Copertina
Autore Toni Morrison
Titolo Jazz
EdizioneFrassinelli, Como, 1993 , Isbn 978-88-7684-243-6
OriginaleJazz [1992]
TraduttoreFranca Cavagnoli
LettoreRenato di Stefano, 1994
Classe narrativa statunitense
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Pagina 1 [ inizio libro ]

Sst, la conosco quella donna. Viveva con un nugolo di uccelli in Lenox Avenue. Conosco anche il marito. Ha perso la testa per una diciottenne: uno di quegli amori tutti di pancia, da far spavento, che lo ha reso triste e felice al punto da spararle perché quell'emozione durasse in eterno.

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Pagina 136

«Non fraintendetemi. Non è stata colpa di Violet. È tutta colpa mia. Tutta. Non mi perdonerò mai quello che ho fatto a quella ragazza. Mai. Sono cambiato una volta di troppo. Sono rinato una volta di troppo. Voi direte, ha passato tutta la sua vita a rinascere, quel negro. Ma tutto quello che ho vissuto, tutto quello che ho visto era niente in confronto: nemmeno uno di quei cambiamenti mi aveva preparato a lei. A Dorcas. Avreste detto che avevo di nuovo vent'anni, che ero di nuovo a Palestine a soddisfare il mio appetito per la prima volta sotto un noce.

«Quando io e Violet abbiamo deciso di partire, erano tutti sorpresi. Dicevano che la Città ti fa sentire solo, ma dal momento che ero stato addestrato dal miglior uomo dei boschi che sia mai esistito, la solitudine mi sarebbe senz'altro stata alla larga. Cavolo. Un ragazzo di campagna; un uomo di campagna. Come potevo sapere quello che una diciottenne può fare a un uomo fatto, la cui moglie dorme con una bambola? Mi ha fatto conoscere una solitudine che in una foresta senza un'anima per una trentina di chilometri non avrei mai potuto immaginare, né lungo la riva di un fiume con l'esca per i pesci come unica compagnia. E mi ha dato una certezza: quella di non aver mai assaggiato la dolcezza finché non ho assaggiato il miele di quella ragazza. Dicono che i serpenti diventano ciechi prima di cambiar pelle per l'ultima volta.

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Pagina 238 [ fine libro ]

Ma non posso dirlo forte; non posso dire a nessuno che è tutta la vita che aspetto di farlo e che se ci riesco, è solo perché hanno scelto proprio me per aspettare. Se fossi capace lo direi. Direi fammi e rifammi. Hai la libertà di farlo e io ho la libertà di lasciarti fare perché guarda, guarda. Guarda dove sono le tue mani. Ora.

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