritti come animali molto competitivi e perfino bellicosi. Poi, alla fine del XX secolo, quando i bonobo furono studiati per la prima volta in dettaglio, l'immagine della loro società ben si adattava ai sentimenti post-femministi e sessualmente sperimentativi dell'epoca. Anche se controverse, queste critiche contengono probabilmente un briciolo di verità e possono servire da monito ai ricercatori, perché evitino di essere selettivi e parziali nelle loro osservazioni. | << | < | |